Mozioni 1984
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Mozione 1/1984 "Relazione del Comitato centrale"
Relazione Comitato Centrale - Mozione 2/1984 "Educazione alla pace"
Agesci; Associazioni scout nel mondo; Educazione alla pace; Regioni; Servizio Civile; Volontariato - Mozione 3/1984 "Stampa associativa"
Informazione; Pattuglia nazionale; Stampa associativa - Mozione 4/1984 "Educazione non emarginante"
Educazione non emarginante; Formazione capi; Iter formativo - Mozione 5/1984 "Animazione internazionale"
Agesci; Dimensione internazionale, cittadino del mondo; Regioni; Scautismo internazionale - Mozione 6/1984 "Modalità di partecipazione al Jamboree"
Criteri; Italia; Jamboree - Mozione 7/1984 "Assicurazione"
Assicurazione; Bilancio; Quota associativa - Mozione 8/1984 "Coeducazione"
Agesci; Coeducazione; Modalità operative; Obiettivi educativi - Mozione 9/1984 "Consiglio generale"
Commissione; Consiglio Generale; Modalità operative; Strutture associative - Mozione 10/1984 "Modifiche allo Statuto - 1"
Agesci; Comitato Centrale; Statuto - Mozione 11/1984 "Commissione"
Commissione; Formazione al ruolo; Formazione capi; Quadri associativi; Strutture associative; Volontariato - Allegato 1/1984 [3] "Relazione Commissione" .
Commissione; Formazione al ruolo; Formazione capi; Quadri associativi; Strutture associative; Volontariato - Mozione 12/1984 "Formazione capi"
Campi scuola; Formazione al ruolo; Formazione capi; Formazione formatori; Iter formativo; Nomine a capo - Mozione 13/1984 "Modifiche allo Statuto - 2"
Agesci; Art. 29; Art. 30; Art. 35; Art. 40; Capo Guida; Capo Scout; Comitato Centrale; Consiglio Generale; Modalità operative; Statuto - Mozione 14/1984 "Modifiche al Regolamento"
Agesci; Art. 2; Art. 55; Art. 57; Art. 68; Art. 72; Branca E/G; Censimenti; Commisione Economica; Formazione capi; Regolamenti; Regolamento metodologico; Regolamento organizzazione
Mozione 1/1984 "Relazione del Comitato centrale"
Relazione Comitato Centrale
Il Consiglio generale 1984, in seguito al dibattito emerso sulla relazione del Comitato centrale e dopo la replica del Centrale che ha recepito i contributi delle Regioni, in particolare riguardo:
- al lavoro da intraprendere nei confronti delle Comunità capi per la crescita permanente dei Capi;
- alla richiesta di riflessione sulle prospettive dell’educazione che sarà profetica se aperta a tutti a partire dagli ultimi e sulla sua concretizzazione nei vari ambienti;
- alla richiesta di utilizzare preferenzialmente i canali normali dell’Associazione relativamente alla diffusione e all’approfondimento dei contenuti associativi;
la relazione del Comitato centrale, richiedendo nel contempo allo stesso che le indicazioni sopra riportate si concretizzino in un progetto di lavoro che impegnerà l’Associazione ai vari livelli, in maniera organica per una durata che sarà direttamente legata al respiro del progetto stesso.
Mozione 2/1984 "Educazione alla pace"
Agesci; Associazioni scout nel mondo; Educazione alla pace; Regioni; Servizio civile; Volontariato
Il Consiglio generale, convenendo con la relazione del Comitato centrale nel rilevare la complessità e l’interdipendenza dei problemi che travagliano l’attuale scena nazionale ed internazionale, rileva una certa genericità di talune affermazioni, genericità peraltro in buona parte superata dai criteri e dalle affermazioni espressi nella replica del Comitato centrale, impegna il Comitato centrale ad effettuare una azione chiara ed incisiva nell’ambito scout e nei rapporti con l’esterno perché appaiano nella loro radicalità e nei loro risvolti pratici tutti i contenuti della proposta scout relativi all’educazione alla pace, all’internazionalismo, alla non violenza.
In termini più immediati, il Consiglio generale invita il Comitato centrale:
- ad evidenziare come il contenuto profetico dell’azione educativa relativamente all’educazione alla pace non possa sposarsi né con la fuga nell’utopico e nel piano dei valori puri, né con la passiva accettazione delle contraddizioni del presente.
Profezia e formazione delle coscienze e delle intelligenze significano, in questo come in tutti gli altri campi, abituare a cogliere i rapporti tra le opzioni di vita, il Vangelo, la Legge scout e le responsabilità e le competenze che devono caratterizzare un uomo sinceramente impegnato nel costruire la pace. Così, senza sfuggire la realtà, ma cogliendola nella sua complessità fatta prima di tutto dalla originalità di ciascuna persona e gruppo sociale, l’esercizio di questa profezia dovrà essere strettamente collegato alla valorizzazione del metodo che presenta molti punti di attacco pertinenti e diretti a tale compito: l’osservazione è deduzione, l’incontro con la gente e la scoperta dei loro cuori, il servizio, l’educazione all’uso delle risorse, alla condivisione e al risparmio…;
- a ricercare tramite un più adeguato e costante spazio nella stampa associativa una approfondita informazione dei Capi e Rovers/Scolte sulla tematica perché l’Associazione a tutti i livelli possa pervenire a scelte adeguate e coerenti particolarmente laddove sono più necessari presenza e testimonianza;
- a non perdere le occasioni di incontro e di confronto con tutte le associazioni interessate e le forze politiche;
- a realizzare strutture operative per gli scouts obiettori di coscienza;
- a coinvolgere le Regioni in un lavoro di riflessione e animazione sul tema del servizio civile, del volontariato internazionale e del volontariato sociale per le donne che abbia un suo momento di verifica al prossimo Consiglio generale;
- a sollecitare, tramite il Bureau mondiale, un impegno più evidente di tutte le Associazioni Scout per l’educazione alla pace, in particolare, di quelle associazioni che operano in Nazioni in stato di guerra; come pure sviluppando all’interno dell’Agesci la sensibilità all’incontro con gli scouts di tutto il mondo;
- a sottolineare maggiormente, nell’ambito dell’educazione ambientale, l’importanza di un uso pacifico delle risorse naturali e culturali di un territorio, unica vera garanzia per l’aumento della qualità della vita.
Mozione 3/1984 "Stampa associativa"
Informazione; Pattuglia nazionale; Stampa associativa
Si richiede che la Pattuglia nazionale Stampa delinei dei criteri di scelta della pubblicità idonei ad evitare gli aspetti meramente consumistici, favorendo la pubblicità a carattere informativo e non in contraddizione con il contenuto educativo delle riviste stesse.

Mozione 4/1984 "Educazione non emarginante"
Educazione non emarginante; Formazione capi; Iter formativo
Il Consiglio generale 1984 sollecita il Gruppo sull’educazione non emarginante:
- ad una attiva presenza sulla stampa associativa;
- ad un serio lavoro di sensibilizzazione per tutti i Capi, e di supporto concreto per quanti già operano nei vari campi dell’emarginazione.
Inoltre, il Consiglio generale, sollecita la Formazione capi a garantire che tale problematica trovi uno spazio adeguato nei vari momenti dell’iter formativo.
Mozione 5/1984 "Animazione internazionale"
Agesci; Dimensione internazionale, cittadino del mondo; Regioni; Scautismo internazionale
Il Consiglio generale impegna il Comitato centrale ad attuare con sempre maggiore attenzione e continuità la presenza dell’Agesci nelle strutture e nelle occasioni di confronto a livello dello Scautismo e Guidismo europeo e mondiale, pubblicizzando i contributi forniti dalla nostra Associazione, diffondendo le iniziative dei diversi organismi, potenziando e ampliando il coinvolgimento delle Regioni nell’animazione internazionale.
Invita inoltre l’Associazione tutta a considerare con attenzione eventi quali le prossime elezioni europee, come importanti momenti per l’educazione alla comprensione internazionale.
Mozione 6/1984 "Modalità di partecipazione al Jamboree"
Criteri; Italia; Jamboree
Il Consiglio generale ringrazia i responsabili del contingente Agesci ed italiano e quanti hanno collaborato al lavoro svolto in occasione del Jamboree in Canada.
Le grosse difficoltà organizzative e personali superate meritano attenta considerazione pur nella consapevolezza di alcuni difetti emersi.
Ritenendo che alcuni di questi si sarebbero potuti evitare con una preparazione in tempi più lunghi chiede che il Comitato centrale studi le modalità di partecipazione al Jamboree del 1987 e ne presenti i criteri sufficientemente dettagliati già al Consiglio generale 1985 per la loro approvazione.
Questi criteri dovranno tenere conto tra l’altro:
1. di una ragionevole proporzionalità regionale;
2. di una distribuzione dell’onere finanziario tale da permettere una selezione non legata al censo;
3. di rendere questo evento anche occasione di formazione capi e quadri.
Mozione 7/1984 "Assicurazione"
Assicurazione; Bilancio; Quota associativa
Si richiede che la Pattuglia nazionale di Tesoreria affronti globalmente il problema della Assicurazione per gli associati, sia polizza Responsabilità Civile che infortuni. Raccolga tutti i dati possibili dalle Regioni e sistematicamente raffronti, durante gli incontri del Comitato centrale con i Responsabili regionali, la situazione in corso di studio.
Formuli così una proposta di nuova polizza nazionale per la copertura di entrambi i rischi.
Mozione 8/1984 "Coeducazione"
Agesci; Coeducazione; Modalità operative; Obiettivi educativi
Il Consiglio generale
1984, in mancanza di uno spazio adeguato per il dibattito sul tema della
coeducazione, deciso già nel Consiglio generale 1982, per impedire una
situazione di immobilismo su tale problema - che di fatto si risolve in
scelte immotivate o di comodo - dà mandato al Comitato centrale e ai
Responsabili regionali di individuare modalità di lavoro e strumenti
operativi perché nel Consiglio generale 1985 si affronti con adeguata
preparazione e spazio tale tema sia nei suoi aspetti educativi che
metodologici.
Mozione 9/1984 "Consiglio generale"
Commissione; Consiglio Generale; Modalità operative; Strutture associative
Il Consiglio generale 1984, esaminata la proposta che il Comitato centrale e i Responsabili regionali hanno congiuntamente elaborato per una diversa formula di svolgimento del Consiglio generale dell’Agesci, dà mandato al Comitato centrale di presentare in merito, al Consiglio generale 1985, una proposta normativa, organica e dettagliata, ad experimentum per 4 anni, che tenga conto dei seguenti principi ispiratori:
1. Consiglio generale con competenze distinte a ritmi alternati.
Secondo tale ipotesi l’alternativa delle competenze riguarderà:
a. un anno la verifica dello stato dell’Associazione nonché gli orientamenti generali della politica associativa e del metodo ed eventuali modifiche dello Statuto;
b. l’anno seguente la discussione sulle Branche (gestione, verifiche, programmi, orientamenti metodologici specifici) e sui Settori, nonché eventuali modifiche al Regolamento dell’Associazione.
2. Permanenza - connaturata alla sua funzione - del carattere legislativo e deliberante del Consiglio generale quale organo di decisione e di indirizzo politico dell’Associazione.
3. Durata del mandato dei Delegati Regionali al Consiglio generale: due anni rinnovabili - secondo lo Statuto attuale - fino a 3 mandati consecutivi.
4. L’approvazione dei conti preventivo e consuntivo (bilancio) resta all’O.d.G. dei lavori del Consiglio generale con cadenza annuale.
5. Possibilità, da parte del Consiglio generale, di delegare al Comitato centrale ed ai Responsabili regionali - in riunione congiunta - la decisione di singoli e specifici argomenti di volta in volta individuati. Di conseguenza, e salvo quanto detto sopra, gli incontri periodici del Comitato centrale con i Responsabili regionali manterranno l’attuale funzione e configurazione statutaria.
6. Possibilità di creare - in sede di Consiglio generale - commissioni di lavoro, su singoli argomenti, a carattere istruttorio, volte cioè ad istruire e approfondire un problema in vista del dibattito assembleare e a preparare le relative delibere da sottoporre all’esame dell’assemblea.
È raccomandata la creazione di tale
commissione istruttoria soprattutto per l’esame e l’approfondimento
della Relazione Economica.
Mozione 10/1984 "Modifiche allo Statuto - 1"
Agesci; Comitato Centrale; Statuto
Il Consiglio generale 1984, vista la proposta formulata congiuntamente dal Comitato centrale e dai Responsabili regionali di elevare a quattro anni il mandato per i membri laici del Comitato centrale nonché per il Capo Scout e la Capo Guida, con possibilità del rinnovo del mandato stesso per un ulteriore biennio,
dà mandato
al Comitato centrale di formulare per il Consiglio generale 1985 le necessarie modifiche statutarie e i necessari coordinamenti normativi.
Mozione 11/1984 "Commissione"
Commissione; Formazione al ruolo; Formazioni capi; Quadri associativi; Strutture associative; Volontariato
Il Consiglio generale 1984, valutato lo schema di lavoro della commissione, riconosciutane la validità dell’impostazione e la rispondenza data circa i mandati ricevuti dal Consiglio generale 1983
approva
il lavoro finora svolto e chiede che il materiale prodotto ed i temi più generali individuati vengano considerati come un contributo ancora parziale per la riflessione ad uso del Comitato centrale e dei Responsabili regionali
chiede
che la Commissione approfondisca ulteriormente i temi:
1. struttura e funzionamento dell’Agesci
2. volontariato
3. formazione del Capo (oltre l’iter finora previsto)
considerando in tutto questo il ruolo della Comunità capi, presentando i risultati del lavoro al Comitato centrale entro il dicembre 1984
accoglie
la proposta di una indagine sulla qualità di scautismo offerta dall’Agesci concordando con il Comitato centrale e le Regioni le modalità di attuazione della stessa.
Mozione 12/1984 "Formazione capi"
Campi scuola; Formazione al ruolo; Formazione capi; Formazione formatori; Iter formativo; Nomine a capo
Il Consiglio generale ritiene di mantenere l’iter di Formazione capi strutturato nei suoi tre momenti, valorizzandone le potenzialità attraverso:
- omogeneizzazione delle Routes d’orientamento sul territorio nazionale
- rafforzamento della acquisizione metodologica e della sua messa in pratica ai Corsi Regionali di Branca
- individuazione di modalità di riqualificazione dei Capi attraverso forme di aggiornamento nei casi di cambio di Branca o rientro in Associazione e di modalità di formazione degli adulti di provenienza extrassociativa.
Dà mandato al Comitato centrale in accordo con i Responsabili regionali di approfondire i seguenti temi:
- aumento dell’intervallo tra il Corso di Branca e il Campo Scuola nazionale (2 anni)
- accentuazione del carattere formativo globale del Campo Scuola nazionale
- riesame delle modalità della nomina a Capo
presentando una proposta complessiva al Consiglio generale 1985
Il Consiglio generale impegna la Formazione capi a prestare puntuale attenzione ai seguenti criteri e indicazioni:
1. coinvolgere e responsabilizzare le Regioni e, rispettivamente, le Zone e le Comunità capi, nella individuazione e affidamento del compito di Capo Campo e/o di membri degli staff per i Campi Scuola Nazionale e Regionali nonché per le Routes di Orientamento.
2. Sollecitare maggior impegno e presenza effettiva all’interno dell’Associazione da parte delle persone preposte ad incarichi di Formazione capi, perché possano offrire nel loro servizio una visione più aggiornata e concreta dello stato e del cammino dell’Associazione.
A tal fine impegna la Formazione capi ad integrare opportunamente la normativa esistente.
Il Consiglio generale riconosce e apprezza il lavoro svolto dalla Formazione capi e dalle Branche per una impostazione unitaria degli eventi di formazione capi.
Ritiene che il valore del dossier programmatico attuale sia chiaramente inteso in senso non definitivo ma propositivo e dinamico.
In quest’ottica, dà mandato alla Formazione capi di curare l’utilizzo dei programmi, verificandone gli effetti, per darne una relazione al Consiglio generale 1986.
Il Consiglio generale dà mandato al Comitato centrale in collaborazione con i Responsabili regionali di approfondire particolarmente:
1. i rapporti tra Formazione capi, Zone e Comunità capi nella impostazione e progettazione dello sviluppo;
2. la formazione globale e permanente dei Capi;
3. come i quadri associativi e gli animatori di Comunità capi possano meglio qualificare la propria preparazione fornendo loro i mezzi necessari;
4. quali fenomeni sottostiano realmente ai repentini cambi di servizio in branche diverse, spesso trascurando sia una corretta attenzione all’iter specifico sia a quell’auspicabile triennio di servizio da prestare nella stessa unità in maniera continuativa.
Impegna il Comitato centrale a
riferire al Consiglio generale 1986 promuovendo fin d’ora un ampio
dibattito su questi temi sulla stampa associativa.
Mozione 13/1984 "Modifiche allo Statuto - 2"
Agesci; Art. 29; Art. 30; Art. 35; Art. 40; Capo Guida; Capo Scout; Comitato Centrale; Consiglio Generale; Modalità operative; Statuto
Il Consiglio generale 1984 ha approvato le modifiche agli articoli 29, 30, 35 e 40 dello Statuto.

Mozione 14/1984 "Modifiche al Regolamento"
Agesci; Art. 2; Art. 55; Art. 57; Art. 68; Art. 72; Branca E/G; Censimenti; Commisione Economica; Formazione capi; Regolamenti; Regolamento metodologico; Regolamento organizzazione
Il Consiglio generale 1984 ha approvato le modifiche agli articoli 2, 55, 57 (Organizzazione), 68 (Branca E/G), 72 (Formazione capi) del Regolamento.
