Mozioni del Consiglio Generale AGESCI

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Mozione 1/1986 "Stato dell'Associazione - 1"

Agesci; Analisi pedagogica; Calo censiti; Obiettivi educativi; Quadri associativi; Relazione Comitato Centrale; Servizio; Verifica


 

Il Consiglio generale, vista la carenza delle conclusioni tratte dalla Relazione del Comitato centrale in merito allo stato dell’Associazione, dà mandato al Comitato centrale di compiere una reale, approfondita verifica sullo stato dell’Associazione e sulla qualità del servizio educativo offerto avviando una indagine conoscitiva con particolare riferimento a:

§   come viene vissuto l’essere volontari in Agesci; quali problemi concreti presenta oggi questa scelta nei vari livelli di impegno associativo;

§   funzionamento dei vari organismi elettivi, delle Pattuglie, delle Comunità capi;

§   Formazione capi, da un punto di vista qualitativo e quantitativo;

§   sviluppo (linee di tendenza, analisi delle perdite, ecc.);

§   rapporto con l’esterno (Chiesa, pubblici poteri, altre associazioni, organismi internazionali, ecc.).

I risultati di tale lettura, da avviare al più presto e d’intesa con i Responsabili regionali, e da concludere nel dicembre 1987, dovranno permettere al Consiglio generale 1988 di individuare le linee di fondo sulle quali sviluppare, concretamente, l’azione associativa per il futuro.

Le fasi di tale lavoro dovranno tempestivamente essere comunicate ai Consiglieri generali.

Si auspica infine che la lettura e la valutazione dello stato dell’Associazione, inteso anche come qualità di intervento educativo che i Capi riescono concretamente a realizzare, si consolidi in una attenzione permanente dell’Associazione.

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Mozione 2/1986 "Stato dell'Associazione - 2"

Democrazia associativa; Dialogo; Missione educativa; Presenza nel territorio; Relazione Comitato Centrale; Volontariato


 

Il Consiglio generale 1986

§   vista la relazione del Comitato centrale;

§   considerata la stessa utile punto di riferimento per il lavoro anche futuro delle Comunità capi, ma ritenendola insufficiente sotto l’aspetto dell’analisi della realtà associativa;

§   valutate le difficoltà oggettive insite in un lavoro come questo che comporta, oltre all’analisi di cui sopra, l’individuazione di linee di fondo su cui l’Associazione dovrà muoversi in futuro riguardo alcuni temi concreti

chiede

che attraverso un ampio dibattito in Associazione, da svolgersi anche con modalità nuove, eventualmente da individuare, si arrivi a delineare un più puntuale stato dell’Associazione, in particolare in ordine a:

1.   la nostra dimensione educativa

interpretare alcuni fenomeni manifestatisi in questi anni (ricambio Capi, perdita associati, prospettive del dopo Partenza, presenza nella società degli R/S “partiti”);

2.   la scelta del territorio

reinterpretare i rapporti civili ed ecclesiali che già oggi ricerchiamo o ci vengono richiesti, partendo dalle esperienze concrete delle Comunità capi e delle Zone scout;

3.   il nostro essere “Associazione in dialogo”

verificare strutture, modalità e procedure associative al fine di realizzare un reale protagonismo dei Capi all’interno dell’Associazione e nel rapporto con il territorio;

4.   la questione del “volontariato”

per sempre più maturare una coscienza relativa alla scelta di volontariato dei nostri Capi e della relativa identità della nostra Associazione, con la consapevolezza della valenza politica che tale scelta comporta;

chiede

inoltre che, alla luce della nuova alternanza del Consiglio generale, tale dibattito confluisca nella Relazione del Consiglio generale 1988.

Si auspica infine che la lettura e la valutazione dello stato dell’Associazione, inteso anche come la qualità di intervento educativo che i Capi riescono concretamente a realizzare, si consolidi in una attenzione permanente nell’Associazione.

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Mozione 3/1986 "Modalità relazioni future Comitato centrale"

Obiettivi educativi; Relazione Comitato Centrale; Valori di riferimento; Verifica


 

Il Consiglio generale dell’Agesci, riunito a Bracciano dal 25 al 27 aprile 1986, impegna il Comitato centrale a ripensare alle modalità di stesura della relazione in modo tale che acquisti validità come strumento di verifica e di progetto sull’Associazione e non sia unicamente stimolo a ripensare alcuni temi fondamentali dello Scautismo per coglierne l’attualità e l’essenzialità di fronte ai problemi della cultura contemporanea;

Impegna

il Comitato centrale a:

§         distinguere le analisi dai richiami ai valori;

§         rendere evidenti gli obiettivi e che essi siano espressi in modo da suscitare dibattito, che indichino un progetto, che coinvolgano tutti i livelli associativi, che siano verificabili dopo due anni;

§         fare un’analisi chiara e documentata della realtà attuale dei Capi e dell’Associazione riscontrabile attraverso dati documentati.

È necessario che si indichino:

a.   i riferimenti all’analisi fatta nella relazione precedente;

b.   le fonti, i documenti da cui vengono tratti gli spunti per le analisi della società attuale o dello stato complessivo dell’Associazione.

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Mozione 4/1986 "Sviluppo"

Calo censiti; Presenza nel territorio; Turn over


 

Il Consiglio generale 1986 manifesta la sua perplessità per la mancanza di una adeguata analisi, all’interno della relazione del Comitato centrale, del problema dello sviluppo, per esempio visto in rapporto alle cifre rilevate in chiusura censimento 1985 (da “Scout-P.E.” n. 5 del 15/2/1985) dove si evidenzia che il 29,5% dei censiti per il 1984 non ha rinnovato il proprio censimento per il 1985.

Ritiene

che l’impegno politico dell’Associazione trova il suo primo sbocco nella scelta irrinunciabile di intervenire educativamente negli ambienti che, per motivi culturali, sociali ed economici sono svantaggiati, così come affermato dal Patto Associativo.

Impegna

il Comitato centrale a fornire ulteriori elementi di valutazione al fine di consentire una migliore comprensione del fenomeno dello sviluppo, così come si è concretizzato fino ad oggi, con particolare riferimento alla verifica della aderenza di questo alla scelta politica del Patto Associativo.

Impegna inoltre

il Comitato centrale a stimolare ai vari livelli associativi (Comunità capi, Zona e Regione) una maggiore attenzione al problema degli indirizzi dello sviluppo, pur salvaguardando l’autonomia delle Zone e delle Comunità capi nella progettazione del loro sviluppo.

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Mozione 5/1986 "Progressione Personale Unitaria"

Commissione; Comunità Capi; Interbranca; P.P.U.


 

Il Consiglio generale 1986 approva gli indirizzi esposti nel documento “Verso un Metodo di Progressione Personale Unitaria” e ne apprezza lo sforzo di superamento della mentalità di Branca ma non ne condivide le modalità di lavoro proposte nella premessa. Chiede che il lavoro ulteriore sia svolto dal Comitato centrale attraverso una commissione interbranca che, tenuto conto di quanto emerso dalla discussione del gruppo, presenti al prossimo Consiglio generale un più approfondito documento quale strumento di lavoro per coinvolgere le Comunità capi, vero momento di sintesi della Proposta Educativa, in un’ampia riflessione su tale tema.

Tale cammino che inizia sin d’ora a tutti i livelli si concluderà al Consiglio generale 1989 con la definizione dei contenuti e degli strumenti metodologici della Progressione Personale Unitaria.

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Mozione 6/1986 " Stampa associativa "

Comunicazione; Informazione; Modalità operative; Stampa associativa


 

Il Consiglio generale 1986:

-  individuata l’opportunità di dare maggiore spazio al patrimonio di esperienze e tecniche della nostra Associazione;

-  valutata la necessità di formulare una più attuale collocazione del settore stampa in seno al Comitato centrale ed ai suoi rapporti con la base associativa;

-  rilevata l’opportunità che da libri e riviste emerga una progettualità ed elaborazione culturale unitaria;

impegna il Comitato centrale

a predisporre per il prossimo Consiglio generale (1987) una più precisa formulazione delle competenze ed obiettivi del settore stampa, tenendo conto delle seguenti indicazioni:

a.       che la stampa trovi linguaggi ed impostazioni editoriali che siano comprensibili a tutti ed attraenti, avendo cura di ascoltare le richieste che vengono dalla base dell’Associazione, intesa sia come Capi che ragazzi;

b.       che la stampa riesca ad essere nel contempo strumento di formazione-informazione ed aggiornamento metodologico, ma anche voce ufficiale dell’Associazione, secondo le linee politiche del Consiglio generale e della traduzione di queste effettuata dal Comitato centrale;

c.       che la stampa trovi formulazioni ed accorgimenti tecnici, anche diversi, in termini di periodicità o collaborazioni professionali, purché garantiscano realmente una migliore efficacia educativa e siano nell’ambito dello stanziamento approvato;

d.       che la stampa favorisca ed animi il dibattito associativo sui temi emergenti.

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Mozione 7/1986 "Formazione dei formatori"

Capi campo; Formazione al ruolo; Formazione capi; Formazione formatori; Regioni


 

Il Consiglio generale dà mandato al Comitato centrale di realizzare una serie di incontri interregionali di formatori di Capi estesi ai Responsabili di Zona, ai Capi Campo nazionali residenti ed alle Pattuglie e Incaricati regionali alla Formazione capi.

Il primo incontro può avere carattere sperimentale ed essere verificato nel prossimo N.T.T. La copertura economica è parzialmente a carico delle Regioni interessate e parzialmente a carico della Formazione capi (eventi di Formazione Capi).

1.   Verificare ed indicare gli elementi di continuità formativa tra i Corsi Regionali di Branca, i Campi Scuola Nazionali e le iniziative di Formazione capi delle Zone.

2.   Verificare ed indicare gli elementi di formazione per i Capi di provenienza extrassociativa presenti nei Corsi Regionali interbranca per adulti.

La motivazione a questi incontri si trova nella relazione del Comitato centrale nei seguenti inviti:

1.   quello rivolto alla Formazione capi, alle Zone ed alle Comunità capi di approfondire la rilettura del Metodo per una sua sempre efficace utilizzazione;

2.   quello rivolto alla Formazione capi nazionale di dare una valutazione obiettiva dell’Iter istituzionale che sarà oggetto di esame al Consiglio generale 1987.

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Mozione 8/1986 "Branca Esploratori/Guide"

Analisi sociologica; Branca E/G; Capi reparto; Seminari


 

Come emerge dalla relazione del Comitato centrale, le Branche Esploratori/Guide realizzeranno il 7-8 giugno 1986 un seminario di studio in relazione ai cambiamenti in atto, nella società attuale, e in rapporto alle conseguenti attenzioni metodologiche.

Al fine di coinvolgere tutti i Capi e le Capo Reparto sulle considerazioni che da tale seminario emergeranno, si prevede di realizzare nei mesi di settembre/ottobre 1987 quattro incontri decentrati per Capi Reparto aperti alla provenienza da ogni Regione.

Pur riservandosi di presentare al Consiglio generale 1987 una relazione più dettagliata su tale iniziativa, si chiede al Consiglio generale 1986 l’approvazione a continuare a lavorare su tali linee.

Sentito il parere del Tesoriere, tale iniziativa viene inserita nel capitolo “Manifestazioni future” nell’ambito delle previsioni di spesa già previste.

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Mozione 9/1986 "Sviluppo comunitario"

Accordo interassociativo; Associazioni scout nel mondo; Cantieri; Dimensione internazionale, cittadino del mondo; Internazionale [Settore]; Progetti; Scautismo internazionale


 

Il Consiglio generale 1986 prende atto del lavoro fin qui svolto sul tema dello “sviluppo comunitario” dal Comitato centrale tramite la Pattuglia Internazionale.

Detto lavoro presenta aspetti formativi molto interessanti per lo Scautismo e il Guidismo italiani in relazione alle problematiche connesse ad una educazione allo sviluppo personale e dei popoli che tenga conto dell’aspetto globale e mondiale del senso “comunitario”. Chiede che il lavoro fin qui svolto continui secondo i progetti e le idee che il Settore Internazionale, in sintonia con tutto il Guidismo e lo Scautismo mondiale, ha divulgato in Associazione, prevedendo altresì una copertura economica adeguata, nel capitolo Settore Internazionale per le attività di formazione in Italia e di realizzazione di Cantieri nei paesi in via di sviluppo con le Associazioni dei quali sono in via di definizione gli accordi, secondo i progetti pubblicizzati.

Il Consiglio generale 1986 chiede altresì al Comitato centrale di verificare tutte le ipotesi di possibile finanziamento dei progetti di sviluppo comunitario tramite gli enti a tale scopo preposti.

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Mozione 10/1986 " Eurofolk "

Eurofolk; Eventi per ragazzi; Internazionale [Settore]; Italia; Modalità operative; Pattuglia nazionale


 

Il Consiglio generale 1986 prende atto della candidatura dell’Italia per la realizzazione della prossima edizione di Eurofolk, incontro per 2.000 ragazzi e ragazze dell’età Rovers/Scolte delle Associazioni Guide e Scouts europee, da tenere nel luglio 1989.

Al fine di preparare correttamente questo primo evento internazionale organizzato dallo Scautismo e dal Guidismo italiano, il Consiglio generale chiede al Comitato centrale di istituire da quest’anno una Pattuglia apposita, comprendendo anche un Responsabile organizzativo e un Tesoriere, che - d’intesa con il Responsabile Internazionale e i Responsabili delle Branche R/S - curi:

§   il progetto educativo dell’evento;

§   la scelta del luogo di campo;

§   gli aspetti tecnico-logistici.

Per l’aspetto economico, che include anche un finanziamento dei Bureaux europei dello Scautismo e del Guidismo, il Consiglio generale indica la spesa massima per l’anno ’86 in L. 2.000.000 da porsi a carico del capitolo “Manifestazioni nazionali sociali”.

Richiede inoltre che il Comitato centrale presenti al Consiglio generale ’87 il piano organizzativo e il progetto educativo dell’evento.

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Mozione 11/1986 " Obiezione di Coscienza e Servizio Civile "

Anno di Volontariato Sociale; Ministero della Difesa; Obiezione di Coscienza; Progetto Arcobaleno; Servizio Civile


 

Il Consiglio generale impegna il Comitato centrale a tenere viva l’attenzione ed approfondire il dibattito associativo sui temi dell’Obiezione di Coscienza e del Servizio Civile, valutando positivamente il lavoro svolto e le linee di azione elaborate dalla Segreteria nazionale Obiezione di Coscienza e del Servizio Civile.

In particolare individua come ambiti di riflessione ed azione i seguenti versanti:

§   versante educativo;

§   versante politico;

§   gestione della Convenzione con il Ministero della Difesa. 

Versante educativo

§   Sostenere la riflessione e la circolazione di esperienze rispetto all’educazione alla pace, in stretto contatto con le Branche, la Formazione capi e il Settore Internazionale;

§   proporre l’O.d.C. nelle Branche R/S non solo come sostitutiva del Servizio Militare, ma come periodo per valorizzare e qualificare le scelte personali in cui ciascuno crede;

§   rinnovare la proposta educativa del Servizio Civile, dell’Anno di Volontariato Sociale, della Difesa Popolare Nonviolenta, tramite diverse iniziative, alcuni sussidi e la stampa associativa, al fine di informare e di sensibilizzare alla tematica dell’educazione all’obiezione;

§   approfondire, anche mediante gli eventi di Formazione capi, i temi relativi a questa problematica per permettere sempre più a tutti di compiere una scelta consapevole e cosciente. 

Versante politico

§   Gestione del problema politico del Servizio Civile attraverso un confronto organico e stabile con le organizzazioni degli altri enti e degli obiettori al fine di svolgere anche insieme ad essi un’azione comune nei confronti del Ministero della Difesa;

§   impegno di presenza come Associazione - attraverso contributi che nascono dall’esperienza associativa e dalle competenze professionali - nel dibattito attuale sulla gestione della legge nr. 772/1972 e sulla proposta di modifica della stessa. 

Gestione della convenzione

§   Gestione della convenzione con il Ministero della Difesa come occasione di testimonianza di una Obiezione di Coscienza svolta con impegno e serietà e come contributo alla qualificazione del Servizio Civile stesso, indicando il Progetto Arcobaleno di Firenze come testimonianza significativa in tal senso;

§   studio e selezione di altre possibili qualificate esperienze di Servizio Civile da avviare anche tramite un eventuale ampliamento della Convenzione AGESCI;

§   adoperarsi in modo fermo affinché la Convenzione attuale sia gestita nelle modalità stabilite, con particolare riferimento alle “precettazioni forzate” ad opera del Ministero della Difesa.

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Mozione 12/1986 " Bilancio Agesci "

Agesci; Bilancio; CNUD; Commissione Economica; Organizzazione; Quota associativa; Strutture associative


 

Il Consiglio generale 1986, udita la relazione economica del Comitato centrale, udita la relazione della Commissione Economica, sulla base della preparazione eseguita dal gruppo di lavoro appositamente costituito, fatte salve le eventuali variazioni che potrebbero derivare dall’approvazione di mozioni successive, nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento del Consiglio generale:

1.   Ritiene necessario ampliare lo scambio di informazioni sui problemi amministrativi dell’Associazione a livello sia centrale sia regionale, migliorando la leggibilità dei rendiconti economici e patrimoniali dell’Associazione e delle strutture parallele;

2.   Osserva che oltre ad un problema di riorganizzazione e rafforzamento delle strutture centrali esiste un analogo problema a livello periferico, che deve trovare adeguata soluzione in un piano complessivo di tutta l’Associazione;

3.   Approva la relazione economica e il conto consuntivo 1985;

4.   Approva la previsione per il 1986; con la rettifica dell’errore materiale alla voce 5/H “interventi per rivendite regionali” (da 0 a 10 milioni) e con la rettifica dello stanziamento alla voce 11/A “personale, stipendi e accessori” da L. 620 milioni a L. 570 milioni. La previsione così modificata comporta una riduzione del disavanzo a Lire 10.537.000.

5.   Impegna il Comitato centrale a predispone un piano complessivo di riorganizzazione delle strutture associative, sia a livello centrale che periferico, partendo da una analisi delle rispettive esigenze e competenze, anche con l’ausilio di esperti esterni, e predisponendo altresì il conseguente piano finanziario.

6.   Approva la proposta di modifica dei criteri di ristorno delle aliquote di censimento a favore dei Comitati locali, ferma restando la competenza del Comitato centrale, sentito il parere dei Responsabili Regionali, sul fondo interventi particolari.

7.   Dà mandato di procedere alla definizione del “progetto terreno” rinviando l’inizio della sottoscrizione ad epoca successiva alla sua definizione.

8.   Approva le quote sociali per il 1987 nelle seguenti misure:

§        Unità                Lire 22.000

§        Soci                 Lire 15.000

§        Soci S.R           Lire 10.000

§        Capi                 Lire 20.000

§        Capi S.R          Lire 15.000 

9.   Approva la previsione per il 1987, con la rettifica dell’errore materiale alla voce 5/H “interventi per rivendite regionali” (da 10.000.000 a 0) e con la rettifica della voce 11/A “personale, stipendi, accessori” da L. 670 milioni a L. 620 milioni. La previsione così modificata comporta un riporto a nuovo di L. 129.863.000.

10.  In merito alla relazione del Gruppo di studio sul C.P.F. preso atto anche della relazione del C.P.F.:

§   impegna il Comitato Permanente Forniture all’esercizio in piena potestà delle funzioni di coordinamento e controllo delle Rivendite Ufficiali nell’ambito del Regolamento esistente, applicato in modo corretto e rigoroso;

§   dà mandato al Comitato Permanente Forniture di procedere nell’ipotesi del Gruppo d’Acquisto.

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Mozione 13/1986 " Modifiche allo Statuto "

Agesci; Art. 2; Art. 22; Art. 34; Art. 35; Comitato Centrale; Modalità operative; Regioni; Scelta cristiana; Scelta politica; Statuto; Strutture associative


Il Consiglio generale 1986 ha approvato le modifiche agli articoli 2, 22, 34, 35 dello Statuto.

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Mozione 14/1986 "Modifiche al Regolamento del Consiglio generale"

Art. 6; Consiglio Generale; Regolamenti


Il Consiglio generale 1986 ha approvato la modifica all'articolo 6 del Regolamento del Consiglio generale.

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Mozione 15/1986 "Impegno politico e civile"

Educazione alla politica; Presenza nel territorio; Scelta politica


 

Il Consiglio generale 1986

§   ritiene che il documento “impegno politico e civile nell’Agesci” rappresenti un passo in avanti ancora interlocutorio rispetto al dibattito del Consiglio generale 1985;

§   considera positivamente la vivacità del dibattito associativo attuale su questi temi che sottolinea l’opportunità di prese di posizioni sufficientemente chiare su alcuni temi specifici e concreti che rappresentino la traduzione operativa dei principi generali su cui l’accordo è tendenzialmente comune:

1. politicità dell’educazione;

2. la presenza nel sociale;

3. la consapevolezza che l’azione politica si svolge in vari ambiti sociali oltre che all’interno dei partiti;

4. il significato del pluralismo.

Dà mandato al Comitato centrale:

1.         di elaborare proposizioni sui seguenti temi:

a.      sedi di valutazione della compatibilità dell’impegno politico personale dei Capi e dei Quadri con l’appartenenza all’Associazione;

b.      definizione delle aree di impegno prioritario dell’Associazione;

c.      aree e criteri di prese di posizioni politiche dei vari livelli delle strutture associative arrivando ad una discussione conclusiva al Consiglio generale 1988.

2.         di individuare un percorso che coinvolga i Capi ai vari livelli;

3.         di consentire al Consiglio generale 1987, individuando uno spazio adeguato, una prima sintesi del dibattito associativo.

Ciò permetterà al Consiglio generale 1988 di prendere decisioni anche formali.

Ribadisce inoltre la centralità dell’educazione alla politica nella proposta scout con la conseguente necessità di sviluppare e mantenere alto il dibattito culturale tra i Capi.

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Mozione 16/1986 "Informazioni su disposizioni di legge"

Attività; Educazione alla legalità; Legge; Regioni


 

Il Consiglio generale 1986, tenuto conto delle continue evoluzioni legislative, statali e regionali, che riguardano o possono riguardare le attività scout e della conseguente necessità, per i Capi, di mantenersi costantemente informati e aggiornati. 

Dà mandato al Comitato centrale

di raccogliere in un apposito sussidio per Capi - da autofinanziare mediante la vendita - tutte le disposizioni di leggi dello Stato, attualmente in vigore, che riguardano più specificamente le attività scout. 

Richiama i Comitati Regionali

alla opportunità di raccogliere, e fare circolare alle Comunità capi della Regione, favorendone la diffusione anche attraverso le Rivendite, le eventuali disposizioni di leggi regionali che riguardano le attività scout. 

Ribadisce comunque a tutti i Capi e le Capo

l’attenzione che va dedicata, come propria ed ineludibile responsabilità di adulti, al costante aggiornamento ed informazione nonché rispetto delle disposizioni legislative in materia, e suggerisce in tal senso alle Comunità capi di avvalersi di amici di particolare esperienza e professionalità per le eventuali particolari necessità.

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Mozione 17/1986 "Comunicazione di adesione ad iniziative e documenti"

Comitato Centrale; Presenza nel territorio


 

Si richiede ai Presidenti del Comitato centrale:

1.   di comunicare tempestivamente tramite AGESCOUT, le adesioni ad iniziative e documenti cui il Comitato centrale aderisce a nome dell’Associazione;

2.   specificare, contestualmente alla comunicazione, le motivazioni per cui le adesioni vengono date.

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Mozione 18/1986 "Saluto di chiusura del Capo Scout"

Strutture associative


 

I Consiglieri generali ringraziano per l’impegno e per il lavoro effettuato nella preparazione e nello svolgimento del Consiglio generale 1986.

§   il Capo Scout e la Capo Guida

§   i presidenti del Comitato centrale

§   gli A.E. Centrali

§   la Commissione Economica

§   i segretari, il Comitato Mozioni e gli scrutatori

§   lo staff di segreteria e logistico.

Ringraziano in particolare tutti i membri delle strutture centrali che hanno terminato il loro mandato per la costante attenzione riservata ai problemi educativi e per la continua tensione al servizio dell’Associazione.

Non mettiamo ai voti questa mozione un po’ “speciale” ma siamo grati a Gemma Berri ed Emilio Delucchi che ci permettono in questo spirito di chiudere il nostro Consiglio generale 1986.

Lo chiudiamo con lo spirito di un ringraziamento reciproco, di noi “Novizi Capo Guida e Scout” di voi giovani e vecchi consiglieri, del Comitato centrale, e di quanti sono stati con noi in questi giorni.

Non so se siamo riusciti ad esprimere il meglio, certamente ci abbiamo provato, e sicuramente un buon lavoro è stato fatto.

Dicevo all’inizio, attorno al pennone della bandiera, che stavamo per costruire un piccolo pezzo di storia della nostra Associazione.

Certamente questa viene fatta ogni giorno da migliaia di ragazzi e Capi che in ogni parte d’Italia vivono lo Scautismo nell’Agesci; questa è la storia più genuina, più importante, la più semplice ma non la sola.

Anche noi qui, in uno specifico ruolo con un preciso mandato, ci siamo inseriti in questa storia e l’abbiamo portata avanti.

Ci lasciamo senza trionfalismi, sappiamo che il lavoro che ci attende è molto più ampio di quello che abbiamo fatto ora.

Ma questo che ora abbiamo concluso andava fatto, abbiamo cercato insieme di farlo bene e ci siamo riusciti, grazie a Dio e grazie a tutti. Questo Consiglio generale ha mostrato la vitalità dell’Associazione anche a questo livello, la sua eco non si perderà facilmente.

È stato un Consiglio vivo, appassionato e corretto, un segno anche esteriore della maturità raggiunta.

Arrivederci a tutti. 

Bracciano 27 Aprile 1986

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