Mozioni del Consiglio Generale AGESCI

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Mozione 1/1983 "Relazione del Comitato centrale"

Analisi pedagogica; Bisogni educativi; Formazione quadri; Missione educativa; Relazione Comitato Centrale


 

Il Consiglio generale 1983, presa conoscenza della Relazione del Comitato centrale e sulla base dei dibattito su di essa svolto anche con la positiva partecipazione delle Regioni, dibattito i cui contributi vanno attentamente recepiti, esprimendo la propria approvazione della Relazione suddetta,

1.       propone all’attenzione del Comitato centrale le seguenti indicazioni per i prossimi anni, da intendersi come indicazioni di stile e di modi di operare della Associazione più che di eventi ulteriori da mettere in calendario:

a.       un impulso a che i Capi sappiano “giocarsi” con coraggio, disponibilità e senso dell’avventura (pur rispettando le obiettive esigenze di una gestione associativa su vasta scala) nella loro attività educativa al servizio dei ragazzi;

b.       una continua attenzione alla realtà in cui l’Associazione opera ed agli aspetti della stessa che abbiano particolare rilevanza per il suo impegno educativo, mediante una lettura che abbia anche adeguato spazio nelle Relazioni annuali al Consiglio generale, privilegiando questa prospettiva nella parte generale di esse più che nelle Relazioni di Branca/Settore;

2.       formula l’idea di un Congresso Capi da svolgersi nei prossimi anni, su temi di fondo relativi alla crescita qualitativa dei Capi e dell’Associazione, e da progettarsi in modo da coinvolgere il più possibile l’intera Associazione nella preparazione e nella gestione;

3.       in relazione anche a quanto sopra, raccomanda al Comitato centrale una particolare attenzione, nello svolgimento della propria attività e dei mandati conferitigli, a quanto segue:

a.       curare il coordinamento delle proposte rivolte all’Associazione, assicurando l’unità decisionale nella formulazione delle relative linee direttrici di fondo;

b.       evitare per quanto possibile di proporre all’Associazione ed alle sue strutture impegni sovrapposti od eventi a partecipazione generale, questi ultimi almeno fino a che non sia realizzato il Congresso Capi di cui sopra;

c.       incoraggiare attraverso un opportuno decentramento operativo e decisionale la partecipazione dei livelli intermedi e delle Comunità capi dell’Associazione alla realizzazione dei progetti che questa ha fatto propri;

d.       promuovere una maggiore sensibilità tra i Capi dell’Associazione, e nella loro formazione, all’importanza ed alla bellezza del servizio educativo come Quadri, così da assicurare un valido e continuo rinnovamento delle strutture associative.

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Mozione 2/1983 "Commissione - 1983"

Bisogni educativi; Commissione; Obiettivi educativi


 

Il Consiglio generale 1983 delibera, sulla base della mozione di approvazione alla relazione del Comitato centrale, di costituire una Commissione per la durata di due anni.

Tale Commissione, su emanazione diretta del Consiglio generale, quale organo di impostazione e di indirizzo, è strumento di studio che il Consiglio generale si dà per produrre elementi di riflessione su temi centrali per la vita dell’Associazione quali:

-    con quale qualità di scautismo rispondiamo alla domanda proveniente dalle famiglie e dal mondo giovanile;

-    che tipo di associazione vogliamo essere, rispettando i criteri di efficacia e volontariato, per fornire servizi adeguati allo scautismo che vogliamo proporre.

Tale Commissione è composta da:

-    3 membri del Centrale

-    18 Capi dell’Associazione.

Tale Commissione presenterà lo schema dei propri lavori alla sessione 1984 del Consiglio generale ed i risultati conclusivi alle Regioni ed ai capi in vista dell’ipotizzato Congresso capi che prevede, con modalità da stabilire, la più ampia partecipazione di capi.

I membri sono scelti congiuntamente nel corso della riunione del Comitato centrale con i Responsabili regionali.

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Mozione 3/1983 "Servizio Civile"

Agesci; Ministero della Difesa; Protocollo d'Intesa; Servizio Civile; Verifica


 

A due anni dall’apertura della convenzione col Ministero della Difesa, l’Agesci può dire di aver raggiunto gli obiettivi propostisi nel suo primo programma di servizio civile a S.Angelo dei Lombardi.

L’esperienza ha costituito una modesta ma reale presenza di aiuto concreto e di sostegno umano alle popolazioni locali, la vita comunitaria, improntata allo stile scout, è stata occasione valida di crescita personale al servizio, per coloro che l’hanno vissuta.

Per questo il Consiglio generale 1983 approva i criteri e i programmi per il futuro impegno di gestione della convenzione Agesci con il Ministero della Difesa a riguardo del servizio civile sostitutivo al servizio militare presentati in questo Consiglio generale e qui allegati.

Tale impegno, piccolo numericamente, e dunque ben lontano dal “compromettere” le finalità dell’Associazione, assume invece il significato di una presenza tipicamente educativa per tutti i giovani, perché di serietà e responsabilità nel vivere il proprio ideale di servizio e di pace.

Chiediamo inoltre all’Agesci:

-    di impegnarsi ad un confronto a un dibattito su queste esperienze e sui valori ideali verso tutti i giovani associati;

-    di impegnarsi concretamente a cambiare l’attuale inadeguata gestione del servizio civile in Italia.

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Mozione 4/1983 "Formazione capi"

Formazione capi; Formazione formatori; Iter formativo


 

Il Consiglio generale 1983:

§         condivide l’analisi contenuta nella relazione della Formazione capi e ritiene legittimi gli interrogativi posti al Consiglio generale;

§         ravvisa l’importanza, nelle necessarie per un adeguato approfondimento della sua validità, di non modificare l’attuale iter di Formazione capi e di impegnare le regioni ad attuarlo;

§         ritiene particolarmente valida la preoccupazione d’impostare l’iter di Formazione capi in maniera che corrisponda alle esigenze reali della complessa realtà giovanile di oggi;

§         impegna i vari livelli associativi a contribuire alla verifica degli obiettivi della Formazione capi e all’individualizzazione degli strumenti per raggiungere l’uniformità dei contenuti dei vari momenti dell’iter di Formazione capi in tutta l’Associazione pur nella pluralità delle esperienze;

§         dà mandato alla Formazione capi di individuare i criteri di scelta e gli strumenti per la formazione dei formatori;

§         chiede che i risultati di tale lavoro siano esaminati durante il Consiglio generale 1984, con modalità e tempi che permettano un reale approfondimento della complessa problematica, con l’obiettivo di adottare tutte quelle soluzioni ritenute necessarie per dare un nuovo e più utile impulso a tutte le attività finalizzate alla Formazione capi.

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Mozione 5/1983 "Stampa associativa"

Comunicazione; Essenzialità; Linguaggio; Obiettivi; Stampa associativa


 

Riteniamo che due ingredienti indispensabili per concretizzare con vero spirito scout la stampa associativa, siano:

-    l’accettazione dei poveri mezzi a nostra disposizione;

-    la semplicità del loro uso e della gestione che dobbiamo avere dello stesso.

Consci della necessità ed opportunità della apertura e del confronti che l’Associazione deve avere con l’esterno, senza confondere semplicità e povertà come elementi frenanti lo sviluppo della stampa associativa, individueremo almeno tre obiettivi che la stampa deve raggiungere:

1.       la crescita metodologica dei capi;

2.       la partecipazione delle esperienze educative;

3.       l’essere “palestra” di Democrazia Associativa stimolando il dibattito tra i capi.

I mezzi a nostra disposizione per il raggiungimento di tali obiettivi sono:

-    il linguaggio

-    il confronto tra i capi.

Non sempre gli obiettivi vengono raggiunti e come causa individueremo l’uso improprio dei mezzi:

-    il linguaggio è spesso complesso, specialistico, dimentico dei veri destinatari che prima di tutto sono i capi e i ragazzi, in secondo luogo tutti gli altri;

-    il confronto diventa più che altro polemica tra lettore e direttore riducendo la partecipazione ed il coinvolgimento dei capi anche su temi di crescita metodologica.

Chiediamo il superamento di questi ostacoli riducendo la gestione troppo personalizzata della stampa associativa (soprattutto Scout-Proposta Educativa), semplificandone il linguaggio usato e permettendo vero confronto fra i capi anche a costo di essere meno capiti fuori dell’Associazione.

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Mozione 6/1983 "Modifiche al Regolamento Organizzazione"

Amministrazione; Organizzazione [Settore]; Regolamento organizzazione


 

Il Consiglio generale 1983, premesso che nel Consiglio generale 1982 veniva approvata una mozione nella quale si raccomandava al Comitato centrale di considerare le variazioni al Regolamento agli articoli 52, 53, 54, 55, 57 provvisorie e da verificare al successivo Consiglio generale, considerando che la stesura attuale può lasciare spazio a diverse interpretazioni particolarmente per l’articolo 57

incarica

il Comitato centrale a presentare per la definitiva approvazione al Consiglio generale 1984 una riformulazione più puntuale e precisa dei succitati articoli.

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Mozione 7/1983 "Bilancio Agesci"

Agesci; Bilancio; Campo Nazionale E/G ; Quota associativa


 

Al termine della discussione sulla relazione economica, il Consiglio generale ha approvato il bilancio consuntivo 1982 e, accogliendo le proposte di alcuni Consiglieri, ha deliberato l’aumento di lire 1.000 di tutte le quote associative per destinare il maggior introito al finanziamento di nuovi progetti per gli Obiettori di Coscienza, al fondo per il Campo Nazionale Esploratori/Guide ed ai Comitati locali.

Le variazioni alla previsione 1983 e alla previsione 1984 in conseguenza approvate dal Consiglio generale risultano dalla tabella 4 (nella quale vengono evidenziate con carattere diverso le cifre modificate), mentre le quote associative per il 1984 sono le seguenti:

Quota Unità:        Lire 19.000

Soci Ordinari:       Lire 12.000

Soci S.R.             Lire   7.000

Capi                    Lire 16.000

Capi S.R.             Lire 12.000

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Mozione 8/1983 "Contributo nazionale"

Agesci; Bilancio; Regioni


Si richiede che la Commissione economica riveda il problema del contributo nazionale da girare ai bilanci regionali e relazioni in proposito ai Consiglio generale.

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Mozione 9/1983 "Assicurazione"

Agesci; Assicurazione; Handicap


 

Il Consiglio generale 1983, preso atto che l’attuale polizza assicurativa non copre sia i rischi di handicap psichici che rischi tipici di particolari attività dà mandato al Comitato centrale perché:

a.       oltre agli attuali modi, pubblicizzi ai Capi con altre forme i rischi non coperti da assicurazioni;

b.       entro il prossimo Consiglio generale ricerchi presso compagnie di Assicurazioni forme di copertura tali che permettano, tramite un’opportuna integrazione, a carico dei gruppi che ne facciano richiesta, di coprire i rischi derivanti da particolari attività attualmente non coperte;

c.       entro il prossimo Consiglio generale permetta ai Consiglieri di valutare il costo e la possibilità che l’integrazione delle quote assicurative per ragazzi con handicap psichici sia esclusivo carico del bilancio associativo.

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Mozione 10/1983 "Ambiente fantastico Branca Lupetti/Coccinelle"

Ambiente fantastico Bosco; Ambiente fantastico Giungla; Ambiente fantastico sperimentale; Branca L/C; Simbolismo


Il Consiglio generale 1983, vista la relazione del Comitato centrale, prende atto dei risultati - così come espressi nella relazione delle branche L/C - del triennio di sperimentazione di ambienti fantastici su temi e/o racconti diversi dalla Giungla e al dal Bosco.

Condividendo le valutazioni e le considerazioni espresse al riguardo dal Comitato centrale e rilevando altresì che a seguito della ricerca compiuta nel triennio di sperimentazione non sono emerse ipotesi di ambienti fantastici tali da far ritenere utile o necessario sul piano pedagogico e associativo un loro affiancamento agli ambienti tradizionali, esprime parere negativo circa l’opportunità di adottare per le branche lupetti/coccinelle altri ambienti fantastici.

Il Consiglio generale dichiara pertanto conclusa la ricerca e la sperimentazione di altri ambienti fantastici autorizzata dal Consiglio generale 1980.

Il Consiglio generale 1983 impegna le Comunità capi che hanno sperimentato ambienti fantastici su temi diversi dalla Giungla e dal Bosco ad adottare con la necessaria opportuna gradualità nei confronti dei bambini e delle bambine, gli ambienti associativamente riconosciuti validi.

Il Consiglio generale 1983 impegna altresì le branche L/C a seguire con attenzione tali Comunità capi fornendo loro, se necessario, opportune ed utili occasioni o strumenti di preparazione metodologica per l’utilizzo degli ambienti Giungla e Bosco.

Il Consiglio generale 1983, dopo aver ampiamente dibattuto la relazione del Comitato centrale sulle Branche L/C, nel ribadire la validità pedagogica dell’Ambiente Fantastico Giungla vissuta attraverso le storie di Mowgli nell’utilizzazione fattane da B.P. ed arricchita dalla tradizione del lupettismo italiano, esprime parere favorevole circa l’adozione di tale ambiente anche nelle unità femminili e miste.

Impegna le Branche L/C a promuovere un attento lavoro di riflessione, di raccolta e di scambio delle esperienze in atto coinvolgendo direttamente i Capi attraverso Cantieri, incontri o occasioni similari; a prestare una continua attenzione affinché l’utilizzo dell’Ambiente Fantastico Giungla in unità miste e femminili avvenga nel rispetto delle esigenze psicologiche e pedagogiche dei bambini/e.

Il Consiglio generale dopo aver preso atto del lavoro svolto dalla Branca Coccinelle per definire e verificare l’Ambiente Fantastico Bosco con l’utilizzo del racconto “Sette Punti Neri”, considerato che questo impegno non è giunto ancora a idonee conclusioni.

Stabilisce

-    che le stesse siano raggiunte entro e non oltre il Consiglio generale 1985;

-    che sicuramente fino a tale data venga mantenuto il racconto “Sette Punti Neri”, con la possibilità di adeguato ad esigenze emerse nel corso dei lavori;

-    che si promuova all’interno dell’Associazione un serio lavoro di approfondimento sull’efficacia educativa del simbolismo oggi.

                                                                                                                    Ipotizza

-    la possibilità di un’integrazione del regolamento di Branca per quanto riguarda l’Ambiente Fantastico, alla luce di risultati particolarmente significativi eventualmente raggiunti.

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Mozione 11/1983 "Modifiche al Regolamento"

Art. 15; Art. 16; Art. 5; Art. 61; Art. 62; Branca L/C; Censimenti; Distintivi scout; Gruppo scout; Regolamento metodologico; Regolamento organizzazione; Zona


Il Consiglio generale 1983 ha approvato le seguenti modifiche:

A. Organizzazione


Art. 5
Art. 15
Art. 16

B. Branche Lupetti/Coccinelle


Art. 61
Art. 62

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Mozione 12/1983 "Proroga accordo Agesci-S.P."

Accordo interassociativo; Agesci; Dialogo ; Südtiroler Pfadfinderschaft


 

Il Consiglio generale prende atto che non è stato possibile definire le linee di una nuova intesa tra AGESCI e Südtiroler Pfadfinderschaft, intesa sostitutiva dell’accordo approvato ad experimentum per tre anni dal Consiglio generale 1982 allo scopo di consentire il componimento di alcune difficoltà emerse nel frattempo.

Il Consiglio generale ribadisce peraltro la volontà dell’Agesci di trovare valide modalità di incontro e collaborazione tra l’Agesci stessa e la Südtiroler Pfadfinderschaft.

Impegna peraltro il Comitato centrale a sostenere il Comitato regionale Trentino Alto Adige nella realizzazione di un dialogo costruttivo intensificando i rapporti e gli incontri con i responsabili della Südtiroler Pfadfinderschadt, nella consapevolezza che tale sforzo viene ad essere segno concreto di fratellanza scout e rappresenta al tempo stesso una ricca testimonianza sul piano della collaborazione e dell’incontro fra realtà etniche diverse.

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Mozione 13/1983 "Cippo del ricordo"

Attività; Bracciano; Morte


 

Il Consiglio generale chiede che il “Cippo del ricordo” che si trova sul terreno di Bracciano e che ci rammenta quanti - nel corso di attività scout - sono tornati alla casa del Padre, venga riadattato, pulito e reso decoroso, e venga altresì completato con i nominativi dell’AGI e tenuto anche in futuro aggiornato e in ordine.

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Mozione 14/1983 "Consiglio generale"

Consiglio Generale; Modalità operative; Strutture associative


 

Al fine di rendere il Consiglio generale dell’Associazione

-  uno strumento che sia di reale elaborazione e decisione

-  uno strumento che assolva questi due compiti con tempi e modalità “vivibili” avendo uno spazio reale per riportare il dibattito che avviene in Associazione e per prendere decisioni con ponderatezza e cognizione di causa.

chiediamo che

il Comitato centrale ed i Responsabili regionali si impegnino ad elaborare insieme formule diverse di svolgimento del Consiglio generale dell’Associazione, impostando il problema nella riunione del giugno ‘83, definendolo e precisandolo nella riunione di ottobre per presentare una proposta organica e strutturata al Consiglio generale 1984.

In quest’ottica si dà mandato al Comitato centrale e Responsabili regionali di rivedere scopi e funzioni degli incontri periodici che questi due livelli associativi hanno tre volte all’anno rendendone più ampi gli spazi decisionali e di dibattito.

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Mozione 15/1983 "Equipe Fede"

Equipe fede


I Consiglieri generali valutano positivamente l'operato dell'Equipe Fede invitandola a proseguire i lavori intrapresi e deliberano che detta relazione venga acquisita agli atti del Consiglio generale 1983.

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