Mozioni del Consiglio Generale AGESCI

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Mozione 1/1979 "Relazione del Comitato centrale"

Relazione Comitato Centrale


 

Il Consiglio generale 1979, sentita la relazione del Comitato centrale, rilevando che gli interventi dei Consiglieri non hanno evidenziato critiche negative di fondo all’impostazione della relazione stessa e ai suoi contenuti, la approva con le seguenti precisazioni:

-    la stampa associativa deve essere maggiormente potenziata e qualificata in modo da diventare effettivo mezzo di informazione e formazione per capi e ragazzi;

-    le relazioni delle Branche sono sembrate carenti di indicazioni precise sui loro problemi di fondo, mentre si sono limitate a presentare un elenco di cose fatte e da fare;

-    non sembra opportuno che la Formazione capi si faccia carico anche del problema dello sviluppo e del potenziamento delle Comunità capi, per il rischio che si formi con il tempo una quarta branca, ma questo compito deve restare affidato soprattutto alle zone.

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Mozione 2/1979 "Stampa associativa - 1"

Convegno nazionale; Stampa associativa


 

Il Consiglio generale dà mandato al Comitato centrale di organizzare, d’intesa con le redazioni delle riviste associative, nel prossimo anno scout, un Convegno sulla Stampa scout che abbia i seguenti fini:

1.       la stampa per le branche: validità, portata, linguaggio, contenuti;

2.       la stampa per la formazione dei capi (Servire, Scout, i sussidi...): taglio, fini, contenuti, periodicità, ...;

3.       la stampa per l’informazione dei capi (Scout e Agescout): per un’informazione puntuale e precisa, condizione per lo sviluppo del dibattito e della democrazia associativa.

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Mozione 3/1979 "Stampa associativa - 2"

Modalità operative; Obiettivi educativi; Stampa associativa


 

Il Consiglio generale si dichiara insoddisfatto di come viene gestito il settore della stampa e della mancanza di idee, programmi e iniziative per farlo finalmente diventare un importante veicolo di esperienze, proposte e idee per i capi, i ragazzi e l’esterno.

Il Consiglio generale impegna il Comitato centrale e il responsabile della stampa a prendere tutte le iniziative necessarie per:

1.       verificare la possibilità dì inviare i due primi numeri di ogni anno delle riviste associative a tutti i censiti dell’anno precedente con la regolarizzazione delle spedizioni a partire dal terzo numero. Se il costo di questa operazione fosse compatibile con il bilancio si dà mandato al Comitato centrale di renderla esecutiva a partire dall’anno prossimo.

2.       Inserire nel contratto con la tipografia dei tempi ristretti di lavorazione e delle penali qualora questi tempi non venissero rispettati.

3.       Verificare l’opportunità di cambiare o instaurare un diverso rapporto con la ditta che provvede a memorizzare i dati dei censimenti e con lo spedizioniere delle riviste.

4.       Studiare e attuare iniziative per un collegamento fra le redazioni delle riviste per fornire servizi e per aiutare le redazioni stesse a qualificare maggiormente il loro lavoro.

5.       Promuovere e coordinare la produzione di libri per i capi e di manuali e sussidi tecnici da far pubblicare da editori interessati a diffonderli all’interno e all’esterno della associazione, con pagamento dei diritti agli autori.

6.       Valutare la possibilità di pubblicare calendari, diari, posters, depliants, ecc, allo scopo di far conoscere meglio l’associazione e avere una importante fonte di autofinanziamento.

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Mozione 4/1979 "Partecipazione femminile"

Coeducazione; Diarchia; Donne


Premessa

Il gruppo di lavoro sulla “Partecipazione femminile in Agesci” discutendo sulle esperienze concrete delle Regioni ha messo in evidenza alcuni aspetti del problema.

Partendo dall’analisi delle motivazioni, interne ed esterne alla associazione, della scarsa partecipazione femminile intesa come:

 

1.       minore presenza numerica;

2.       minore partecipazione verbale specialmente nei momenti assembleari;

3.       difficoltà di reperimento di capo sia nelle unità che nelle strutture;

4.       scarsa significatività, a volte, della loro presenza per delega o impreparazione o reale mancanza di spazi;

si è evidenziata la necessità di  una verifica della nostra scelta di coeducazione.

Riteniamo che il primo passo nella realizzazione di questa scelta stia in un corretto e armonico rapporto tra i capi, uomini e donne, vissuto nella realtà quotidiana della conduzione dell’unità e del lavoro dei quadri. La verifica di questa esperienza ci può consentire di affrontare tutte le problematiche che sono alla base di questo difficile rapporto.

Il gruppo ha quindi proposto la mozione che è stata approvata.

 

Mozione

Il Consiglio generale ritiene necessario stimolare l’associazione ad approfondire il problema della partecipazione; femminile, concentrando la sua attenzione sul significato della obbligatoria presenza (scelta associativa) dell’uomo e della donna (diarchia) nella gestione delle unità e nella posizione di responsabilità nei quadri. Questo tema infatti, calato nelle esperienze concrete, dà spazio a tutte le problematiche esistenti in associazione (fenomeno della delega, ruoli stereotipi, presenza maschile più incisiva e dominante in associazione, ecc.).

Come mezzi concreti di attuazione il Consiglio generale chiede che il Comitato centrale si impegni:

1.       Nella pubblicazione di un numero di “Agescout” (o un numero unico di “Scout”), inviato a tutti i capi, contenente tutti i documenti prodotti dalle Regioni fino ad oggi su questo tema. I Consiglieri generali si impegnano a far pervenire questi documenti in breve tempo sì da essere possibilmente inviati prima della Route nazionale Comunità capi.

2.       Nell’aprire su “Scout” uno spazio stampa continuo, tipo tribuna aperta, che prenderà inizio con la relazione dei lavori del gruppo proponente. L’utilizzazione di questo spazio viene affidata al Comitato centrale che lo occupa con i contributi regionali (lettere e articoli di Consiglieri e altri) e con interventi suoi propri.

3.       Nell’impegnare i responsabili delle Branche a fare un riesame della metodologia alla luce dei problemi che i singoli elementi del metodo possono suscitare rispetto alla coeducazione ed in particolare rispetto ai problemi del rapporto uomo-donna. La pubblicazione dei risultati di questo lavoro deve avvenire entro il Consiglio generale 1980.

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Mozione 5/1979 " Mezzogiorno"

Agesci; Bilancio; Meridione; Scautismo in realtà disagiate


 

Il Consiglio generale 1979, ritenuta valida la relazione del gruppo di studio sul “Mezzogiorno”, impegna l’associazione a realizzare:

a.       un maggior numero di attività di Formazione capi e delle Branche nel Mezzogiorno con l’ottica di favorire la partecipazione dei meridionali e di offrire una occasione ai settentrionali per la conoscenza della realtà del Sud (campi scuola, cantieri, convegni di studio, ecc);

b.       una maggiore rappresentatività di meridionali nelle strutture associative (Pattuglie nazionali, staff di campi scuola, ecc.);

c.       una stesura del bilancio associativo che favorisca la partecipazione ad ogni livello di quanti hanno obiettive difficoltà strutturali nei collegamenti interni e per superare altri obiettivi squilibri.

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Mozione 6/1979 "Bilancio Agesci"

Agesci; Bilancio; Commissione Bilancio


 

Il Consiglio generale 1979, approva:

-  la Relazione economica;

-  il Bilancio consuntivo 1978;

-  la variazione al Bilancio 1979;

-  il Bilancio di previsione 1980;

-  la conferma per il 1980 delle quote associative nella misura deliberata lo scorso anno.

Chiede al Comitato centrale di nominare una Commissione che, coordinata dal Tesoriere, formuli un piano operativo ed operi di conseguenza per il reperimento dei fondi.

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Mozione 7/1979 "Regolamento Branca Esploratori/Guide"

Branca E/G; Regolamento metodologico


Il Consiglio generale approva il Regolamento delle Branche E/G nella stesura. (Ed. Nuova Fiordaliso)

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Mozione 8/1979 "Regolamento Branca Rovers/Scolte"

Branca R/S; Regolamento metodologico; Verifica


 

Si prende atto dello sforzo sostenuto dalle Branche per realizzare in tempi brevi, nel rispetto del mandato del Consiglio generale 1977, questa seconda bozza di regolamento. Ci sembra però necessaria una riflessione ulteriore in modo da giungere ad un regolamento che sia il risultato di un più ampio confronto fra tutti i capi.

Il Consiglio generale 1979 decide pertanto di rinviare l’approvazione del Regolamento Branche R/S al Consiglio generale 1980 dando mandato alle Branche dì utilizzare come base di lavoro l’attuale bozza e assumere come contributi non vincolanti i documenti presentati a questo Consiglio.

Si ritiene necessario che il lavoro non sia fatto solo per settori ma sia portato avanti in modo coordinato, nello spirito della unitarietà del discorso educativo (cfr. Consiglio generale 1977).

Proponiamo alcune scadenze intermedie:

- autunno 1979: incontri regionali di Branca;

-    dicembre 1979: incontro degli incaricati regionali con la Pattuglia nazionale che porti alla elaborazione della bozza di regolamento da proporre all’approvazione del Consiglio generale 1980.

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Mozione 9/1979 "Accordo tra Agesci e Südtiroler Pfadfinderschaft"

Accordo interassociativo; Art. 29; Statuto ; Südtiroler Pfadfinderschaft


 

Viene approvato il seguente accordo e la relativa modifica statutaria:

 

Accordo tra Agesci e Südtiroler Pfadfinderschaft

1.       La Südtiroler Pfadfinderschaft (S.P.) - associazione Scout Sudtirolese è una associazione incorporata nell’Agesci: opera in essa come Zona speciale.

2.       La S.P. si impegna a far conoscere ai propri Capi il Patto Associativo Agesci e ad adeguare il proprio Statuto a quello Agesci.

3.       La S.P. censisce i propri soci nell’Agesci, con quota da determinarsi, allo scopo della funzione dei servizi associativi.

4.       La S.P. collaborerà alla Formazione capi regionale; a seconda delle diverse circostanze la Pattuglia regionale di Formazione capi. valuterà l’opportunità di usare il bilinguismo. I Capi della Zona speciale potranno essere avviati ai corsi di formazione capi della DPSG i cui brevetti verranno riconosciuti ad ogni fine associativo.

5.       I rapporti locali si sviluppano attraverso un Comitato Paritetico tra la S.P. e la Zona di Bolzano Agesci per la progettazione di attività comuni.

6.       La S.P. partecipa al Consiglio regionale con almeno un incaricato; all’assemblea regionale sono invitati tutti i capi della Zona speciale con diritto di parola, non di voto. Almeno un incaricato dell’Agesci partecipa alla Diozesanleitung e al Diozesananschuss: tutti i capi della Zona di Bolzano Agesci sono invitati al Diozesanversammlung con diritto di parola, non di voto.

7.       La S.P. partecipa al Consiglio generale Agesci con due delegati aventi diritto di parola, non di voto.

8.       La S.P. partecipa come osservatrice alla Deutschsprachigen Pfadfinderkonferenz.

9.       Le eventuali difficoltà insorgenti tra la S.P. e la Zona di Bolzano Agesci si risolvono nel Comitato Paritetico, con ricorso ai Responsabili Regionali e in ultima istanza al Capo Scout e alla Capo Guida dell’Agesci che decidono sentite le parti.

10.   Questo accordo è ad experimentum per tre anni.

 

e conseguente modifica statutaria “Modifica Art. 29 dello Statuto”

Art. 29 -  Il Consiglio generale è composto:

-    dai Delegati Regionali;

-    dai Responsabili, dalle Responsabili e dagli Assistenti Ecclesiastici regionali;

-    dai membri del Comitato centrale;

-    dalla Capo Guida e dal Capo Scout;

-    dai cinque Consiglieri generali nominati dalla Capo Guida e dal Capo Scout;

partecipano anche, con solo diritto di parola, sugli argomenti di loro competenza;

-    gli Incaricati nazionali ai Settori;

-    i Sindaci;

-    i membri della Commissione Economica;

-    i membri del Comitato Permanente Forniture;

partecipano inoltre al Consiglio generale due delegati della Südtiroler Pfadfinderschaft aventi diritto di parola, non di voto.
 

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Mozione 10/1979 "Obiezione di Coscienza"

Ministero della Difesa; Obiezione di Coscienza; Protocollo d'Intesa; Servizio Civile; Settori associativi


 

Il Consiglio generale,

a.       vista la mozione approvata al Consiglio generale 1977 (punto 6 o.d.g. “Scout” nr. 18, pag. 34);

b.       constatato che quanto in essa contenuto è stato realizzato solo in parte;

c.       ritenuta la necessità di dare ad essa una più completa attuazione;

d.       considerato infine che l’obiezione di coscienza rappresenta, dentro e fuori dell’associazione, una realtà ed una proposta di dimensioni crescenti;

1.   Impegna il Comitato centrale a concretizzare quanto prima le iniziative fatte proprie dal Consiglio generale 1977, in particolare per quanto riguarda i punti 2 e 3 della mozione approvata, che qui di seguito si riportano:

§   diffondere esperienze di servizio civile già svolto;

§   istituire una Segreteria nazionale con lo scopo di:

-   far conoscere gli Enti cui potersi rivolgere per svolgere servizio civile e le modalità di attuazione dello stesso;

-  incoraggiare e favorire il collegamento tra i membri dell’associazione interessati all’obiezione di coscienza ed al servizio civile, o che già di fatto lo svolgono.

2.   Approva che la Segreteria nazionale coordini alcuni progetti d’intervento in situazioni di emarginazione studiati tra obiettori di coscienza scout, una struttura locale Agesci ed un ente convenzionato per l’utilizzo di obiettori;

3.       Impegna i Comitati regionali e di zona a studiare le realtà di emarginazione in cui si presenta utile e possibile un servizio civile di obiettori scout ed a mettersi in contatto con la Segreteria nazionale per progettare un intervento.

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Mozione 11/1979 "Quote diversificate per zona"

Quota associativa; Scautismo in realtà disagiate; Zona


 

Il Consiglio generale 1979 dà mandato al Responsabile Tesoriere di realizzare dal prossimo anno una diversa ripartizione delle quote associative assegnate alle Zone all’interno delle Regioni.

Tale diversa ripartizione delle quote non deve tener conto soltanto del numero degli associati ma anche delle maggiori difficoltà che, per motivi geografici, sociali, economici, ecc. alcune Zone si trovano ad affrontare.

Il Tesoriere esprime parere favorevole in ordine alla proposta sottolineando come il criterio in essa indicato - che potrà comunque essere sperimentato per verificarne l’efficacia - dovrebbe consentire alle Regioni di valutare, in piena responsabilità e con la conoscenza delle singole situazioni, le diverse necessità e di attribuire, conseguentemente i coefficienti sulla base dei quali si procederà all’assegnazione delle quote censimento.

Il Tesoriere sottolinea inoltre l’opportunità di adottare un unico criterio per tutte le Regioni anche ad evitare un aggravio di lavoro per gli uffici della sede centrale.

Quanto alla decorrenza del nuovo sistema, il Tesoriere precisa, infine, che ad evitare ritardi nella corresponsione delle quote censimento relative all’anno in corso, si potrà ricorrere al nuovo criterio a partire dall’anno venturo fissando, per esigenze amministrative, al 31 ottobre di ciascun anno il termine entro il quale le Regioni devono far conoscere alla sede centrale il coefficiente attribuito alle singole Zone. In difetto di questa comunicazione, l’assegnazione verrebbe fatta sulla base del coefficiente attribuito l’anno precedente, ove tale attribuzione sia intervenuta, ovvero sulla base del sistema finora seguito. Ciò ad evitare comunque ritardi nell’assegnazione delle quote.

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Mozione 12/1979 "Democrazia associativa"

Democrazia associativa; Strutture associative


 

Considerate le varie difficoltà riscontrate nel funzionamento delle strutture associative e nella partecipazione democratica all’interno dell’associazione.

si chiede

che venga aperto un dibattito in associazione sulla distribuzione dei compiti e poteri degli organismi associativi, dando mandato al Comitato centrale e alle Regioni di preparare per il Consiglio generale 1980 un documento per la discussione.

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