Mozioni del Consiglio Generale AGESCI

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Mozione 1/2002 "Campo nazionale E/G"

Branca E/G; Campo Nazionale E/G; Modalità operative; Progetto; Verifica


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria 2002,

§      considera positivo e fruttuoso il lavoro svolto dalla Commissione, dalla Pattuglia Nazionale E/G e dagli Incaricati Regionali di branca E/G e, quindi, la proposta dei contenuti che è stata presentata nel documento “La squadriglia: una avventura nel tempo”;

§      coglie l’esigenza ed il valore di tutelare la serenità del lavoro nel suo complesso, dalla progettazione alla sua realizzazione attraverso la piena, convinta e fraterna collaborazione di tutti i capi coinvolti;

§      intende rendere più esplicite alcune parti del documento che presenta il percorso sul Campo Nazionale E/G e proporre conseguenti attenzioni particolari per le quali

dà mandato al Comitato Centrale

1.    di individuare ulteriori momenti di vita per reparto di provenienza durante il Campo nazionale che vadano oltre la verifica con il Consiglio della Legge;

2.    di attivarsi per riconoscere e rendere l’incontro degli Incaricati Regionali di branca E/G il luogo di elaborazione e di continua specificazione del progetto. In particolare si sottolinea l’importanza di mettere in condizione gli Incaricati Regionali E/G di collaborare attivamente all’elaborazione del progetto nei vari momenti, attraverso documenti preparatori che possano anche essere analizzati a livello regionale (formazione degli incaricati e coinvolgimento associativo);

3.    di porre particolare attenzione alle situazioni di disagio di esploratori e guide, in modo da coinvolgerli in pienezza e cercando di facilitare la loro partecipazione al campo; le condizioni che verranno individuate devono essere tali sia da garantire la partecipazione dei ragazzi con una normale integrazione nella squadriglia sia da meritare la fiducia delle loro famiglie;

4.    di considerare con attenzione, sia nella preparazione che nella gestione del campo, le relazioni (tra capi, tra capi e ragazzi, tra staff di sottocampo e capi reparto, ...);

5.    di curare con attenzione i tempi di sviluppo del progetto affinché si possa favorire la partecipazione del maggior numero possibile di E/G;

6.    di individuare precise modalità ed indicatori di verifica dell’evento (ad esempio: in ordine a qualità e quantità di partecipazione, ricaduta sui ragazzi, ricaduta sui capi, raggiungimento degli obiettivi, …).

Impegna

1.    tutto il Consiglio generale e tutti i livelli associativi a promuovere la partecipazione al Campo nazionale;

2.    tutti i livelli associativi ad offrire con generosità le proprie competenze per realizzare il campo in uno stile di serena e feconda collaborazione.

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Mozione 2/2002 "Lo scautismo per la pace"

Associazioni scout nel mondo; Educazione alla pace; Intercultura; Scautismo internazionale


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria 2002,

assume

dal Comitato centrale il documento allegato chiedendo che sia portato alla Marcia della Pace straordinaria del 12 maggio 2002, come voce dell’Associazione.

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Mozione 3/2002 "Relazione del Comitato centrale"

Relazione Comitato Centrale


Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria 2002, letta e discussa la relazione del Comitato centrale al Consiglio generale 2002,

la approva.


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Mozione 4/2002 "Formazione capi - 1"

Formazione capi; Progetto del capo; Verifica


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria 2002,

letto

il documento “Il ruolo della formazione nell’azione educativa dei Capi” all’ambito “Il sostegno alle Comunità capi e la formazione permanente”

rilevate

le difficoltà di utilizzo dello strumento “Progetto del capo

rilevato

che non è mai stata attuata una verifica a livello nazionale di questo strumento

dà mandato alla Formazione capi nazionale

di effettuare tale verifica partendo da una rilevazione che ne evidenzi l’utilizzo e le eventuali difficoltà riscontrate dai Capi.

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Mozione 5/2002 "Formazione capi - 2"

Formazione capi; Regioni; Zona


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria 2002,

chiede

alla Formazione capi nazionale di promuovere, con il coinvolgimento delle Regioni, una riflessione che coinvolga i Consigli di Zona sui compiti formativi della Zona ed in particolare:

§      il Consiglio di Zona come ambito privilegiato di formazione per i Capi Gruppo con particolare rilievo alla gestione di dinamiche, di conflitti e della comunicazione tra adulti;

§      il sostegno e la corresponsabilità tra Zona e Comunità capi e Consiglio di Zona e Capi Gruppo;

dà mandato

alla Formazione capi nazionale di realizzare, nei tempi e nei modi opportuni, un momento di riflessione e di verifica a livello nazionale sul ruolo formativo della Zona.

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Mozione 6/2002 "Formazione capi - 3"

CFM; Formazione capi; Verifica


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria 2002,

approva

il documento al punto 5.a all’ordine del giorno “Il percorso di verifica del modello unitario dei Campi di Formazione Metodologica” nella forma modificata e integrata come da allegato.

 

Allegato 2/2002 [8] “Modello unitario dei Campi di Formazione Metodologica”

CFM; Formazione capi; Verifica

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Mozione 7/2002 "Formazione capi - 4"

Capi gruppo; Formazione al ruolo; Formazione capi; Formazione permanente; Formazione quadri; Quadri associativi; Regioni; Zona


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria 2002,

condivide

il documento proposto dalla Formazione capi nazionale nella parte relativa all’Ambito 2 “La formazione dei quadri”

rileva

l’importanza di offrire ai Capi che svolgono il servizio di quadro opportunità di introduzione al servizio e di formazione permanente al fine di acquisire metodologie e strumenti di animazione e conduzione dei gruppi di adulti

in particolare, evidenzia,

riguardo alla formazione dei Capi Gruppo, alla luce della indicazioni contenute nelle mozioni 21 del Consiglio generale 1991 e 21 del Consiglio generale 1993:

1.       il ruolo prioritario dei Consigli di Zona come luogo di formazione e accompagnamento “nel ruolo”

2.       l’opportunità di continuare a mantenere differenziate le occasioni di formazione “al ruolo” e “ nel ruolo” attraverso una pluralità di eventi (corso Capi Gruppo, seminari, convegni,…)

sollecita

che ci si adoperi perché negli eventi di formazione di base, nell’ambito delle tematiche relative alla democrazia e alla appartenenza associativa, vi sia una sensibilizzazione dei capi sulle motivazioni, funzioni e competenze che caratterizzano il ruolo del capo gruppo e del Quadro in generale.

La necessità di avviare a cura della Formazione capi nazionale un confronto ed una riflessione sulle modalità di formazione dei Capi Gruppo realizzati da Zone e Regione, ripensando in particolare la programmazione, la proposta e la gestione dei corsi per Capi Gruppo.

Inoltre, evidenzia

riguardo alla formazione dei Responsabili di Zona, in vista del Seminario di sintesi previsto nel 2003 e della chiusura della sperimentazione nel Consiglio generale del 2004:

1.       la necessità di promuovere nelle regioni occasioni di formazione “nel ruolo” tramite i momenti istituzionali costituiti dai Consigli Regionali;

2.       evidenzia l’opportunità di diffondere periodicamente, a cura della formazione capi nazionale, lo stato di realizzazione della sperimentazione e delle altre iniziative realizzate dalle singole regioni.

Evidenzia infine

a sostegno dei profili di quadro che verranno individuati dal Consiglio Nazionale la necessità di avviare una riflessione sui loro percorsi formativi analoga al lavoro in corso riguardo ai Capi Gruppo e ai Responsabili di Zona.

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Mozione 8/2002 "Formazione capi - 5"

Figura del capo; Formazione capi; Missione educativa


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria 2002,

partendo dalle linee relative alla definizione del profilo del “formatore associativo” (mozione 22/91),

ribadisce

1.    che il formatore è un Capo inserito in modo significativo nel vissuto dell’associazione; con il suo servizio educativo o di quadro;

2.    che il formatore svolge il suo servizio come risorsa per tutta l’Associazione, è attento alle dimensioni del cambiamento ed alla complessità, è capace di suscitare risposte nuove, è disponibile ad offrire le proprie competenze in percorsi, momenti ed ambiti diversi.

Ha le capacità di:

§   utilizzare un linguaggio semplice e comprensibile;

§   stimolare l’innovazione pedagogica e metodologica con criteri di sperimentazione e di fedeltà al Metodo ed all’Associazione;

§   lavorare in equipe;

§   animare gli adulti;

§   stimolare alla traduzione del Metodo nella realtà locale attivando l’intenzionalità educativa;

§   stimolare e curare la formazione ricorrente in sé e negli altri.

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Mozione 9/2002 "Formazione capi - 6"

Capi campo; Formazione capi; Regioni


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria 2002,

constatato

che la mozione 13/92 definisce criteri per la nomina del Capo Campo Nazionale e la mozione 14/92 indica questi stessi alle Regioni come punti di riferimento per i propri criteri di nomina dei Capi Campo regionali,

ribadita

la necessità di un profilo di “formatore associativo” unico,

dà mandato,

alla Formazione capi nazionale, attraverso un coinvolgimento degli Incaricati regionali Formazione capi e del Consiglio nazionale, di riformulare, a partire dal profilo, i criteri di nomina validi per ogni livello associativo.

I criteri dovranno tener conto:

1.    delle indicazioni già individuate nella mozione 13/92,

2.    della distinzione tra il riconoscimento di “formatore associativo” e lo specifico mandato di servizio di “Capo Campo”.

La Formazione capi dovrà, quindi, individuare un sistema di mandati basato sulla specificità dei diversi ruoli in relazione alle competenze necessarie.

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Mozione 10/2002 "Formazione capi - 7"

Formazione capi; Formazione formatori


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria 2002,

sulla base del documento relativo al “Processo di formazione formatori” espresso nella mozione 24/94, alla luce della definizione del profilo del “formatore associativo” evidenziato nella mozione 11/2002

dà mandato,

alla Formazione capi nazionale, attraverso un coinvolgimento degli Incaricati regionali Formazione capi e del Consiglio nazionale, di rivedere ed integrare la parte relativa agli strumenti di valutazione per la figura del formatore.

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Mozione 11/2002 "Formazione capi - 8"

Figura del capo; Formazione capi; Formazione formatori


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria 2002,

chiede ai formatori di diventare esperti nella formazione degli adulti attraverso diverse occasioni di acquisizione di competenze e di confronto.

Ribadendo la necessità di una formazione specifica, si individuano diversi momenti:

§      la formazione all’interno dello staff a seconda dei ruoli;

§      la formazione in momenti di accompagnamento come l’evento Zampe Tenere;

§      la formazione in eventi mirati di aggiornamento, come gli incontri nazionali e regionali per formatori.

Dà mandato, quindi, alla Formazione Capi nazionale di:

§      valorizzare la figura di Capo Campo come formatore di formatori attraverso il trapasso nozioni;

§      rilanciare strumenti di autovalutazione all’interno dello staff;

§      potenziare l’offerta degli eventi “Zampe tenere”, decentrandoli nelle varie Aree organizzative territoriali, con il coinvolgimento attivo delle regioni;

§      gestire il raccordo con le regioni per la realizzazione di eventi di aggiornamento e formazione.

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Mozione 12/2002 "Formazione capi - 9"

Comunità Capi; Educazione alla legalità; Formazione capi; Presenza nel territorio; Scautismo in realtà disagiate


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria 2002,

considerato che

L’educazione e lo sviluppo dello scautismo nelle aree a rischio costituiscono, per l’attività educativa, un impegno fondamentale per la crescita dei giovani.

Nei quartieri a rischio, la proposta scout spesso rappresenta l’unica occasione di aggregazione e di risorsa (per le aree emarginate del nostro paese).

Nella scelta politica l’Associazione trova, nel servizio agli ultimi, scopo privilegiato del servizio di Capo.

Da qualche tempo lo scautismo si interroga sul tipo di presenza in queste realtà, ma l’intervento è soltanto occasionale ed episodico, per lo più legato alla sensibilità di pochi capi attenti a questo tipo di intervento.

Combattere l’illegalità, attraverso un’esperienza concreta di testimonianza di legalità e di giustizia, è frutto di una conoscenza di tecniche complesse che sono il risultato di una ricerca di nuovi strumenti di relazione e di superamento delle conflittualità individuali e sociali.

Occorre finalmente riuscire a fare cultura di queste problematiche, che non interessano soltanto una parte della società italiana, e riconoscere al Capo la possibilità di scegliere, di servire l’ultimo e il più debole nella consapevolezza che l’Associazione c’è ed è presente nella propria realtà.

Gli eventi e le occasioni formative, che possono diventare momenti costanti di formazione, devono diventare per l’Associazione una risorsa che, anche se per pochi, rappresenta una scommessa e una risposta  a tutti quei ragazzi che non hanno più speranze e non coltivano più l’illusione del “cambiamento”.

Ritiene che

lo sviluppo dello scautismo in queste realtà non possa più essere affidato a sensibilità individuali in quanto frutto di una sensibilità associativa che miri al potenziamento e alla formazione dei Capi disposti a giocarsi in queste difficili realtà.

Dopo dieci anni dalle stragi che hanno dato vita a nuove speranze e a nuovi orizzonti di impegno, si sente il bisogno di dare concretezza all’impegno preso dall’Associazione in occasione della manifestazione del 21 Giugno 1992, alla presenza di oltre diecimila scout nella chiesa di S. Domenico e che vide la partecipazione del giudice Borsellino e della vedova Costa.

Quell’impegno e quella speranza cercano ancora una risposta.

Sollecita

la Formazione capi a intervenire, nella formazione di tutti quei Capi che condividono e vogliono iniziare questo tipo di intervento, che richiede competenze specifiche che vanno aldilà della semplice competenza metodologica.

Nello stesso tempo chiede

al Comitato Centrale di sostenere, non soltanto economicamente, le Comunità capi che già da qualche tempo operano con difficoltà di ogni tipo nelle realtà più degradate del nostro paese.

Il Consiglio generale 2002, alla luce di quanto esposto impegna il Comitato Centrale:

1.       a investire sulla formazione permanente dei Capi interessati ad impegnarsi nelle realtà a rischio

2.       a supportare le Comunità capi presenti ed agenti in realtà a rischio.

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Mozione 13/2002 "Formazione capi - 10"

Educazione alla fede; Formazione capi


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria 2002,

visto il lavoro della Commissione su “Il Capo educatore alla fede”

approva

il documento “La Formazione capi alla fede (allegato 1 al documento della Formazione Capi nazionale “Il ruolo della formazione nell’azione educativa dei capi”) ed il documento di riflessione prodotto dalla Commissione del Consiglio generale in allegato.

 

Allegato 3/2002 [9] “Il Capo educatore alla fede”

Educazione alla fede; Formazione capi

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Mozione 14/2002 "Formazione capi - 11"

Bisogni formativi; Capi gruppo; CFA; CFM; Comunità capi; Formazione capi; Formazione formatori; Formazione permanente; Formazione quadri


 

Il Consiglio generale nella sessione ordinaria 2002

preso atto

del percorso sin qui svolto dalla Formazione Capi, del contributo apportato dal lavoro delle commissioni e dal dibattito tenutosi durante i lavori del Consiglio generale,

approva

il documento “Il ruolo della formazione nell’azione educativa dei capi”.

 

Allegato 4/2002 [10] “Il ruolo della formazione nell’azione educativa dei capi”

Bisogni formativi; Capi gruppo; CFA; CFM; Comunità capi; Formazione capi; Formazione formatori; Formazione permanente; Formazione quadri

 

Nota di Capo Guida e Capo Scout

Poiché il testo del documento della Formazione capi non era emendabile, le note seguenti vanno interpretate come suggerimenti e approfondimenti. 

Raccomandazione 1.2002

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria 2002,

RACCOMANDA

alla Formazione capi nazionale di fare proprie le attenzioni sottintese alle proposte evidenziate

§      che il documento “Il ruolo della Formazione nell’azione educativa dei capi” al punto “attenzioni e proposte” nell’ambito 1 venga integrato, nel penultimo comma, aggiungendo il seguente testo: “privilegiando l’investimento per il futuro e quindi dando il giusto spazio, rilievo e tempo al tirocinio piuttosto che rispondere alle emergenze contingenti”;

§      di inserire al punto “attenzioni e proposte” nell’ambito 1 del documento “Il ruolo della Formazione nell’azione educativa dei capi” al terzo comma la seguente modifica: “L'accoglienza e l’accompagnamento richiedono una relazione interpersonale profonda, continuativa, che abbia le caratteristiche della reciprocità tra nuovi e vecchi capi”;

§      di inserire alla fine dell’ultimo comma del punto “attenzioni e proposte” nell’ambito 1 del documento “Il ruolo della Formazione nell’azione educativa dei capi” la frase: “ed anche esterne all’associazione”;

§      che a chiusura del documento “Il ruolo della Formazione nell’azione educativa dei capi” ambito l venga inserito un ulteriore comma con il seguente testo: “Ogni bambino, e ogni ragazzo hanno diritto ad avere capi formati. Ogni capo ha il diritto/dovere di avere le occasioni per formarsi”.

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Mozione 15/2002 "Bilancio Agesci - 1"

Agesci; Bilancio; Commissione; Economia; Regioni; Verifica


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria 2002,

dà mandato

al Comitato centrale di verificare entro il Consiglio generale 2004, le modalità di ristorno dei censimenti alle regioni partendo dal lavoro svolto dalla Commissione Ristorni del Consiglio generale 1997, proponendo eventualmente un piano alternativo.

Il Comitato centrale dovrà coinvolgere ed informare il Consiglio nazionale.

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Mozione 16/2002 "Bilancio Agesci - 2"

Agesci; Bilancio; Quota associativa


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria 2002,

approva

§    il bilancio consuntivo 2000/2001 con le seguenti modifiche:

-   manutenzioni straordinarie da Lit. 276.021.535 a zero;

-   manifestazioni sociali, campo Nazionale E/G da Lit. 40.000.000 a Lit. 316.021.535;

§    le variazioni al preventivo 2001/2002 destinando l’accantonamento per le manutenzioni patrimoniali alla costituzione di un fondo per il sostegno a immobili e terreni da campo su tutto il territorio nazionale. Tale fondo per l’anno in corso e per il 2002/2003 sarà utilizzato per la ristrutturazione della Base di Bracciano secondo il progetto che l’Incaricato al Demanio Centri Scout presenterà al Consiglio Nazionale di giugno;

§    il preventivo 2002/2003 con le seguenti modifiche:

1.    quota di censimento da € 25,82 a € 28,50 destinando € 0,32 ad integrazione dei ristorni alle Regioni in proporzione ai censiti e € 2,68 al Campo Nazionale E/G.

2.    le spese viaggi del centro documentazione da Lit. 2.000.000 a Lit. 5.000.000, conseguentemente il risultato finale da 28.000.000 a 25.000.000.

Delibera

per l’anno 2003/2004: di destinare una quota del censimento pari ad un massimo di € 2,68 a copertura del bilancio del Campo Nazionale E/G.

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Mozione 17/2002 "Laboriosi ed economi"

Demanio; Economia


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria 2002,

dà mandato

al Comitato Centrale con l’aiuto dell’Incaricato al Demanio di predisporre entro il 30/09/2003 un regolamento che disciplini le modalità di utilizzo del fondo immobili e terreni da campo da sottoporre all’approvazione del Consiglio nazionale.

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Mozione 18/2002 "Modifiche allo Statuto - 1" (mozione d'ordine)

Agesci; Commissione; Democrazia associativa; Statuto


 

Il Consiglio generale 2002,

in deroga ai dettati della mozione 8/2000, che impegnava Capo Scout e Capo Guida a mettere in sperimentazione per quattro anni modalità di gestione e criteri di razionalizzazione della distribuzione tematica al Consiglio generale;

in deroga al conseguente progetto di sperimentazione (scadenza 2004) approvato dal Consiglio nazionale dell’ottobre 2000, che prevedeva il Consiglio generale 2001 come momento istituzionale in cui mettere all’ordine del giorno e discutere eventuali modifiche a Statuto e Regolamento generale;

in deroga al mandato della mozione 7/2001, che ha istituito una Commissione del Consiglio generale deputata ad “approfondire i problemi emersi” a proposito di democrazia, appartenenza e partecipazione associativa, “elaborando al tempo stesso ipotesi di soluzione da presentare entro il Consiglio generale 2003”,

ritiene urgente e improrogabile la discussione delle ipotesi di verifica dell’art. 33 dello Statuto e

autorizza

l’inserimento all’ordine del giorno del Consiglio generale 2002 della mozione 5.1 presentata dai Responsabili regionali di Lombardia, Piemonte, Campania, Emilia Romagna e Veneto.

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Mozione 19/2002 "Modifiche allo Statuto - 2"

Agesci; Art. 33; Regioni; Statuto


 

Art. 33 - Assemblea Regionale

L’Assemblea regionale è convocata per:

a.    approvare il Progetto regionale, qualora riceva mandato in tal senso dal Convegno capi, e verificarne l’andamento;

b.    approvare (o ratificare) il programma regionale e verificarne l’attuazione;

c.    stabilire la composizione del Comitato regionale;

d.    eleggere per un triennio, fra i capi censiti nella regione, i Responsabili regionali e gli altri membri del Comitato regionale;

e.    eleggere per un triennio i Consiglieri generali, da scegliersi fra i capi censiti nella regione, salvaguardando un minimo del 30 % al sesso minoritario;

f.     discutere le linee del Progetto nazionale;

g.    proporre argomenti ed esprimere un parere sull’ordine del giorno del Consiglio generale;

h.    deliberare in merito ai conti consuntivo e preventivo.

Partecipano all’Assemblea regionale:

§     tutti i capi in servizio e gli Assistenti ecclesiastici censiti nella Regione;

§     con diritto di voto e di solo elettorato attivo gli adulti censiti nella Regione che siano stati debitamente autorizzati alla conduzione delle unità per l’anno in corso dai competenti organi associativi.

§     con solo diritto di essere eletti i capi a disposizione censiti nella Regione.

Le Assemblee regionali sono aperte a tutti i capi ed adulti censiti nella Regione.

Le Regioni possono adottare la forma dell’assemblea delegata, secondo le modalità stabilite dal Consiglio generale.

L’Assemblea regionale è convocata dai Responsabili regionali almeno una volta all’anno; in caso di impossibilità di convocazione a cura dei Responsabili regionali, essa è indetta congiuntamente dai Presidenti del Comitato centrale.

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Mozione 20/2002 Commissione "Identità appartenenza associativa"

Commissione; Democrazia associativa


 

La commissione del Consiglio generale “Identità appartenenza associativa”, istituita con mozione 7/2001 con mandato che si concluderà nel Consiglio generale 2004,

visto

l’interesse espresso per le problematiche e la necessità di poter disporre di tempi adeguati per rispettare la scadenza del Consiglio generale 2004

chiede

di avviare nuovamente i lavori della commissione del Consiglio generale entro il Consiglio Nazionale di giugno 2002 assumendo come documenti istruttori quanto elaborato sino ad ora dalla Commissione e dai Gruppi di lavoro del Consiglio generale 2002 che verrà presentato e diffuso attraverso gli atti a cura di Capo Scout e Capo Guida.

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Mozione 21/2002 "Revisione formale delle norme approvate"

Capo Guida; Capo Scout; Modalità operative


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria 2002

dà mandato

a Capo Guida e Capo Scout di effettuare le necessarie correzioni di carattere formale e stilistico necessarie per la pubblicazione degli Atti.

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