Mozioni 1989
- Mozione 1/1989 "Relazione del Comitato centrale"
Pedagogia scout; Presenza nel territorio; Progetto nazionale; Scelta scout; Verifica - Mozione 2/1989 "Branca Lupetti/Coccinelle"
4 punti di B.-P.; Branca L/C; Rapporto capo-ragazzo - Mozione 3/1989 "Branca Esploratori/Guide"
Alisei 1989; Branca E/G - Mozione 4/1989 "Branca Rovers/Scolte - 1"
Branca R/S; Diarchia; Partenza; Progetti - Mozione 5/1989 "Branca Rovers/Scolte - 2"
Branca R/S; Cantieri; Servizio; Valori di riferimento; Volontariato - Mozione 6/1989 "Branche E/G ed R/S"
Adulti scout; Branca E/G; Branca R/S; Noviziato; Reparto - Mozione 7/1989 "Formazione capi - 1"
Commissione; Formazione capi; Iter formativo - Mozione 8/1989 "Formazione capi - 2"
Comunicazione; Consiglio Regionale; Formazione capi; Informazione; Stampa associativa - Mozione 9/1989 "Formazione capi - 3"
Coeducazione; Diarchia; Educatori scout; Figura del capo; Formazione capi; Iter formativo; Obiettivi educativi - Mozione 10/1989 "Formazione capi - 4"
Figura del capo; Formazione capi; Iter formativo - Mozione 11/1989 "Formazione capi - 5"
Capi gruppo; Figura del capo; Formazione capi; Iter formativo - Mozione 12/1989 "Formazione capi - 6"
Formazione capi; Formazione formatori; Formazione quadri; Sperimentazione - Mozione 13/1989 "Stampa associativa- 1" .
Comunicazione; Stampa associativa - Mozione 14/1989 "Stampa associativa - 2"
Centro studi e documentazione; Comunicazione; Informazione; Stampa associativa - Mozione 15/1989 "Settore Animazione e Rapporti Internazionali- 1"
Accoglienza; Dimensione internazionale, cittadino del mondo; Intercultura; Internazionale [Settore]; Solidarietà - Mozione 16/1989 "Settore Animazione e Rapporti Internazionali - 2"
Accoglienza; Comunità Europea; Diffusione dello scautismo; Intercultura; Internazionale [Settore] - Mozione 17/1989 "Settore Animazione e Rapporti Internazionali-3"
Conferenze internazionali scout; Internazionale [Settore]; Obiettivi educativi; Rover Moot - Mozione 18/1989 "Jamboree d'Australia 1987"
Australia; Bilancio; Jamboree; Scautismo internazionale - Mozione 19/1989 "Jamboree 1991"
Bilancio; Jamboree; Scautismo internazionale - Mozione 20/1989 "Settore Emergenze e Protezione Civile"
Emergenza e Protezione Civile scout; Piano operativo; Regioni; Zona - Mozione 21/1989 "Pubbliche Relazioni"
Agesci; Comunicazione; Obiettivi educativi; Presenza nel territorio; Pubbliche Relazioni [Settore]; Verifica - Mozione 22/1989 "Progressione Personale Unitaria"
Branca E/G; Branca L/C; Branca R/S; Obiettivi educativi; Partenza; P.P.U. - Mozione 23/1989 "Progetto economico triennale"
Bilancio; CNUD; Cooperative scout; Economia; Marchio scout; Quota associativa - Mozione 24/1989 "Bilancio Agesci"
Agesci; Bilancio; CNUD; Marchio scout - Mozione 25/1989 "Conto preventivo 1990" .
Agesci; Bilancio; Quota associativa - Mozione 26/1989 "Finanziamenti"
Commissione Bilancio; Economia; Stampa associativa - Mozione 27/1989 "Educazione non emarginante"
Educazione non emarginante; Formazione capi; Metodo scout - Allegato 1/1989 "Educazione non emarginante"
Educazione non emarginante; Presenza nel territorio; Solidarietà - Mozione 28/1989 "Anno di Volontariato Sociale"
Anno di Volontariato Sociale; Presenza nel territorio; Progetto Arcobaleno - Allegato 2 /1989 "Anno di Volontariato Sociale: una proposta per l'Agesci"
Anno di Volontariato Sociale; Obiettivi; Progetto Arcobaleno; Servizio Civile; Solidarietà; Toscana; Verifica - Mozione 29/1989 "Verifica esperimento alternanza del Consiglio generale"
Consiglio Generale; Modalità operative; Riforma delle strutture; Verifica - Mozione 30/1989 "Modifiche al Regolamento del Consiglio generale"
Consiglio Generale; Modalità operative; Regolamenti - Mozione 31/1989 "Strutture associative"
Agesci; Quadri associativi; Strutture associative - Mozione 32/1989 "Regolamento metodologico Interbranca"
Interbranca; P.P.U.; Regolamento metodologico - Allegato 3/1989 "Modalità di verifica della sperimentazione di assemblee regionali delegate"
Assemblea delegata; Comitato Centrale; Quadri associativi; Regioni; Riforma delle strutture ; Verifica - Allegato 4/1989 "Status del Consigliere generale"
Agesci; Consiglieri generali; Consiglio Generale
Mozione 1/1989 "Relazione del Comitato centrale"
Pedagogia scout; Presenza nel territorio; Progetto nazionale; Scelta scout; Verifica
Il Consiglio generale 1989
esaminata
la relazione del Comitato centrale ne rileva:
- la scarsa continuità nell’impostazione e nei temi con quanto elaborato dal Consiglio generale 1988;
- la difficoltà di una lettura corrispondente alle intenzioni del Comitato centrale.
Valutando
comunque oggi
- opportuna una sintesi fra tradizione ed evoluzione dell’educazione scout;
- urgente una verifica della qualità dello Scautismo nella sua prassi quotidiana e nelle sue potenzialità di cambiamento;
- necessaria l’individuazione di un criterio che sia suggerimento, limite e condizione per le scelte e le iniziative associative;
Ritiene
importante avviare una riflessione sull’educazione scout.
Sulla base della relazione del Comitato centrale indica in particolare come elementi rilevanti dell’educazione scout l’intenzionalità dell’adulto e il suo essere persona significativa e l’uomo-donna della Partenza come punto finale dell’itinerario scout;
Ritiene
che la riflessione sull’educazione scout debba:
- essere orientata a leggere e gestire la complessità, rifuggendo dalla facile semplificazione;
- avere costante riferimento all’oggi e alla realtà territoriale;
- ricercare la continuità e l’integrazione con i temi già espressi nei documenti fondamentali sulla fede, sull’impegno politico e sociale e sulle strutture dal Consiglio generale 1988.
Impegna
pertanto l’Associazione, su questo cammino, che potrebbe rappresentare l’avvio del futuro primo progetto nazionale del 1991.
Mozione 2/1989 "Branca Lupetti/Coccinelle"
4 punti di B.-P.; Branca L/C; Rapporto capo-ragazzo
Il Consiglio generale 1989,
vista la relazione delle Branche Lupetti/Coccinelle,
approva
la proposta di svolgere nel corso del 1990 un Incontro nazionale capi, centrato sui quattro temi della relazione educativa e quindi sulla rispondenza dei 4 strumenti identificati alle esigenze di autonomia e protagonismo dei bambini.
L’Incontro nazionale distinto per aree geografiche verrà curato dalla Pattuglia nazionale L/C in stretta collaborazione con gli Incaricati e le Pattuglie regionali di Branca.
Mozione 3/1989 "Branca Esploratori/Guide"
Alisei 1989; Branca E/G
Il Consiglio generale 1989,
esaminata la Relazione delle Branche Esploratori/Guide,
approva
i tre tipi di verifica indicati, da attuarsi dopo la realizzazione degli Alisei e in particolare con il Convegno Quadri delle Branche e dei Capi Aliseo del dicembre 1989.
Mozione 4/1989 "Branca Rovers/Scolte - 1"
Branca R/S; Diarchia; Partenza; Progetti
Il Consiglio generale 1989,
esaminata la relazione delle Branche Rovers/Scolte,
approva
con le integrazioni emerse dal dibattito, l’impostazione del progetto delle Branche individuato dal tema: “L’uomo e la donna della Partenza: persone solidali”.
Mozione 5/1989 "Branca Rovers/Scolte - 2"
Branca R/S; Cantieri; Servizio; Valori di riferimento; Volontariato
Il Consiglio generale 1989
- nella convinzione dell'importanza di puntare all'educazione ai valori verso la Partenza, e valutandone le difficoltà legate alla realtà in cui vivono attualmente i Rovers e le Scolte
impegna le Branche R/S
- ad individuare gli strumenti per valorizzare maggiormente la formazione globale della persona, sottolineando in particolare i valori dell'essere volontario in cammino con la società e con la Chiesa;
- a promuovere per i Rovers e le Scolte momenti di carattere regionale che offrano un'occasione di confronto e di approfondimento della propria vocazione al servizio;
- a promuovere cantieri che offrano una competenza legata alla realizzazione del servizio stesso.

Mozione 6/1989 "Branche E/G ed R/S"
Adulti scout; Branca E/G; Branca R/S; Noviziato; Reparto
Il Consiglio generale 1989
dà mandato
alle Branche Esploratori/Guide e
Rovers/Scolte di avviare - per un prossimo Consiglio generale - una
riflessione educativa e metodologica sul problema dei “grandi” in
Reparto e il Noviziato nelle Branche R/S alla luce delle emergenti
problematiche che vivono oggi gli adolescenti.
Mozione 7/1989 "Formazione capi - 1"
Commissione; Formazione capi; Iter formativo
La Commissione alla luce del documento proposto, pur ritenendo possibile votare una serie di modifiche al Regolamento che non contrastano con quanto elaborato, suggerisce di rimandare le succitate modifiche e di limitare l’approvazione delle modifiche al Regolamento a quelle presenti nel documento stesso, in quanto per le altre diventerebbe estremamente complesso per tempi e linguaggio articolarle in modo coerente ed organico. (Questa mozione pur essendo procedurale passa agli atti per l’importanza che ha avuto ai fini degli sviluppi del lavoro).

Mozione 8/1989 "Formazione capi - 2"
Comunicazione; Consiglio Regionale; Formazione capi; Informazione; Stampa associativa
Il Consiglio generale 1989, in relazione alla necessità di definire il ruolo della Formazione capi, necessità già evidenziata dal Consiglio generale 1987 e non pienamente soddisfatta dalla relazione della Formazione capi,
richiede
ad ogni livello associativo (Zona, Regione, Centrale) di approfondire l’argomento e di inviare al Comitato centrale, entro il 31/12/90, la sintesi delle riflessioni svolte.
Impegna
il Comitato centrale a predisporre, per il Consiglio generale 1991, un documento base di discussione nel quale dovranno trovare adeguata collocazione i contributi elaborati ai differenti livelli associativi.
Ritiene
che i canali prioritari da utilizzare per istruire il dibattito, far circolare le idee, coordinare la riflessione e la sintesi, debbano essere:
§ le riviste associative;
§ gli incontri tra i Responsabili nazionali e gli Incaricati regionali delle Branche e di Formazione capi;
§ i Consigli regionali e, ove presenti, i Consigli di zona.
Mozione 9/1989 "Formazione capi - 3"
Coeducazione; Diarchia; Educatori scout; Figura del capo; Formazione capi; Iter formativo; Obiettivi educativi
L’uomo e la donna che scelgono di essere educatori nell’Associazione sono coloro che hanno già maturato la capacità di inserirsi in modo attivo, responsabile e solidale nella Chiesa e nella società ed aderiscono alle scelte dell’Associazione espresse nel Patto Associativo.
Essi sono disponibili a proseguire nell’acquisizione di spessore umano e competenze specifiche anche in relazione alla figura del Capo - fratello maggiore - indicato da B.-P. Partendo da questa attenzione al divenire, personale e associativo insieme, la Formazione capi dell’Agesci propone come strumento idoneo ed adeguato un iter formativo che contribuisca al raggiungimento degli obiettivi suddetti.
(Emendamento aggiuntivo da inserire prima del penultimo comma “Premessa” pag. 40 - Agescout suppl. 2/89).
Mozione 10/1989 "Formazione capi - 4"
Figura del capo; Formazione capi; Iter formativo
Il Consiglio generale 1989
dà mandato
alla Formazione capi di esplicitare
il quadro sinottico alla luce dell’emendamento sulla “Figura del Capo” e
dell’iter di Formazione capi così come approvato dal Consiglio generale
stesso.
Mozione 11/1989 "Formazione capi - 5"
Capi gruppo; Figura del capo; Formazione capi; Iter formativo
Il Consiglio generale apprezza lo sforzo della Formazione capi di delineare la formazione del Capo Gruppo nel contesto della revisione dell’iter.
La carenza però di un quadro più definito sulla Comunità capi fa sì che anche la proposta riguardo alla formazione del Capo Gruppo sia inadeguata alle attuali esigenze.
Si chiede pertanto di scorporare la parte riguardante il Campo per Capi Gruppo dal documento. Il Consiglio generale dà perciò mandato alla Formazione capi, sulla base degli elementi che emergeranno dal lavoro sulla centralità delle Comunità capi da effettuarsi secondo le indicazioni del documento di sintesi del Consiglio generale 1988, di riformulare la figura del Capo Gruppo e di integrare nella Formazione Quadri e Formatori i momenti e i contenuti di formazione per i Capi Gruppo, presentando il nuovo testo al Consiglio generale 1991.
Si dà inoltre mandato alla Formazione capi di impostare gli eventi di Formazione capi per i Capi Gruppo fino al 1991, anche sperimentando nuove formule.
Mozione 12/1989 "Formazione capi - 6"
Formazione capi; Formazione formatori; Formazione quadri; Sperimentazione
Il Consiglio generale 1989
dà mandato
alla Formazione capi di elaborare e propone itinerari di formazione per formatori eventualmente concordando con le strutture regionali ipotesi e forme-di sperimentazione, da verificare ed esprimere in una proposta organica nel 1991 per l’approvazione.
Questa proposta, inoltre, definirà i criteri e le modalità di nomina di tutti coloro che operano nella formazione.
Per quanto riguarda i Quadri, la Formazione capi nazionale e regionale offre occasioni di formazione in relazione alle funzioni, ai contenuti di ruolo, agli strumenti e le tecniche, rivolti a coloro che intendono impegnarsi o sono già impegnati nel servizio di Quadro.
Dopo aver valutato le esperienze già in atto, la Formazione capi nazionale e regionale organizza dal 1990 iniziative di questo tipo per una prima verifica nel 1991.
Mozione 13/1989 "Stampa associativa- 1"
Comunicazione; Stampa associativa
Il Consiglio -Generale 1989
esprime
giudizio globalmente positivo sulla relazione del Settore Stampa, stralciata la parte relativa ai giornalisti pubblicisti.
Conferma
le scelte generali ritenute valide fino a questo momento al riguardo, in particolare:
1. l’essere strumento privilegiato per contribuire all’affermazione dell’identità associativa;
2. mantenere distinte riviste per fasce d’età e per i Capi.
Ribadisce
l’importanza di un’autonomia del Settore Stampa da intendere non come elaborazione e realizzazione di un progetto parallelo, ma come valorizzazione di una specifica funzione che si realizza nella comunicazione fra base e vertice (e viceversa) all’interno del progetto del livello corrispondente.
Impegna
il Comitato centrale a studiare ed attuare in tutta l’Associazione gli opportuni interventi affinché si accresca il livello sia quantitativo che qualitativo della cultura della comunicazione.
Mozione 14/1989 "Stampa associativa - 2"
Centro studi e documentazione; Comunicazione; Informazione; Stampa associativa
Il Consiglio generale, quanto al tema dei supporti professionali per la Stampa, nell’intento di verificare nel concreto la valenza di detti supporti ai finì di una maggiore efficacia del mezzo-rivista e di un utilizzo più proficuo del tempo scarso dei volontari,
delibera
a. di rendere noti all’Associazione i risultati dell’indagine sulla lettura della stampa associativa in fase di elaborazione da parte del Centro Studi e Documentazione;
b. di assegnare in via sperimentale, a partire dal 1° gennaio 1990, un fondo spese di 30 milioni a favore della redazione di Avventura da utilizzare per collaborazioni per funzioni di documentazione e di segreteria di redazione, per interventi di esperti qualificati in specifiche materie, per consulenze giornalistiche di confronto e di verifica, per incontri con redattori di altre riviste per ragazzi o di esperti in letteratura di quell’età, per servizi fotografici e ulteriori prestazioni grafiche;
c. di inviare ai Capo Reparto nel 1990 appositi stimoli per incentivare la lettura, per utilizzare la rivista in Unità e per farla utilizzare di più anche dal singolo ragazzo;
d. di ripetere nei primi mesi del 1991 un’indagine sulla lettura della stampa associativa, verificando in particolare per Avventura eventuali scostamenti rispetto all’indagine precedente in qualche modo legati all’utilizzo di apporti professionali e al maggior impegno dei Capi;
e. di presentare i risultati dell’indagine al Consiglio generale 1991 per assumere eventuali ulteriori decisioni.
Mozione 15/1989 "Settore Animazione e Rapporti Internazionali- 1"
Accoglienza; Dimensione internazionale, cittadino del mondo; Intercultura; Internazionale [Settore]; Solidarietà
In considerazione del fatto che stiamo diventando sempre più una società multirazziale, il Consiglio generale 1989
impegna
il Comitato centrale a continuare e ad approfondire il tema dello Sviluppo Comunitario con particolare attenzione al problema degli stranieri in Italia. L’attenzione educativa a tale fenomeno che deve passare attraverso le Branche e la Formazione capi a tutti i livelli potrebbe articolarsi in tre punti:
1. Educazione: preparare i Capi/o, i ragazzi e le ragazze delle nostre Unità all’incontro e al rapporto positivo con gli stranieri; al superamento dei pregiudizi e della diffidenza, a saper cogliere le differenze come ricchezza e come valore.
2. Solidarietà: favorire a livello locale (tramite Zona e Regione) l’inizio e/o la continuazione della collaborazione con organismi e associazioni che prestano servizio di accoglienza degli stranieri.
3. Accoglienza: valutare attentamente le possibilità di inserimento di ragazzi/e immigrati nelle nostre Unità, nel rispetto delle differenze.
Mozione 16/1989 "Settore Animazione e Rapporti Internazionali - 2"
Accoglienza; Comunità Europea; Diffusione dello scautismo; Intercultura; Internazionale [Settore]
Il Consiglio generale 1989, anche in considerazione del particolare momento storico che prelude un abbattimento delle frontiere tra i Paesi europei,
Impegna
il Comitato centrale a favorire una sensibilità, una cultura e degli atteggiamenti positivi da europei, attraverso il lavoro delle Branche e della Formazione capi.
Il Consiglio generale impegna, altresì, il Comitato centrale a prestare particolare attenzione alla realtà giovanile e allo Scautismo/Guidismo rinascenti dell’Europa dell’Est.
Mozione 17/1989 "Settore Animazione e Rapporti Internazionali-3"
Conferenze internazionali scout; Internazionale [Settore]; Obiettivi educativi; Rover Moot
Tenuto conto
che l’attività internazionale richiede l’impegno di notevoli risorse umane ed economiche ed è pertanto importante individuare precisi obiettivi educativi per non disperdere tali risorse,
vista
la proposta del Rover Moot che si terrà in Australia alla fine del 1990, impostato secondo la logica dello svago, propria dei Paesi industrializzati,
considerato
che ben altre urgenze di popoli ci interpellano, seppure con minor forza di voce
si chiede
al Comitato centrale di privilegiare l’impegno in questa direzione e di non inviare al Rover Moot 1990 un vero e proprio contingente, ma una rappresentanza di solo due quadri, con il compito di valutare eventuali future partecipazioni.
Impegna inoltre
il Comitato centrale a farsi promotore alla Conferenza Mondiale dello Scautismo del ’90 a Parigi di iniziative e proposte tese a garantire, nel prossimo Rover Moot, che si terrà a Kandersteg nel ‘92, attività maggiormente rispondenti a tutte le realtà del Roverismo mondiale.
Mozione 18/1989 "Jamboree d'Australia 1987"
Australia; Bilancio; Jamboree; Scautismo internazionale
Il Consiglio generale 1989:
- tenuto conto che a tutt’oggi non è stato redatto il rendiconto economico del Jamboree d’Australia;
- ritenendo il tempo trascorso (14 mesi) abbia già superato ogni ragionevole limite d’attesa;
- a conoscenza che non tutto il denaro è stato speso;
impegna
il Comitato centrale a favorire, a seguito del primo incontro FIS che sarà posto in calendario, il rendiconto dell’attività inviandolo in forma scritta ai Comitati regionali.
Impegna altresì il Comitato centrale a destinare il denaro residuo alle attività internazionali in atto, ossia l’Aliseo del Friuli e l’Eurofolk.
Mozione 19/1989 "Jamboree 1991"
Bilancio; Jamboree; Scautismo internazionale
Il Consiglio generale 1989,
preso atto della proposta Jamboree 1991 presentata dal Comitato centrale l’approva e, nel condividere l’attenzione manifestata tesa a garantire un contingente rappresentativo di tutte le realtà regionali,
chiede
che venga assicurata dal bilancio associativo l’eventuale copertura economica relativa alla partecipazione di almeno un/a ragazzo/a per Regione in particolari situazioni di difficoltà, in modo da rendere concreta la scelta di Capi e ragazzi da orientarsi “...non a criteri meritocratici o economici, ma in base ad un itinerario di formazione...”.
(Il documento relativo è pubblicato su Agescout-II supplemento al n. 4/1989 e va completato con questa aggiunta: casi particolari saranno trattati con discrezionalità dal Tesoriere Nazionale).
Mozione 20/1989 "Settore Emergenze e Protezione Civile"
Emergenza e Protezione Civile scout; Piano operativo; Regioni; Zona
Il Consiglio generale 1989
approva
il nuovo Piano Operativo per l’intervento in caso di emergenza;
Impegna
Il Comitato centrale a darne ampia diffusione nelle Regioni e nelle Zone.
(Il documento relativo è pubblicato su Agescout-II supplemento al n. 4/1989).
Mozione 21/1989 "Pubbliche Relazioni"
Agesci; Comunicazione; Obiettivi educativi; Presenza nel territorio; Pubbliche Relazioni [Settore]; Verifica
L’Agesci, associazione educativa, ritiene che un significativo rapporto con l’esterno sia essenziale alla realizzazione delle proprie finalità.
L’uomo e la donna della Partenza, meta finale della nostra azione educativa, sono proiettati verso la realtà politica e sociale; dunque è indispensabile per l’Associazione stessa la continua e attenta presenza in questa realtà.
Ogni iniziativa possibile in tale ambito deve presentare almeno una delle due caratteristiche seguenti:
1. avere un diretto risvolto educativo nei confronti dei ragazzi mediante una partecipazione attiva nelle realtà locali;
2. rivestire un significato di testimonianza e di proposta su temi che avvertiamo di nostra competenza in virtù della loro valenza educativa.
In tal senso le iniziative presentano diverse valenze; lanciano cioè un messaggio:
- ai Capi, coinvolgendoli su temi più generali;
- alle famiglie dei ragazzi, chiarendo che il nostro essere educatori non si limita a “far giocare” i ragazzi;
- alla Chiesa, arricchendola della nostra esperienza;
- alla società, comunicando ciò che siamo in base ai nostri gesti.
In questo modo di operare non devono esserci sovrapposizioni con le iniziative delle altre realtà locali, chiamate anch’esse ad avere relazioni significative con il territorio.
Rapportarsi con il territorio è rivolgersi verso l’esterno, senza ambiguità, con messaggi che portino un segno della nostra specificità.
Per questo a qualsiasi livello associativo, qualunque iniziativa promossa in questo senso deve permettere di leggere in trasparenza le motivazioni che l’hanno prodotta all’interno di un progetto esplicito che permetta l’effettuazione di una verifica.
In particolare a livello centrale questo richiede la conoscenza diffusa del progetto del Comitato centrale e comporta che i due Presidenti si assumano in prima persona la responsabilità diretta dei rapporti con l’esterno e delle Pubbliche Relazioni.
Questo servizio è infatti intrinseco, per la sua specificità, al ruolo dei Presidenti (i quali possono naturalmente avvalersi della collaborazione di altre persone). La verifica sulle iniziative intraprese in questo ambito è inserita nella parte generale della Relazione del Comitato centrale al Consiglio generale.
Mozione
Il Consiglio generale
approva
la relazione della Commissione Pubbliche Relazioni e dà mandato al Comitato centrale di rendere operative le linee che vi sono tracciate.
Mozione 22/1989 "Progressione Personale Unitaria"
Branca E/G; Branca L/C; Branca R/S; Obiettivi educativi; Partenza; P.P.U.
Il Consiglio generale 1989
ritiene
il documento “Progressione Personale Unitaria”, una base per avviare la riflessione associativa sul tema.
Ritiene che la finalità di tale riflessione debba essere concentrata sugli obiettivi di fondo comuni alle tre Branche piuttosto che tendere ad una omogeneizzazione degli strumenti.
Ritiene inoltre:
1. che sia prioritaria rispetto ad una qualsiasi riflessione sulla Progressione Personale Unitaria una definizione chiara dei contenuti della Partenza intesa come meta della proposta educativa scout;
2. che sia necessaria una definizione dei profili intermedi relativi a ciascuno dei tre momenti della Progressione Personale Unitaria (scoperta, competenza, responsabilità) in ciascuna delle tre Branche;
3. che vadano chiarite le modalità attraverso le quali il timone della Progressione Personale passa gradualmente dalle mani del Capo alle mani del ragazzo.
Dà mandato
al Comitato centrale, d’intesa con i Responsabili regionali, di definire le modalità di lavoro per la soluzione dei nodi di cui ai precedenti punti 1, 2, 3 curando la diffusione e la riflessione sul documento a tutti i livelli associativi e attenendosi alle seguenti indicazioni:
1. la riflessione dovrà coinvolgere tutti i livelli associativi, con taglio e momenti di incontro interbranca;
2. si ritiene necessaria la traduzione del documento rispetto alle specificità di ogni Branca a livello nazionale in collaborazione con gli Incaricati e le Pattuglie regionali;
3. la riflessione sul documento dovrà inoltre fare emergere e sciogliere i nodi problematici nel cammino di progressione quali le età di passaggio, la continuità Alta Squadriglia Noviziato, ecc.;
4. a livello locale, si promuova una riflessione all’interno delle Comunità capi, volta al confronto della loro azione educativa con i contenuti espressi dal documento.
Impegna
il Comitato centrale a predisporre un documento di sintesi comprendente eventuali ipotesi di seguiti normativi, redatto sulla base del lavoro svolto ai vari livelli, da sottoporre alla valutazione del Consiglio Generale 1990.Mozione 23/1989 "Progetto economico triennale"
Bilancio; CNUD; Cooperative scout; Economia; Marchio scout; Quota associativa
In merito al progetto economico triennale (pgg. 46-47-48 Agescout - II suppl. al n. 4, 13 marzo 1989) il Consiglio generale 1989:
1. condivide le linee espresse al punto n. 1 raccomandando inoltre che il Tesoriere valuti la convenienza a trasformare le due attuali Società a Responsabilità Limitata in Società Cooperative a r.l.
2. condivide quanto espresso al punto n. 2 (limitando ad 1 membro della Commissione Economica negli eventuali collegi sindacali) raccomandando inoltre che il Tesoriere proponga criteri omogenei per la redazione dei Rendiconti Regionali;
3. condivide quanto espresso al punto n. 3;
4. condivide quanto espresso al punto n. 4 riformulando tuttavia gli art. 56-57-58 proposti nel prospetto A del suddetto Agescout secondo il testo allegato. Dà inoltre mandato al CPF di rivedere il regolamento ed il prezzo del Marchio Scout secondo le direttive espresse e di disciplinare le modalità di attuazione ed accettazione da parte delle Rivendite ufficiali;
5. condivide quanto espresso al punto n. 5 stanziando l’importo di Lit. 50.000.000 ad integrazione delle spese di acquisto;
6. approva la proposta di cui al punto n. 7 ed al conseguente allegato C modificando Lit.1.000.000 a Lit. 500.000 l’importo del minimo vitale della Zona ed aumentando da Lit. 2.000 a Lit. 3.000 per associato la somma da ristornare annualmente alle Regioni a seconda dei vari progetti economici regionali, con conseguenti modifiche matematiche degli importi totali indicati nel prospetto C.
Chiede che le Zone e le Regioni non procedano alla imposizione di quote aggiuntive al censimento per il finanziamento della gestione corrente;
7. condivide la proposta di cui al punto n. 8 modificando lo stanziamento richiesto, da Lit.150.000.000 a Lit. 100.000.000. Eventuali capitoli aggiuntivi dovranno essere reperiti possibilmente con il coinvolgimento delle cooperative;
8. condivide l’opportunità di realizzare il progetto della Casa Scout a Roma, lasciando ai competenti organi associativi la responsabilità di individuare l’esecuzione migliore. Si riduce lo stanziamento richiesto da Lit. 100.000.000 a Lit. 50.000.000;
9. condivide quanto espresso al punto n. 10 ed approva lo stanziamento richiesto di Lit. 300.000.000;
10. condivide il criterio di fissare una quota unica associativa.
Mozione 24/1989 "Bilancio Agesci"
Agesci; Bilancio; CNUD; Marchio scout
Il Consiglio generale 1989,
vista la relazione economica del Comitato centrale, vista la Relazione della Commissione Economica:
1. approva il conto economico 1988;
2. approva le variazioni al Conto Preventivo 1989 con le seguenti ulteriori modifiche:
alla voce “Consiglio generale e Commissioni - Organizzazioni, documenti, atti” l’importo preventivo passa da Lit. 58.000.000 a Lit. 75.000.000;
alla voce “Quote di censimento” l’importo preventivato passa da Lit. 2.915.000.000 a Lit.2.932.000.000.
3. Invita il Tesoriere Centrale a formulare per il Consiglio generale 1990 un’ipotesi di regolamentazione delle spese di funzionamento del Comitato Permanente Forniture in relazione alla gestione dei proventi del Marchio scout eliminando dette spese dal Bilancio associativo a partire dal 1990.
4. Invita, inoltre, il Tesoriere Centrale a studiare criteri il più possibile omogenei per la gestione economica dei principali eventi associativi raccomandando, in particolare un’attenzione alle modalità ed ai tempi della loro progettazione ed alla esigenza di un’integrale copertura delle spese relative (salvo che sussistano validi motivi in senso diverso).
5. Esprime l’apprezzamento e la gratitudine dell’Associazione per il lavoro svolto con impegno e disponibilità dal personale degli Uffici Centrali.
Mozione 25/1989 "Conto preventivo 1990"
Agesci; Bilancio; Quota associativa
Il Consiglio generale 1989
approva
Il conto preventivo 1990 con le seguenti modifiche:
- alla voce E1 “Stampa periodica associativa” l’importo passa da Lit. 841.000.000 a Lit. 871.000.000.
- alla voce F1 “Ristorni a Comitati locali” l’importo passa da Lit. 592.500.000 a Lit. 693.500.000
- alla voce G6 “Strutture parallele” l’importo passa da Lit. 299.000.000 a Lit. 249.000.000.
Di conseguenza il totale delle spese passa da Lit. 4.011.500.000 a Lit. 4.067.500.000. Tenuta presente la voce B “Contributi vari” di 155.000.000 invariata e la voce C “Riporto anno procedente” di Lit. 6.500.000 invariata, l’ammontare da richiedere agli associati tramite le quote per il 1990 è di Lit. 3.906.000.000.
Di conseguenza si delibera di fissare la quota unica di censimento associativo per il 1990 in Lit. 22.500.
Ciò comporta una variazione alla voce A “Quote associative” che passa da Lit. 3.850.000.000 a Lit.3.937.500.000 e con un avanzo da riportare, a nuovo, di Lit. 31.500.000.
Mozione 26/1989 "Finanziamenti"
Commissione Bilancio; Economia; Stampa associativa
Il Consiglio generale 1989, alla luce del dibattito svoltosi nelle Commissioni Bilancio e Stampa, in merito al ricorso da parte dell’Associazione ad iniziative pubblicitarie, di sponsorizzazione e di sovvenzione:
fa propria la proposta di cui al punto 6 della Relazione Economica del Comitato centrale (cfr. II Supplemento al nr. 4 di Agescout del 13 marzo 1989, pag. 47), integrandone il testo, dopo il secondo “trattino”, con le seguenti indicazioni:
“- riserva di esame preventivo ed accettazione delle aziende, dei prodotti e dei bozzetti definitivi;
- divieto dell’utilizzo dell’immagine dei propri associati in uniforme, a contorno dei prodotti reclamizzati;
- chiara riconoscibilità di forme indirette di pubblicità (come ad es. quelle realizzate mediante articoli redazionali)”.
Richiede inoltre che venga data dai competenti organi associativi adeguata informazione circa:
- listini e condizioni commerciali per le inserzioni attuali;
- eventuali contratti a larga scadenza in corso;
- costo di una pagina di rivista associativa;
- eventuali concessionari e relativo costo;
- sconti od altre condizioni particolari;
- spazi disponibili per iniziative pubblicitarie (riviste, punti vendita od esposizione, striscioni ad eventi associativi, ecc.).Mozione 27/1989 "Educazione non emarginante"
Educazione non emarginante; Formazione capi; Metodo scout
Il Consiglio generale 1989
chiede di
- Rendere patrimonio associativo l’esperienza accumulata a livello locale, regionale, ecc., raccogliendo e favorendo iniziative (a cura della Formazione capi nazionale) con il contributo delle Zone e Regioni.
- Analizzare e confrontare le varie esperienze vissute favorendo incontri fra quanti operano in situazione di emarginazione (a cura della Formazione capi).
- Proporre una riflessione sul metodo in rapporto alle condizioni di emarginazione curando la continuità tra le branche (a cura delle Branche nazionali).
- Proporre interventi mirati sulla stampa per Capi e ragazzi.
- Di ottenere una risposta sul
lavoro svolto nel Consiglio generale 1991 (a cura della Formazione capi)
Mozione 28/1989 "Anno di Volontariato Sociale"
Anno di Volontariato Sociale; Presenza nel territorio; Progetto Arcobaleno
Il Consiglio generale 1989
approva
le linee di azione proposte nel documento “Anno di volontariato sociale: una proposta per l’Agesci” e ne raccomanda la pubblicazione negli atti del Consiglio generale 1989 unitamente al documento di riflessione sull’esperienza pilota di Firenze.
Dà mandato
al Comitato centrale di individuare occasioni e strumenti idonei a favorire il dibattito all’interno delle Regioni e delle Branche R/S per permettere il più ampio approfondimento delle motivazioni e delle tematiche legate alla proposta di AVS in tutti i livelli associativi e una seria verifica del progetto pilota di Firenze.
Ricorda che
- i servizi svolti nell’AVS dovranno essere effettuati in collaborazione con enti e associazioni già presenti nel territorio e non comportano la creazione di spazi di intervento autonomo dell’Agesci, valutando la collaborazione con altri un valore fondamentale per l’esperienza;
- la gestione dell’AVS non deve comportare la creazione di ulteriori strutture organizzative interne all’Associazione;
- i progetti vanno gestiti in accordo con i progetti delle Comunità capi, delle Zone e delle Regioni territorialmente competenti.
Mozione 29/1989 "Verifica esperimento alternanza del Consiglio generale"
Consiglio Generale; Modalità operative; Riforma delle strutture; Verifica
Il Consiglio generale 1989,
riunito a Bracciano, nei giorni 29-30 aprile - 1 maggio,
Ritiene
concluso l’esperimento come citato nell’art. 46 dello Statuto;
Dà mandato
al Consiglio generale 1990 di definire all’interno della più ampia e articolata riforma delle strutture funzioni, tempi e modalità di lavoro del Consiglio generale.
In attesa di tale regolamentazione individua per il Consiglio generale 1990, come già indicato dai mandati dei Consigli Generali 1987 e 1988, i seguenti argomenti da porre al centro dei lavori:
- la traduzione operativa, a tutti i livelli, del documento strutture approvato dal CG 1988;
- Progressione Personale Unitaria,
sospendendo, limitatamente a tale sessione del Consiglio generale l’espletamento dei compiti di cui alle lettere a) e b) dell’art. 30 dello Statuto ed affidando agli incontri congiunti Comitato centrale - Responsabili Regionali la verifica in itinere relativa, fatto salvo il diritto del Capo Scout e della Capo Guida di inserire all’O.d.G. argomenti attinenti a tali tematiche, per cui ritengono indifferibile e irrinunciabile il pronunciamento del Consiglio generale.
Mozione 30/1989 "Modifiche al Regolamento del Consiglio generale"
Consiglio Generale; Modalità operative; Regolamenti
Si delega al Capo Scout e alla Capo Guida il riordino numerico degli articoli del Regolamento del Consiglio generale senza modifica dei testi approvati, ma recuperando le omissioni materiali esplicitate in sede di discussione.
Mozione 31/1989 "Strutture associative"
Agesci; Quadri associativi; Strutture associative
Il Consiglio generale 1989
dispone che il Comitato centrale renda noti pubblicandoli sulla stampa associativa:
a. i nominativi dei Capi dell’Associazione facenti parte delle commissioni permanenti, dei consigli di amministrazione degli Enti collegati e delle altre strutture che, comunque, a qualsiasi titolo, dispongano di compiti istruttori, referenti o di concretizzazione di scelte fatte;
b. i nominativi dei rappresentanti l’Agesci negli organismi civili, ecclesiali e scout (come consulte, coordinamenti, consigli, organizzazioni internazionali, ecc....) con l’illustrazione di quali linee e obiettivi informino tali organismi e di quale contributo si faccia portatrice la nostra Associazione.
In modo analogo dovranno operare gli
altri livelli associativi.
Mozione 32/1989 " Regolamento metodologico Interbranca"
Interbranca; P.P.U.; Regolamento metodologico
Il Consiglio generale 1989
preso atto
di una certa mancanza di coordinamento dei Regolamenti delle Branche su aspetti del metodo rilevanti per tutte le Branche invita il Comitato centrale a procedere, nei modi che riterrà opportuni, al riesame di tali regolamenti, al fine di estrarne una parte generale “interbranca”, dimodoché i Regolamenti delle Branche rimangano limitati al metodo specifico di ciascuna;
Chiede
che tale parte “interbranca” - integrata con le acquisizioni di metodo contenute nei più recenti documenti associativi - sia sottoposta al Consiglio generale, per approvazione come modifica al Regolamento.
Sottolinea
l’importanza di questo riesame ai fini del lavoro sulla Progressione Personale Unitaria (con cui esso deve essere strettamente coordinato nei modi e nei tempi) e il suo interesse anche ai fini dell’eventuale revisione del Patto Associativo, secondo la mozione approvata dal Consiglio generale 1988.