Mozioni 1990
- Mozione 1/1990 "Associazione Italiana Guide e Scouts Cattolici d'Europa"
Agesci; Associazione Italiana Guide e Scouts Cattolici d'Europa; Scautismo cattolico - Mozione 2/1990 "Scautismo nei Paesi dell'Europa dell'Est"
Balcani; Dimensione internazionale, cittadino del mondo; Regioni; Solidarietà; Strutture associative - Mozione 3/1990 "Accoglienza di extracomunitari"
Accoglienza; Commissione; Intercultura; Presenza nel territorio; Solidarietà - Mozione 4/1990 "Pedagogia scout"
Comunità Capi; Pedagogia scout; Progetti; Programma - Mozione 4bis/1990 "Relazione del Comitato centrale"
Agesci; Chiesa; Educazione alla fede; Itinerari di fede; Relazione Comitato Centrale - Mozione 5/1990 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 1"
Art. 53; Art. 56; Commissione Economica; Regolamento organizzazione; Segreteria centrale - Mozione 6/1990 "Bilancio Agesci"
Agesci; Bilancio - Mozione 7/1990 "Progressione Personale Unitaria - 1"
Partenza; P.P.U. - Allegato 1/1990 [7] "Progressione Personale Unitaria"
Comunità; Partenza; Passaggi; P.P.U.; Rapporto capo-ragazzo - Allegato 2/1990 [8] "La Partenza" e allegato "Gli orientamenti e la Progressione Personale Unitaria"
Branca R/S; Educatori alla fede; Partenza; P.P.U.; Servizio - Mozione 8/1990 "Progressione Personale Unitaria - 2"
Legge scout; Passaggi; P.P.U.; Valori di riferimento - Mozione 9/1990 "Riforma delle strutture associative - 1"
Assemblea delegata; Quadri associativi; Regioni; Riforma delle strutture; Sperimentazione - Mozione 10/1990 "Riforma delle strutture associative - 2"
Assemblea delegata; Quadri associativi; Regioni; Riforma delle strutture; Sperimentazione - Mozione 11/1990 "Riforma delle strutture associative - 3"
Commissione; Quadri associativi; Regioni; Riforma delle strutture; Zona - Mozione 12/1990 "Riforma delle strutture associative - 4"
Comitato Centrale; Commissione Giotto; Comunità Capi; Democrazia associativa; Modalità operative; Progetti; Quadri associativi; Regioni; Riforma delle strutture; Zona - Allegato 3/1990 "Commissione Giotto"
Commissione Giotto; Comunità Capi; Democrazia associativa; Obiettivi; Progetto educativo; Programma; Quadri associativi; Riforma delle strutture; Strutture associative - Mozione 13/1990 "Riforma delle strutture associative - 5"
Agesci; Comitato Centrale; Democrazia associativa; Metodo scout; Progetti; Programma annuale; Quadri associativi; Regioni; Riforma delle strutture; Zona - Mozione 14/1990 "Riforma delle strutture associative - 6"
Agesci; Quadri associativi; Riforma delle strutture; Sperimentazione; Statuto - Mozione 15/1990 "Revisione formale delle norme approvate"
Agesci; Capo Guida; Capo Scout; Modalità operative; Statuto - Mozione 16/1990 "Commissioni"
Commissione; Riforma delle strutture; Sperimentazione; Verifica - Mozione 17/1990 "Modifiche al Regolamento del Consiglio Generale"
Art. 3; Commissione; Consiglio Generale; Modalità operative; Regolamenti - Mozione 18/1990 "Modifiche allo Statuto - 3"
Agesci; Art. 5; Emergenza e Protezione Civile scout; Statuto - Mozione 19/1990 "Modifiche allo Statuto - 4"
Agesci; Art. 2; No profit; Statuto - Mozione 20/1990 "Modifiche allo Statuto - 5"
Adulti scout; Agesci; Art. 7; Capi; Servizio; Statuto; Volontariato - Mozione 20bis/1990 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 2"
Art. 45; Calamità naturali; Emergenza e Protezione Civile scout; Piano operativo; Presenza nel territorio; Regolamento organizzazione - Mozione 21/1990 "Modifiche al Regolamento"
Agesci; Branca E/G; Branca L/C; Branca R/S; Linguaggio; Regolamenti - Mozione 22/1990 "Jamboree"
Jamboree
Mozione 1/1990 "Associazione Italiana Guide e Scouts Cattolici d'Europa"
Agesci; Associazione Italiana Guide e Scouts Cattolici d'Europa; Scautismo cattolico
manifestando
la volontà di superare ogni ostacolo esistente all’unità degli scout e delle guide cattolici italiani,
affermando
che il superamento delle divisioni e delle fratture che hanno causato disagio e sofferenza allo Scautismo e al Guidismo cattolici in Italia costituisce oggi un valore da perseguire,
reputando
indispensabile promuovere segni che manifestino la volontà di ristabilire una situazione che ci veda concreti testimoni di un cammino di fratellanza,
invia
alle Capo ed ai Capi dell’Agesci e dell’Associazione Italiana Guide e Scouts Cattolici d’Europa la seguente lettera:
“Non serve molto cercare gli sbagli:
è da spiriti senza scrupoli
preferire il ruolo del critico che rimprovera
a quello del poeta che crea”.
(Copernico)
In quanto educatori siamo attenti e ci lasciamo interrogare dalle diverse istanze che, anche se a volte confuse e contraddittorie, segnano oggi nella società degli uomini una inequivocabile tendenza verso la ricerca di nuove forme di dialogo e di superamento di conflitti.
Come associazione di scouts e di guide cattolici viviamo anche noi una realtà che da anni costituisce un fatto negativo nella storia dello Scautismo e del Guidismo cattolico.
Ci riferiamo alla divisione che esiste fra quanti si dichiarano cattolici e scouts oggi in Italia ed al fatto che sembra che ci siamo adattati a convivere con questa divisione, scegliendo in fondo di “subire un destino” e non di “costruire una storia”.
Invece vogliamo affermare che questa situazione è una realtà di scandalo:
§ per i bambini, i ragazzi e i giovani cui si rivolge la proposta educativa dello Scautismo, perché la rinnega con i fatti e con i comportamenti quando dichiara che le difficoltà e i conflitti tra gli uomini vanno subiti e non superati;
§ per la comunità ecclesiale italiana, perché è una frattura fra cristiani che dicono di realizzare la loro missione educativa rifacendosi a stessi ideali e ad una analoga pedagogia.
In questo particolare momento storico è, inoltre, motivo di grave disagio per il rinascente Scautismo e Guidismo cattolici dei Paesi dell’Est che attende anche da noi una testimonianza ed un concreto sostegno.
Alla luce di queste considerazioni crediamo che impegno di tutti debba oggi essere quello di abbandonare i risentimenti, l’indifferenza, le recriminazioni e scegliere l’obiettivo di costruire la “tenda comune” dello Scautismo e del Guidismo cattolico italiano, con la coscienza che questa scelta potrebbe comportare anche la ricerca di una “nuova tenda”da costruire con lo spirito del “poeta e che crea”.
Nell’aspirazione verso tale meta non vogliamo tuttavia cancellare il passato con un colpo di spugna: dobbiamo essere disponibili a “guardarci dentro” per far emergere e rivedere quanto causa incomprensioni, sia passate che presenti, nella convinzione che solo un incontro leale e fraterno potrà aiutare tutti a far prevalere i valori e le speranze comuni di un impegno educativo di credenti sui motivi di divisione.
Crediamo che un rinnovato dialogo tra l’Agesci e l’Associazione Italiana Guide e Scouts Cattolici d’Europa possa rappresentare un importante segno di volontà per la realizzazione di uno Scautismo e Guidismo cattolico italiano che presenti ai giovani degli anni 2000 una proposta educativa basata sui principi della fratellanza, dell’accoglienza, della tolleranza e del rispetto di ciascuna persona e che sia esso stesso esperienza ed espressione di quanto propone.
Crediamo infine che questo sia un modo per meglio servire la Chiesa che è in Italia affinché “nello spirito della comunione più vera, non nella rivalità, sia rispecchiato l’amore il Cristo”.
Mozione 2/1990 "Scautismo nei Paesi dell'Europa dell'Est"
Balcani; Dimensione internazionale, cittadino del mondo; Regioni; Solidarietà; Strutture associative
Il Consiglio generale 1990
fa proprio
il messaggio del Comitato Federale della Federazione italiana dello Scautismo sugli orientamenti in merito ai rapporti con i Paesi dell’Europa dell’Est.
Ne sottolinea
il richiamo ai valori della testimonianza e fraternità, letti alla luce della grande speranza suscitata dai recenti avvenimenti in quei Paesi.
Ritiene
importante approfondire, anche nell’esperienza educativa dell’Associazione, le domande e le prospettive suggerite a questo proposito nella relazione del Comitato centrale.
Valuta
positivamente le iniziative sinora in merito presentate, realizzate ed in fase di progettazione ai diversi livelli.
Impegna
il Comitato centrale ed il Settore Rapporti ed Animazione Internazionale, nell’ambito delle risorse organizzative e finanziarie disponibili, a garantire un efficace coordinamento delle iniziative stesse, in particolare allo scopo di:
a. promuovere la preparazione e la consapevolezza delle persone che vivranno le esperienze di contatto e di scambio;
b. permettere una ricaduta educativa delle differenze effettuate.
Ritiene opportuno
che nell’attuare questo coordinamento le strutture Centrali possano avvalersi della collaborazione di strutture regionali per gestire gli aspetti tecnici ed organizzativi delle iniziative stesse.
Raccomanda
infine, che in tutte le iniziative in merito venga posta particolare attenzione al coinvolgimento diretto dei Gruppi e vengano favorite le esperienze concrete di scambio e i rapporti diretti fra le persone.
Mozione 3/1990 "Accoglienza di extracomunitari"
Accoglienza; Commissione; Intercultura; Presenza nel territorio; Solidarietà
Il Consiglio generale 1990
cogliendo
dalla relazione del Comitato centrale la complessità dei problemi collegati al tema dell’accoglienza degli immigrati extracomunitari,
valutando
necessario ed urgente da un lato approfondirne le implicazioni educative, culturali e religiose e dall’altro fornire adeguate indicazioni ai Capi per poter affrontare le situazioni concrete che si presentano,
impegna
il Comitato centrale a costituire una commissione di studio che analizzi questo tema partendo dalle esperienze già in atto nella realtà associativa, ecclesiale e sociale. Il lavoro della commissione dovrà essere presentato al Consiglio generale 1991 e dovrà contenere indicazioni sulle possibili linee di intervento.
Mozione 4/1990 "Pedagogia scout"
Comunità Capi; Pedagogia scout; Progetti; Programma
Il Consiglio generale 1990
preso atto della validità e dell’opportunità delle “Domande all’Associazione” (contenute nella postfazione, punto A, della relazione del Comitato centrale),
Impegna
i vari livelli ad avviare su di esse un dibattito che coinvolga soprattutto le Comunità capi, utilizzando anche la Stampa per far circolare le relative esperienze e valutazioni;
Suggerisce
ai Consigli Regionali di fare una sintesi del dibattito, inserendone le risultanze nei progetti e programmi del loro livello;
Chiede
che il Comitato centrale, avvalendosi del Centro Studi e Documentazione, avvii un’indagine-campione ragionata sulle questioni sollevate, da comunicare al Consiglio generale 1992.
Mozione 4bis/1990 "Relazione del Comitato centrale"
Agesci; Chiesa; Educazione alla fede; Itinerari di fede; Relazione Comitato Centrale
Il Consiglio generale 1990
considerato
il ruolo e la funzione di orientamento svolto nei confronti dell’Associazione della relazione del Comitato,
esprime
il proprio apprezzamento per la chiarezza e la concretezza della stesura e ne approva i contenuti;
raccomanda
altresì che in futuro il cammino di fede dei Capi e dell’Associazione nella Chiesa venga maggiormente evidenziato come l’elemento fondante del nostro essere Associazione.
Mozione 5/1990 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 1"
Art. 53; Art. 56; Commissione Economica; Regolamento organizzazione; Segreteria centrale
Il Consiglio generale 1990
approva
le modifiche agli artt. 53 e 56 del
Regolamento.
Mozione 6/1990 "Bilancio Agesci"
Agesci; Bilancio
Il Consiglio generale 1990
vista
- la Relazione Economica del Comitato centrale;
- la Relazione della Commissione Economica;
approva
1. il conto consuntivo 1989;
2. le variazioni al conto preventivo 1990 con le seguenti precisazioni:
a. adottare una politica di maggiore elasticità nei rimborsi viaggi degli staff dei Campi Scuola Nazionali, soprattutto quando i componenti provengono da grandi distanze;
b. porre la dovuta e fraterna attenzione per le esigenze dello Scautismo risorgente nei paesi dell’Est, attraverso il finanziamento di iniziate concrete per un importo massimo di Lit.5.000.000 da reperire nelle risorse attualmente disponibili ed in particolare nei capitoli F1,4 (interventi straordinari) e H2 (imprevisti e varie) al fine di poter elaborare specifici progetti.
3. Il conto preventivo 1991, confermando la quota associativa di Lit. 22.500 ed il sistema di ristorni a regioni e zone come già in essere, così come precisato dal Tesoriere centrale nella sua relazione.
Mozione 7/1990 "Progressione Personale Unitaria - 1"
Partenza; P.P.U.
Il Consiglio generale 1990
approva
il documento Progressione Personale Unitaria;
dà mandato
al Comitato centrale di tradurlo in un articolato da regolamento (parte comune alle tre Branche) da proporre per l’approvazione al Consiglio generale 1991;
approva
il documento “La Partenza”, con l’allegato “Gli orientamenti della Partenza”;
dà mandato
al Comitato centrale di approntare per il Consiglio generale 1993 la traduzione nel Regolamento (parte delle branche) del documento “Progressione Personale Unitaria” e del documento sulla Partenza, eventualmente modificando gli strumenti metodologici attuali;
dà mandato
infine, al Comitato centrale di porre in essere le forme opportune per il coinvolgimento in tale elaborazione della base e delle strutture associative.
Mozione 8/1990 "Progressione Personale Unitaria - 2"
Legge scout; Passaggi; P.P.U.; Valori di riferimento
Il Consiglio generale 1990
definisce
come nodi problematici su cui è necessario continuare la riflessione ed elaborare ulteriori documenti entro il Consiglio generale 1992:
1. la Legge come insieme di valori di riferimento per l’itinerarità pedagogico della Progressione Personale Unitaria. in collegamento con gli orientamenti della Partenza;
2. l’identificazione delle età critiche, con indicazioni di strategie atte a limitare la perdita di ragazzi, non escludendo l’eventuale revisione dei criteri e delle età dei passaggi
3. gli ambiti di crescita esterni all’Associazione e il loro collegamento con il cammino di progressione scout;
individua
le seguenti modalità di lavoro:
1. il livello Regionale si dota di strumenti per cogliere le sensibilità e le indicazioni della base e per presentare, entro l’autunno 1991, una sintesi basata su una traccia comune elaborata dal livello Centrale;
2. il livello Centrale costituisce una commissione interbranca con il compito di preparare una sintesi dei contributi pervenuti e di elaborare i documenti da presentare al Consiglio generale 1992.
Mozione 9/1990 "Riforma delle strutture associative - 1"
Assemblea delegata; Quadri associativi; Regioni; Riforma delle strutture; Sperimentazione
Il Consiglio generale 1990,
considera positiva la sperimentazione finora attuata, come strumento che ha aiutato la crescita della democrazia associativa verso una sua espressione più matura e concreta, in quanto sono emerse in tutte le esperienze:
- una migliore vivibilità dell’Assemblea e una migliore partecipazione qualitativa dei delegati;
- una rappresentatività istituita in modo più equilibrato sul territorio regionale;
- una notevole validità dell’evento progettuale triennale svolto con la partecipazione di tutti i Capi ed inserito, parallelamente all’Assemblea Regionale delegata, nel processo di formazione della volontà associativa.
Coglie come fattori da sviluppare ulteriormente:
- la piena consapevolezza - all’interno del processo di formazione del “sentire” associativo - del vivere la Zona come momento di partecipazione democratica diretta e la Regione come possibile momento delegato;
- la piena valorizzazione del mandato affidato al Delegato;
decide
di prorogare la sperimentazione dell’Assemblea Regionale per delega, dando la possibilità alle Regioni di chiedere al Capo Scout e alla Capo Guida entro la primavera 1992 e su decisione della propria Assemblea di effettuare tale sperimentazione o di modificare quella già in atto.
I criteri della sperimentazione, da intendere come ulteriore specificazione di quelli fissati dal Consiglio generale 1988, sulla base dell’esperienza vissuta sino ad oggi, sono:
- valorizzazione dell’Assemblea di Zona, precedente all’Assemblea Regionale per delegati, come momento di preparazione della Assemblea Regionale stessa e del Consiglio di Zona allargato ai delegati come momento di sintesi e dì raccordo tra le strutture di Zona e quelle regionali;
- valorizzazione del mandato considerando tutti i delegati come delegati di zona in carica per almeno due anni; delegati designati favorendo al massimo la rappresentanza di ogni Gruppo, anche se con modalità diverse da Regione a Regione.
La sperimentazione terminerà nella primavera del 1995 e sarà verificata dal Consiglio generale 1995, all’interno della verifica dell’intera riforma delle strutture associative.
Mozione 10/1990 "Riforma delle strutture associative - 2"
Assemblea delegata; Quadri associativi; Regioni; Riforma delle strutture; Sperimentazione
Il Consiglio generale 1990
visto che la sperimentazione delle Assemblee Regionali per delegati è stata prorogata,
dà mandato
al Capo Scout ed alla Capo Guida di rivedere, ed eventualmente modificare, gli “orientamenti comuni” espressi all’avvio del primo periodo di sperimentazione (pubblicati su Agescout n. 2/89), alla luce:
- dell’esperienza di questi anni;
- dei nuovi criteri approvati;
- dei Regolamenti di Assemblea Regionale adottati dalle Regioni in cui è in corso la sperimentazione, in modo da garantire, in particolare, la massima possibilità di partecipazione degli aventi diritto.
Mozione 11/1990 "Riforma delle strutture associative - 3"
Commissione; Quadri associativi; Regioni; Riforma delle strutture; Zona
Il Consiglio generale 1990
chiede al Comitato centrale di istituire una Commissione Centrale/Regionali per lo studio dei due temi seguenti:
1. vantaggi e svantaggi delle varie ipotesi miranti a rendere le Regioni più omogenee nelle loro dimensioni;
2. ipotesi di coordinamento inter-Zona nell’ambito delle grandi città o di articolazione interna delle Zone troppo grandi.
La Commissione presenterà un rapporto con eventuali proposte operative al Consiglio generale 1992.
Mozione 12/1990 "Riforma delle strutture associative - 4"
Comitato Centrale; Commissione Giotto; Comunità Capi; Democrazia associativa; Modalità operative; Progetti; Quadri associativi; Regioni; Riforma delle strutture; Zona
Il Consiglio generale 1990,
decide
che la parte del documento formulato dalla Commissione Giotto a partire da pag. 27 ultimo capoverso (“La partecipazione dei Capi”) fino a pag. 31 (“limiti di decisionalità”) di Agescout n. 2/90, diventi riferimento e guida per modalità di lavoro delle strutture associative.
Mozione 13/1990 "Riforma delle strutture associative - 5"
Agesci; Comitato centrale; Democrazia associativa; Metodo scout; Progetti; Programma annuale; Quadri associativi; Regioni; Riforma delle strutture; Zona
Il Consiglio generale 1990
decide
che le future modifiche dello Statuto si ispireranno ai seguenti principi:
1. l’Associazione si articola a diversi livelli Gruppo, Zona, Regione, Centrale con funzioni specifiche.
2. Il loro lavoro è finalizzato alla realizzazione di un miglior servizio educativo dei Capi che si svolge secondo un Progetto Educativo elaborato dalla Comunità capi.
3. Gli organismi dell’Associazione ai diversi livelli garantiscono la partecipazione di tutti i Capi alla maturazione ed alla definizione delle linee dell’Associazione.
4. Il progetto pluriennale di ogni livello trae origine da una attenta lettura della realtà e indica:
- le aree di impegno prioritario;
- gli obiettivi concretamente realizzabili;
- lo stile e le procedure generali di lavoro;
- una previsione delle entrate e delle spese connesse alla realizzazione degli obiettivi stessi.
5. Il programma annuale:
- indica gli strumenti, le risorse, i modi e i tempi per la realizzazione degli obiettivi del progetto;
- garantisce la coerenza dei diversi interventi operativi e la relativa verifica.
6. Poiché l’Associazione si rivolge a bambini, ragazzi e giovani attraverso il Metodo scout, le Branche rappresentano l’attuazione, l’approfondimento e la diffusione del patrimonio metodologico secondo le diverse fasce di età; sensibili alla realtà giovanile partecipano all’elaborazione e all’aggiornamento del progetto generale ed alla realizzazione dei programmi.
Mozione 14/1990 "Riforma delle strutture associative - 6"
Agesci; Quadri associativi; Riforma delle strutture; Sperimentazione; Statuto
Il Consiglio generale 1990
decide
di avviare una sperimentazione dell’uso di nuove strutture associative così come descritto nell’articolato che segue.
Tali articoli sostituiscono “ad experimentum” i corrispondenti articoli dello Statuto dall’art.11 all’art. 35, più l’art. 40, ed entrano perciò in vigore con la pubblicazione degli Atti del Consiglio generale 1990.
In considerazione delle variazioni proposte e per consentire un adeguamento non traumatico degli organismi associativi, si impegnano i vari livelli, a partire dall’approvazione della modifica fino alla primavera 1992 ad organizzarsi operativamente al fine di garantire la continuità e l’acquisizione graduale del nuovo stile di lavoro consentendo la verifica di un ciclo triennale “a regime” con il Consiglio generale 1995 e quindi la eventuale definitiva variazione statutaria.
Il Comitato centrale è incaricato di prendere contatto con la Conferenza Episcopale Italiana in relazione ai punti della riforma delle strutture associative per l’approvazione delle relative modifiche.
Tale disposizione non è valida relativamente al Consiglio nazionale che deve attuarsi con l’autunno del 1990; il Comitato centrale nella nuova struttura verrà eletto nel Consiglio generale ’91 prevedendo una durata in carica in modo da produrre un avvicendamento a scalare.
Il Consiglio generale 1992, sulla base del lavoro preparatorio condotto dal Consiglio nazionale, elaborerà ed approverà il progetto nazionale.
Mozione 15/1990 "Revisione formale delle norme approvate"
Agesci; Capo Guida; Capo Scout; Modalità operative; Statuto
Il Consiglio generale 1990
dà mandato
al Capo Scout e alla Capo Guida di rivedere per il coordinamento formale le nuove norme Statutarie approvate prima che esse vengano pubblicate agli atti ufficiali.
Mozione 16/1990 "Commissioni"
Commissione; Riforma delle strutture; Sperimentazione; Verifica
Il Consiglio generale 1990
dà mandato
al Comitato centrale di istituire due commissioni, che individuati dei criteri oggettivi di riscontro, verifichino in modo graduale, continuativo ed organico la sperimentazione, per valutare i cambiamenti da essa prodotti:
- una prima, definita “interna”, composta da membri dell’Associazione (ad esempio rappresentanti del Centro Studi più membri del Consiglio generale) che dia indicazioni sulla rispondenza delle sperimentande strutture alle finalità dell’Agesci;
- una seconda, definita “esterna”, composta da esperti della materia esterni all’associazione, che raccolga dati circa il funzionamento del meccanismo ed indichi eventuali correttivi.
Le due Commissioni presenteranno ad ogni Consiglio generale dal 1991 al 1995 le risultanze di tali verifiche.
Il Capo Scout e la Capo Guida, sulla
base delle indicazioni delle Commissioni, potranno inscrivere all’Ordine
del Giorno dei Consigli Generali del ‘92 e del ‘94 modifiche statutarie
sugli articoli riguardanti la Sperimentazione. Sì dà mandato inoltre al
Comitato centrale di trovare la copertura della spesa per il primo anno
e di inserire nel bilancio di previsione delle spese degli anni
successivi, fino al 1995, le voci di spesa relative alla verifica.
Mozione 17/1990 "Modifiche al Regolamento del Consiglio Generale"
Art. 3; Commissione; Consiglio Generale; Modalità operative; Regolamenti
Il Consiglio generale 1990,
approva
la seguente modifica all’articolo 3 del Regolamento del Consiglio generale aggiungendo alla fine dell’attuale articolo il Seguente comma:
“La Capo Guida e il Capo Scout
nominano, ove ne ravvisino l’opportunità, Commissioni formate da
Consiglieri generali che si riuniscono al di fuori delle sedute del
Consiglio generale, finalizzate all’istruzione di argomenti inseriti
all’ordine del giorno dei lavori del Consiglio generale”.
Mozione 18/1990 "Modifiche allo Statuto - 3"
Agesci; Art. 5; Emergenza e Protezione Civile scout; Statuto
Si propone di aggiungere dopo l’art. 5 un nuovo articolo (provvisoriamente art. 5-bis) nel seguente testo:
“L’Associazione opera nel campo della Protezione Civile, con stile ed in forme coerenti con le proprie finalità e tradizioni educative e di servizio”.
Mozione 19/1990 "Modifiche allo Statuto - 4"
Agesci; Art. 2; No profit; Statuto
Si propone di scorporare il 3° comma dell’art. 2 (“L’Associazione non ha alcun fine di lucro”) in modo da farne un articolo separato (provvisoriamente art 5-ter).
Mozione 20/1990 "Modifiche allo Statuto - 5"
Adulti scout; Agesci; Art. 7; Capi; Servizio; Statuto; Volontariato
Assistenti ecclesiastici;
L’art. 7 dello Statuto è modificato come segue:
Vecchio testo
“Gli adulti in servizio educativo sono i Capi, gli Assistenti Ecclesiastici e coloro che - impegnati nel servizio - hanno superato il momento di appartenenza alle Branche Scolte e Rovers. Il loro servizio è gratuito”.
Nuovo testo (Diventerà art. 9)
"Gli adulti in servizio educativo
sono i Capi, gli Assistenti Ecclesiastici e coloro che - impegnati nel
servizio - hanno superato il momento di appartenenza alla Branca
Scolte-Rovers. Il loro servizio è gratuito”.
Mozione 20bis/1990 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 2"
Art. 45; Calamità naturali; Emergenza e Protezione Civile scout; Piano operativo; Presenza nel territorio; Regolamento organizzazione
(Diventerà art. 45)
“L’Associazione esplica il suo
impegno nel campo della Protezione Civile al fine di fornire - in
situazioni di emergenza - un supporto psico-sociale alle persone colpite
da calamità. Le modalità dell’intervento sono definite nel Piano
Operativo, approvato dal Consiglio generale”.
Mozione 21/1990 "Modifiche al Regolamento"
Agesci; Branca E/G; Branca L/C; Branca R/S; Linguaggio; Regolamenti
Nel Regolamento dell’AGESCI, le seguenti espressioni:
- Branche L/C
- Branche E/G
- Branche R/S
sono sostituite rispettivamente da
- Branca L/C
- Branca E/G
- Branca R/S
Il Comitato centrale è delegato a introdurre nel testo le notifiche di cui sopra.
Mozione 22/1990 "Jamboree"
Jamboree
Il Consiglio generale 1990
nello spirito della mozione approvata nel 1987 in favore della presentazione della candidatura ad un Jamboree in Italia,
conferma tale orientamento e chiede al Comitato centrale:
- di mantenere la questione all’ordine del giorno della FIS;
- di valutare se e come sia possibile organizzare un Jamboree che sia più coerente nelle finalità educative e nelle modalità del programma - con l’intuizione originale di B.-P. e le scelte che caratterizzano lo Scautismo/Guidismo italiani;
- di presentare, in caso positivo, appena possibile un invito per un Jamboree in Italia;
- di riferire via via sui passi compiuti e sulle possibilità che si presentano.