Mozioni 1988
- Mozione 1/1988 "Stato dell'Associazione"
Comunità Capi; Formazione capi; Modalità operative; Partenza; Quadri associativi; Relazione Comitato Centrale; Verifica; Zona - Mozione 2/1988 "Bilancio Agesci"
Agesci; Bilancio; Quota associativa - Mozione 3/1988 "Politica economica"
Bilancio; Cooperative scout; Economia; Modalità operative; Obiettivi educativi; Strutture associative; Verifica; - Mozione 4/1988 "Commissione Nazionale Uniformi e Distintivi"
CNUD - Mozione 5/1988 "Figura e posizione del Capo Gruppo"
Agesci; Art. 13; Capi gruppo; Statuto - Mozione 6/1988 "Impegno politico e civile - 1"
Educazione alla politica; Missione educativa; Scelta cristiana; Scelta politica; Valori di riferimento - Allegato 1/1988 "Impegno politico e civile" .
Educazione alla politica; Missione educativa; Scelta cristiana; Scelta politica; Valori di riferimento - Mozione 7/1988 "Impegno politico e civile - 2"
Capi; Scelta politica - Mozione 8/1988 "Impegno politico e civile - 3"
Agesci; Capi; Educazione alla politica; Presenza nel territorio; Scuola - Mozione 9/1988 "Riforma delle strutture associative - 1"
Compiti istituzionali; Comunità Capi; Consiglio Regionale; Formazione permanente; Formazione quadri; Progetti; Quadri associativi; Riforma delle strutture; Zona - Allegato 2/1988 "Riforma delle strutture associative"
Compiti istituzionali; Comunità Capi; Consiglio Regionale; Formazione permanente; Formazione quadri; Progetti; Quadri Associativi; Riforma delle strutture; Zona - Mozione 10/1988 "Riforma delle strutture associative - 2"
Assemblea delegata; Progetti; Quadri associativi; Regioni; Riforma delle strutture; Sperimentazione; Zona - Mozione 11/1988 "Riforma delle strutture associative - 3"
Assemblea delegata; Diarchia; Quadri associativi; Regioni; Riforma delle strutture; Sperimentazione; Verifica - Mozione 12/1988 "Educazione alla Fede" .
Assistenti ecclesiastici; Catechesi e metodo scout; Educatori alla fede; Educatori scout; Educazione alla fede; Equipe fede; Missione dei laici; Missione educativa; Scautismo cattolico - Allegato 3/1988 "Educazione alla fede"
Assistenti ecclesiastici; Catechesi e metodo scout; Educatori alla fede; Educatori scout; Educazione alla fede; Equipe fede; Missione dei laici; Missione educativa; Scautismo cattolico - Mozione 13/1988 "Modifiche allo Statuto"
Agesci; Art. 34; Art. 5; Statuto - Mozione 14/1988 "Patto Associativo"
Comitato Centrale; Patto Associativo; Regioni; Verifica
Mozione 1/1988 "Stato dell'Associazione"
Comunità Capi; Formazione capi; Modalità operative; Partenza; Quadri associativi; Relazione Comitato Centrale; Verifica; Zona
Il Consiglio generale 1988 esaminata la relazione del Comitato centrale sullo stato dell’Associazione, così come arricchita e integrata dai documenti e dal dibattito, esprime una valutazione complessivamente positiva sulla relazione stessa. La relazione è sufficientemente ampia per rappresentare lo stato dell’Associazione nelle sue linee essenziali, contenendo al tempo stesso stimoli e prospettive per il futuro.
Il Consiglio generale dà inoltre mandato ai Responsabili regionali e al Comitato centrale, nella loro prima riunione, di elaborare un documento di sintesi che metta in evidenza i punti di integrazione qualificanti che il dibattito e i documenti hanno portato alla lettura dello stato e dell’identità dell’Associazione, e tracci un sintetico quadro di riferimento che possa diventare il punto di partenza per la verifica che il Consiglio generale 1990 sarà tenuto a fare sullo stato e l’identità dell’Associazione.
Si individuano a questo punto alcune aree prioritarie su cui concentrare l’attenzione dell’Associazione per i prossimi anni:
1. Centralità della Comunità capi, soprattutto nei suoi tre aspetti di:
a. rapporto con il territorio;
b. luogo privilegiato di formazione permanente dei Capi (intendendo per formazione anche la riqualificazione);
c. luogo di elaborazione e di cogestione di un progetto educativo che non sia solo “scritto” ma vissuto e verificato.
Per concretizzare questa centralità occorre un lavoro di analisi della situazione, riflessione e verifica, con l’obiettivo di rilanciare la Comunità capi come perno dell’Associazione.
Si chiede inoltre che alle Comunità capi vengano forniti strumenti e stimoli per verificare il significato e le conseguenze educative e associative della diminuzione percentuale capi/ragazzi.
2. La Partenza, vista come conclusione dell’itinerario educativo scout (ma anche nel suo rapporto con l’attuale condizione giovanile, che vede spostarsi sempre più in avanti il momento di assunzione di responsabilità, non più oggi coincidente con la Partenza.
Chiediamo che una prima riflessione sul problema venga effettuata nell’ambito del lavoro sulla Progressione Personale Unificata (1989), per poi proseguire e ampliarsi nel dibattito sul rapporto fra la scelta della Partenza e la scelta di essere Capo.
Tutto questo senza tralasciare le scelte di servizio extrassociativo.
3. La Formazione dei Quadri, da attuarsi secondo modalità elastiche e comunque non istituzionali, e da rivolgere a chi già svolge il suo servizio di Quadro, come contributo alla sua formazione personale (con particolare riferimento alla centralità della Zona).
Oltre ad enucleare questi nodi fondamentali, ci sembra importante individuare anche delle modalità di lavoro:
- a tutti i livelli, occorre stabilire delle priorità e proporre e affrontare un solo tema alla volta, permettendo così un’effettiva sedimentazione ed interiorizzazione delle proposte.
Ogni pista di lavoro dovrà seguire le seguenti fasi:
§ istruzione
§ elaborazione
§ proposta
§ esecuzione
§ verifica.
Mozione 2/1988 "Bilancio Agesci"
Agesci; Bilancio; Quota associativa
Il Consiglio generale 1988, vista la Relazione economica del Comitato centrale, vista la Relazione della Commissione Economica,
- approva il conto consuntivo 1987;
- approva le variazioni al Conto Preventivo per il 1988;
- approva il Conto Preventivo 1989 e delibera che rimangano invariate per tale anno le 4 quote associative fissate dal Consiglio generale 1987.
Quote associative 1989
Unità: lire 23.000
Soci: lire 16.000
Soci SR: lire 11.000
Capi: lire 21.000
Capi SR: lire 16.000
Mozione 3/1988 "Politica economica" (1)
Bilancio; Cooperative scout; Economia; Modalità operative; Obiettivi educativi; Strutture associative; Verifica
Il Consiglio generale 1988
vista la Relazione Economica del Comitato centrale, la Relazione della Commissione economica e del Comitato Permanente Forniture, nonché delle Commissioni nominate dal Consiglio generale 1987 per i problemi di riorganizzazione delle strutture di servizio associative e per l’indagine sul funzionamento delle Cooperative scout, con le correlate proposte di modifica di Statuto e Regolamento;
preso atto di quanto è emerso dai lavori della Commissione appositamente costituita:
1. riafferma la necessità di elaborare un progetto di politica economica associativa, entro il quale coordinare i diversi livelli ed ambiti di attività,
2. dà mandato al Comitato centrale di promuovere tale elaborazione, in particolare anche attraverso un “Seminario di politica economica”, in modo tale da poter presentare al Consiglio generale 1989 una proposta organica di medio termine;
3. identifica a tal fine le seguenti direttrici fondamentali:
a. sostanziale omogeneità dei servizi che l’Associazione deve fornire ai propri soci, sia dal centro sia dai livelli periferici;
b. esigenza di mantenere a valorizzare a tutti i livelli lo spirito e lo stile scout nella gestione di realtà economiche articolate;
c. mantenimento della separazione giuridica ed operativa tra gestione dei servizi associativi (più centrata sulle attività e sui problemi di carattere educativo) e gestione del patrimonio, delle forniture e delle attività di carattere editoriale e commerciale in genere (affidate ad appositi Enti e/o società). Il tutto con una costante verifica della coerenza del lavoro svolto con gli obiettivi educativi fatti propri dall’Associazione oltreché del pieno rispetto delle normative vigenti;
d. decentramento graduale di determinate funzioni come concreta opportunità per avvicinare i servizi resi dall’Associazione a chi direttamente ne fruisce, ed al tempo stesso per promuovere la partecipazione dei Capi alla gestione del “bene comune”;
4. indica i seguenti specifici prioritari di riflessione:
a. organizzazione di una struttura di servizio associativa che tenga conto di possibilità concrete di decentramento (definizione di funzioni da trasferire, dei canali di comunicazione da attivare o potenziare);
b. ruoli e rapporti tra Associazione e “strutture parallele”; possibilità di sviluppi in tale ambito (come ad es. il potenziamento delle due attuali s.r.l.);
c. controllo e coordinamento dei diversi livelli e soggetti della struttura (con particolare attenzione al rispetto delle competenze locali, nonché al rischio di conflitti di attribuzione e di “vuoti” operativi);
d. conseguente impostazione delle politiche di:
- entrata (quote associative, “capacità impositiva” dei livelli periferici, sovvenzioni);
- uscita (spese correnti e spese “su progetto”, ristorni a Regioni e Zone, investimenti);
- gestione patrimoniale;
5. esprime le seguenti linee di tendenza, di cui deve tener conto il progetto di politica economica da presentare al Consiglio generale 1989:
a. cooperative: importanza di coordinare gli acquisti e la distribuzione alle Rivendite; rafforzamento della struttura esistente (C.P.F.) nel quadro di rapporti stretti e precisi con l’Associazione;
b. sovvenzioni: studiare la possibilità che - nell’assoluta mancanza di “contropartite” -l’Associazione a livello centrale fruisca di contributi esterni a condizione che:
- tali contributi siano funzionali a specifici progetti e non al finanziamento della gestione corrente.
Naturalmente quanto detto non preclude l’accettazione di lasciti né la fruizione di pubbliche sovvenzioni previste dalla legge.
c. “capacità impositiva” dei livelli periferici: acquisire compiuti elementi conoscitivi sulla situazione attuale, al fine di giungere ad una maggiore uniformità delle quote associative.
6. Infine:
a. in merito alla proposta di parziale privatizzazione della distribuzione delle riviste associative, suggerisce che la relativa spesa venga inserita nelle variazioni al Conto Preventivo 1989 - ferma restando la spesa totale del Settore Stampa -, qualora il servizio pubblico attualmente utilizzato non presenti entro la fine del 1988 significativi miglioramenti;
b. invita il Comitato centrale a predisporre un progetto di ristrutturazione dei locali di piazza Pasquale Paoli, 18, in Roma, tenendo conto delta possibilità di attrezzare un centro di ospitalità e riunioni di capienza 50-60 posti.
Mozione 4/1988 "Commissione Nazionale Uniformi e Distintivi"
CNUD
Il Consiglio generale
ritiene opportuno che, nell’ottica del miglioramento del servizio, il
Comitato Permanente Forniture possa avvalersi di un collaboratore
tecnico di propria fiducia nell’esecuzione dei compiti istituzionali del
Comitato stesso.
Mozione 5/1988 "Figura e posizione del Capo Gruppo"
Agesci; Art. 13; Capi gruppo; Statuto
Il Consiglio generale 1988
a seguito della ridefinizione statutaria (art. 13), avvenuta in data odierna, del ruolo e delle funzioni del Capo Gruppo, comprendente tra l’altro la conferma dell’animazione della Comunità capi e la scelta del Capo e della Capo Gruppo tra i Capi brevettati;
attira l’attenzione sulla necessità di inserire, nella revisione dell’iter di Formazione Capi già prevista per il Consiglio generale 1989, una modifica dell’art. 79 del Regolamento Formazione Capi che potrebbe basarsi sui seguenti orientamenti:
- i momenti di formazione per Capi Gruppo dovrebbero essere previsti sia a livello nazionale che regionale;
- essi non dovrebbero dare diritto alla nomina a Capo;
- essi dovrebbero essere aperti ai soli Capi brevettati;
chiede che il Comitato centrale studi od affretti la pubblicazione di sussidi a stampa sul servizio di Capo Gruppo;
decide che, ovunque ricorre nei testi associativi, la locuzione Animatore di Comunità capi venga sostituita con Capo Gruppo.
Mozione 6/1988 "Impegno politico e civile - 1"
Educazione alla politica; Missione educativa; Scelta cristiana; Scelta politica; Valori di riferimento
Il Consiglio generale 1988 riunitosi a Bracciano il 23-24-25 aprile
Approva
il documento “Impegno politico e civile” come riportato qui di seguito.
Mozione 7/1988 "Impegno politico e civile - 2"
Capi; Scelta politica
Il Consiglio generale 1988, ritenendo inopportuna nell’attuale momento associativo una normativa sulla compatibilità di un impegno politico diretto dei Capi e/o dei Quadri con il servizio associativo
chiede
a quanti svolgono un servizio di Capo o Quadro in Associazione di valutare con prudenza, discernimento e responsabilità associativa i motivi di opportunità o inopportunità che consigliano nelle specifiche situazioni locali e di servizio, l’accettazione di cariche elettive e/o rappresentative in organismi di partito o comunque pubblici durante il proprio impegno di servizio o mandato, secondo quanto esplicitato nel documento sull’impegno politico e civile;
richiede al Comitato centrale di avviare concrete occasioni di dibattito approfondito sulla realtà dell’impegno politico dei Capi e/o dei Quadri, le cui conclusioni dovranno essere portate al Consiglio generale 1990.
Mozione 8/1988 "Impegno politico e civile - 3"
Agesci; Capi; Educazione alla politica; Presenza nel territorio; Scuola
Il Consiglio generale dell’Agesci, in accordo con quanto espresso nel documento sull’impegno politico e civile, ritenendo la scuola uno degli interlocutori a cui l’Associazione deve dedicare maggiore attenzione
impegna
il Comitato centrale ad avviare, nelle forme e nei modi che ritiene più opportuni, una riflessione associativa sui problemi emergenti nel mondo della scuola, in particolare:
- problema dell’emarginazione scolastica
- ora di religione
- elevamento dell’obbligo scolastico a 16 anni
- riforma della scuola secondaria superiore
- ripensamento nelle forme, istituzionali e non, di coinvolgimento degli studenti nella vita della scuola e sulla loro valorizzazione ai fini dell’educazione alla politica.
Tale lavoro dovrà divenire:
1. opera di informazione nei confronti di tutti i Capi nel mondo della scuola
2. elaborazione di posizioni rispetto ad alcuni problemi emergenti particolarmente importanti (es. ora di religione, innalzamento obbligo, ecc.)
3. ricerca di collaborazioni con organismi istituzionali e non, rispetto alla formulazione di proposte
4. stimolo alle situazioni locali perché ricerchino un confronto diretto con le varie situazioni scolastiche in cui i ragazzi vivono.
Mozione 9/1988 "Riforma delle strutture associative - 1"
Compiti istituzionali; Comunità Capi; Consiglio Regionale; Formazione permanente; Formazione quadri; Progetti; Quadri associativi; Riforma delle strutture; Zona
Il Consiglio generale 1988 riunitosi a Bracciano il 23-24-25 aprile
approva
il Documento Strutture come riportato qui di seguito e dà mandato a tutti gli organi associativi di renderlo esecutivo per le loro competenze.
In particolare diventa operativa la modalità di lavoro progettuale, la separazione delle competenze, la separazione dei poteri, come descritte nel paragrafo del suddetto documento.
Mozione 10/1988 "Riforma delle strutture associative - 2"
Assemblea delegata; Progetti; Quadri associativi; Regioni; Riforma delle strutture; Sperimentazione; Zona
Il Consiglio generale 1988 delibera che:
alle Regioni che ne fanno richiesta al Capo Scout e alla Capo Guida entro il 31 dicembre 1988 sia concessa in linea con il Documento Strutture, la possibilità di sperimentare nuove modalità di partecipazione assembleare a livello regionale utilizzando lo strumento della democrazia delegata. Le modalità di partecipazione dovranno essere approvate dalle Assemblee Regionali dell’autunno 1988.
Nella richiesta al Capo Scout e alla Capo Guida le Regioni dovranno indicare le esatte modalità di sperimentazione.
La domanda si intende accolta in caso di mancato rigetto entro 60 giorni. Le Regioni che attuano tale sperimentazione devono tener conto dei seguenti criteri:
- istituzione di momenti di coinvolgimento di tutti i Capi della Zona e della Regione, per l’elaborazione di linee progettuali;
- creazione di occasioni, a livello di Zona e di Regione, nell’ambito delle attuali strutture o anche istituendone nuove, per deliberare e verificare i programmi operativi;
- Assemblee Regionali per delega, garantendo comunque la rappresentanza di ogni Gruppo;
- creazione a livello di Zona di momenti di confronto, anche istituendo nuovi organi, tra i delegati all’Assemblea Regionale e il Comitato di Zona.
La sperimentazione terminerà nella primavera del 1990 e sarà verificata dal Consiglio generale 1990.
Mozione 11/1988 "Riforma delle strutture associative - 3"
Assemblea delegata; Diarchia; Quadri associativi; Regioni; Riforma delle strutture; Sperimentazione; Verifica
Il Consiglio generale 1988 dà mandato al Comitato centrale di verificare, attraverso i normali canali associativi, le sperimentazioni in corso con i seguenti compiti:
1. proporre al Consiglio generale del 1989 le modalità di verifica delle sperimentazioni attuate nelle Regioni riguardo alla istituzione di assemblee delegate;
2. proporre al Consiglio generale del 1990 uno studio definitivo sulla diarchia nella struttura;
3. indicare le necessarie correlazioni fra la progettazione generale ed i progetti specifici di Branche e Settori e il rapporto fra le Branche e la Formazione Capi;
4. presentare un’ipotesi complessiva formulata in articoli che traduca coerentemente per tutti i livelli dell’Associazione il documento approvato sulle strutture.
Mozione 12/1988 "Educazione alla Fede"
Assistenti ecclesiastici; Catechesi e metodo scout; Educatori alla fede; Educatori scout; Educazione alla fede; Equipe fede; Missione dei laici; Missione educativa; Scautismo cattolico;
Il Consiglio generale 1988,
Approva
il documento “Educazione alla Fede” e, sulla base dell’ampia discussione assembleare, riconosce che ha complessivamente risposto ai mandati del Consiglio generale 1987, offrendo un quadro dell’attuale problematica associativa e delle principali piste di lavoro in materia,
Rileva
tuttavia l’esistenza di alcuni temi che richiedono maggior dibattito e approfondimento, di contenuti e di metodo:
1. il Capo laico e l’Assistente Ecclesiastico: ruoli, competenze, formazione, rapporti in ordine all’educazione alla fede;
2. la collocazione dell’Associazione nell’ambito della missione della Chiesa: la tensione: verso i “lontani”;
3. l’offerta di itinerari formativi sufficientemente dettagliati per un’educazione permanente alla fede, in Comunità capi e in Zona, in sintonia con il cammino pastorale delle Chiese locali;
Impegna
ciascun livello della vita associativa, per la sua competenza, ad attuare le indicazioni e i programmi contenuti nella quarta parte del documento. In essa si prevede in particolare un lavoro triennale di sviluppo e verifica del Progetto Unitario di Catechesi, dei suoi obiettivi e strumenti, che avrà il suo momento conclusivo nel Convegno Nazionale del 1991;
Dà mandato
infine al Comitato centrale di attivare, con gli strumenti che riterrà opportuni, il dibattito e la ricerca di cui sopra e di predisporre modalità di verifica adeguate, sempre in vista del 1991.
Mozione 13/1988 "Modifiche allo Statuto"
Agesci; Art. 34; Art. 5; Statuto
Il Consiglio generale 1988 ha approvato le modifiche agli articoli 5 e 34 dello Statuto.

Mozione 14/1988 "Patto Associativo"
Comitato Centrale; Patto Associativo; Regioni; Verifica
Il Consiglio generale
nel riaffermare il perdurante valore del Patto Associativo quale documento di sintesi dei principi e del Metodo Agesci nel quale possono riconoscersi coloro che hanno scelto di svolgere nell’Associazione un servizio educativo;
nel rilevare d’altra parte la necessità di verificare l’adeguatezza del testo attuale chiede al Comitato centrale di studiare, d’intesa con i Responsabili Regionali, i momenti e gli strumenti di un itinerario associativo che consenta di giungere ad una eventuale revisione del testo entro il Consiglio generale 1992.
(1)
Questa mozione è relativa ai punti 8 e 9 dell'Ordine del Giorno