Mozioni del Consiglio Generale AGESCI

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Mozione 1/1993 "Consiglio generale straordinario"

Consiglio Generale
 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1993

vista

-  l’impossibilità temporale di esaurire tutti i punti all’ordine del giorno previsti;

-  la decisione della Capo Guida e del Capo Scout di convocare un Consiglio generale straordinario in data del 22-23 maggio 1993 in Bracciano, con all’ordine del giorno gli argomenti seguenti, non finiti di trattare nella presente sessione, nell’ordine qui riportato:

a.    formazione capi: iter;

b.    relazione economica del Comitato centrale, ad eccezione dei conti consuntivo 1992, variazioni al preventivo 1993 e preventivo 1994;

c.    impegno politico di quadri, capi e soci dell’Agesci;

d.    patto associativo;

e.    riforma delle strutture associative: relazione annuale della commissione;

f.     progetto nazionale;

g.    regolamenti delle branche: parte interbranca;

h.    centro studi e documentazione: piano di fattibilità;

i.      varie;

ritenendo

utile salvaguardare il lavoro svolto durante questa sessione, ivi compreso quelle delle commissioni

decide

1.    di considerare pienamente valido il lavoro svolto nella presente sessione, sia in sede plenaria che nelle commissioni, sugli argomenti sopra citati, ai fini della trattazione degli stessi nella sessione straordinaria del Consiglio generale del 22-23 maggio 1993;

2.    di ritenere già presentate al Consiglio generale straordinario del 22-23 maggio 1993 e vistate dal comitato mozioni quelle richieste di deliberazione sottoposte durante la presente sessione;

3.    di autorizzare, in eccezionale deroga all’art.3, primo comma, del regolamento del Consiglio generale, la Capo Guida e il Capo Scout a considerare l’approvazione della presente mozione come convocazione della sessione straordinaria in sostituzione del preavviso scritto di almeno 45 giorni previsto nell’articolo citato;

4.    che in eccezionale deroga all’art. 20 del regolamento del Consiglio generale:

a.    le deliberazioni adottate nella presente sessione, ivi comprese le elezioni effettuate a ruoli o incarichi, entrino immediatamente in vigore senza attendere la pubblicazione delle stesse sulla rivista dei capi;

b.    le deliberazioni prese nella presente sessione e in quella straordinaria del 22-23 maggio 1993 vengano pubblicate nello stesso numero della rivista dei capi.

Il Consiglio generale precisa che quanto deciso al punto 4 della presente mozione non potrà costituire un precedente per il futuro.

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Mozione 2/1993 "Consiglio generale"

Consiglio Generale; Modalità operative; Progetto nazionale; Strutture associative; Verifica


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1993,

considerati

-  alcune importanti scadenze dei prossimi Consigli Generali quali la verifica e la successiva preparazione del Progetto Nazionale, la verifica della sperimentazione delle strutture e delle Assemblee Regionali Delegate, il Patto Associativo, i Regolamenti delle Branche, la legge sul Volontariato;

-  il ruolo e la centralità del Consiglio generale nelle scelte di politica associativa e la volontà di evitare che il Consiglio nazionale lo sostituisca al di là delle proprie competenze;

-  i tempi necessari perché il dibattito associativo coinvolga effettivamente tutti i livelli associativi;

-  i tempi di lavoro del Consiglio generale sempre più limitati dai molti temi all’ordine del giorno;

dà mandato

a Capo Scout e Capo Guida, nel rispetto degli impegni di lavoro deliberati e della possibilità di proporre nuovi punti all’ordine del giorno, di riformulare le scadenze e gli ordini del giorno dei prossimi 3 Consigli Generali secondo i seguenti criteri:

1.    garantire tempi di lavoro adeguati alle tematiche prioritarie sopra menzionate;

2.    equilibrare l’ordine del giorno dei prossimi 3 Consigli generali;

fermo restando l’impegno di presentare le loro proposte relative alle nuove scadenze al Consiglio nazionale di settembre ‘93 di informare i Consiglieri generali e, tramite la stampa, l’Associazione entro novembre ‘93.

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Mozione 3/1993 "Stampa periodica"

Comunicazione; Informazione; Stampa associativa


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1993,

sentita

la necessità di iniziare una riflessione sul problema comunicazione/informazione in Associazione;

rilevata

l’opportunità di dare avvio con più concretezza alla realizzazione del circuito informativo;

individuato

come il Settore Stampa Periodica sia uno strumento privilegiato, a livello nazionale, per la realizzazione di tale circuito;

ritenuta

la necessità di formulare una più attuale collocazione di questo settore in seno al Comitato centrale e ai suoi rapporti con la base associativa

impegna

il Comitato centrale a predisporre un apposito “piano operativo di comunicazione/informazione” per il settore Stampa Periodica, tenendo conto delle seguenti indicazioni:

a.    che ne delinei obiettivi e competenze, in relazione alle sue funzioni fondamentali:

§ informazione (non solo dal vertice alla base, ma anche su ciò che succede in Associazione);

§ formazione (in modo indiretto e con strumenti specifici);

§ animazione del dibattito associativo e stimolo della partecipazione;

b.    che, di conseguenza, individui strumenti e interventi appropriati per realizzare gli obiettivi delineati, con particolare attenzione ai contenuti e al taglio delle riviste per Capi e Quadri (Proposta Educativa, R/S Servire, Agescout);

c.    che valuti adeguatamente quale possa essere il grado di pluralismo progettuale e di iniziative del Settore e il grado di autonomia di chi fa la stampa”;

chiede

che tale piano sia presentato al Consiglio generale 1994 per la sua approvazione.

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Mozione 4/1993 "Settore Animazione e Rapporti Internazionali"

Scautismo in realtà disagiate; Scautismo internazionale


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1993,

condividendo

gli orientamenti espressi nella relazione relativamente al Settore Internazionale

sottolinea

la centralità verso quelle realtà - come quelle dell’Est e del Sud del mondo - che ci interpellano per l’ampiezza dell’impegno e la gravità dei problemi in cui si trovano e che mettono in discussione il nostro modello di sviluppo;

chiede

al Comitato centrale

1.    di rafforzare gli impegni già assunti;

2.    di valutare con cautela nuove,possibilità di intervento che impegnino l’Associazione a livello centrale;

3.    di diffondere quanto realizzato ai vari livelli associativi, tramite interventi sulla stampa;

4.    di elaborare criteri più precisi per le priorità degli interventi

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Mozione 5/1993 "Bilancio Agesci"

Agesci; Bilancio


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1993,

letta

la relazione economica del Comitato centrale e la relazione della Commissione Economica,

approva

a.    il contro consuntivo 1992 così come presentato dal Comitato centrale;

b.    il conto preventivo 1993 con le variazioni di seguito riportate

§ D.1.1.    Branca Lupetti e Coccinelle, Organizzazione: da 18,5 m a 23,5 m.

§ D.2.3.    Specializzazioni: da 9 m a 14 m.

§ E.8.       Cocagenda: da 35 m a 30 m.

§ G.2.1.4  Mobili e macchine ufficio: da 30 m. a 80 m.

§ G.5.4 Casa dello Scout - Centro riunioni: da 100 m a 50 m che portano la voce I, riporto: da 5,8 m a 0,8 m.

c.    il conto di previsione 1994,

stabilendo

di mantenere la quota annuale di censimento nella misura di Lit. 32.000 (trentadue) e apportando allo stesso le seguenti variazioni:

D. 1.1     Branca Lupetti e Coccinelle; da 21 m. a 26 m.

D. 1.6     Rimborso viaggi staff - Campi Scuola Nazionali e Bibbia: da 140 m. a 135 m.

D. 3.53   Jamboree mondiale ‘95: da 5 m. a 50 m.

E. 1        Scout Giochiamo: da 235 m. a 215 m.

E. 2        Scout Avventura: da 296 m. a 276 m.

E. 8        Cocagenda da 35 m. a 30 m.;

d.    la proposta di modifica dello schema di Conto Economico proposto dal Comitato centrale, volto alla riclassificazione della voce “manifestazioni sociali” alla condizione che:

§ il livello di analiticità dell’informazione fornita venga mantenuto per mezzo di un allegato che contenga la specifica delle singole manifestazioni sociali e del relativo importo del settore richiedente;

§ le voci non comprese nella somma delle manifestazioni sociali delle del settore o branca, ma agli stessi riconducibili, possano essere solo quelle per le quali i responsabili non abbiano alcuna capacità di manovra (ad esempio: per la Fo.Ca. la voce relativa ai Campi Scuola Nazionali);

§ la modifica dello schema non permetta travasi tra le varie voci accese alle singole manifestazioni sociali.

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Mozione 6/1993 "Jamboree - Olanda 1995"

Bilancio; Economia; Jamboree


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria dei 1993, in previsione del XVIII Jamboree Mondiale che si svolgerà in Olanda nel 1995,

considerata

la necessità di fornire indicazioni in tempo utile a Gruppi, Zone, Regioni riguardo alle spese per la partecipazione a tale evento (previsto nei Progetto Nazionale),

preso atto

che la quota unitaria di partecipazione, comprensiva delle spese di trasporto e di organizzazione è valutabile, alle condizioni di cambio attuale, in Lire 1.650.000 circa,

tenuto conto

che tale quota potrà subire degli aumenti stante l’andamento fluttuante dei cambi,

approva

la ripartizione in lire e percentuale della spesa complessiva procapite, secondo la seguente tabella: 

A carico di

Ragazzo/a

Capo in unità

Capo in staff

Lire

%

Lire

%

Lire

%

Interessato

900.000

55

900.000

55

900.000

55

Gruppo

350.000

20

150.000

10

-

 

Zona

250.000

15

-

 

-

 

Regione

150.000

10

150.000

10

-

 

Centrale

-

 

450.000

25

750.000

45

Totale

1.650.000

100

1.650.000

100

1.650.000

100

 

Nel caso che la quota preventivata, aumenti per cause non dipendenti dall’organizzazione, la quota stessa verrà ripartita secondo le medesime percentuali. La scelta del numero dei partecipanti al Jamboree di una Zona sarà competenza del Consiglio di Zona e successivamente del Consiglio Regionale, nei limiti numerici indicati dal livello centrale.

È compito del Comitato Regionale trasmettere l’elenco degli iscritti e dell’eventuale lista di attesa all’organizzazione centrale.

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Mozione 7/1993 "Rimborso e quote eventi"

Agesci; Bilancio; Laboriosi ed economi


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria del 1993,

letta

la parte economica delle relazione del Comitato centrale,

impegna

il Comitato centrale a condurre una riflessione sulla qualità della spesa effettuata nel bilancio associativo, con particolare riferimento alle tipologie e ai limiti di spesa rimborsabili agli associati, sia che svolgano un qualsiasi incarico al livello centrale, sia che partecipino a iniziative organizzare da tale livello (Consiglio generale, Consiglio nazionale, e via dicendo sino alla partecipazione a eventi organizzati dai settori);

chiede

che tale riflessione permetta la redazione di un documento contenente i principi guida volti a ricondurre a unità le modalità di rimborso di dette spese e di contributo alle quote di partecipazione, tenendo peraltro conto della necessità di favorire la partecipazione agli eventi centrali da parte di associati provenienti dalle aree meno favorite;

chiede

infine che tali principi guida siano sottoposti all’approvazione del Consiglio generale 1994.

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Mozione 8/1993 "Quota censimento 1994"

Informazione; Quota associativa; Stampa associativa


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria del 1993,

invita

il Comitato centrale a dare una piena informazione sulla quota del censimento 1994 tramite le riviste per le diverse branche e per i Capi, utilizzando i linguaggi e le forme più adeguati.

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Mozione 9/1993 "Commissione Immobili"

Basi scout in Italia; Commissione; Demanio


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria del 1993,

visto

il lavoro della Commissione immobili e in considerazione delle ipotesi di intervento contenute nel documento da essa presentato,

dà mandato

al Comitato centrale di elaborare una proposta definitiva di indirizzo programmatico nel campo immobiliare, da presentare al Consiglio generale ‘94, sulla base delle ipotesi sopra menzionate; tale proposta dovrà tenere conto di tre direttrici prioritarie:

1.    casa dello scout/sede centrale;

2.    terreni/immobili significativi per attività educative e istituzionali;

3.    interventi in aiuto di esigenze straordinarie delle regioni in materia di basi e terreni (mozione 6, Consiglio generale 1992).

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Mozione 10/1993 "Assovetro: finanziamento"

Agesci; Economia; Progetti


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria del 1993,

vista

la proposta di collaborazione avanzata nei confronti dell’Associazione da parte dell’Assovetro,

riscontrate

l’esistenza di alcune incertezze in ordine ai tempi di realizzazione di tale collaborazione e la mancanza di un quadro economico contrattuale e culturale preciso,

valutata

comunque con interesse la possibilità di sperimentare vie che consentano di fornire all’Associazione nuovi mezzi di finanziamento,

delibera

di dare mandato al Comitato centrale di approfondire la possibilità di avviare rapporti di collaborazione con enti operanti in campo economico-commerciale che tengano conto delle seguenti attenzioni:

- ruolo attivo dell’Associazione;

- inserimento delle eventuali iniziative programmate nei progetti già approvati ai diversi livelli associativi o comunque in progetti specifici;

- destinazione dei proventi al finanziamento di progetti speciali non necessariamente rivolti alla soddisfazione dei bisogni interni dell’Associazione;

chiede

al Comitato centrale di riferire circa tale lavoro al Consiglio nazionale;

delega

il Consiglio nazionale ad assumere una decisione definitiva e operativa in materia.

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Mozione 11/1993 "Commissione Nazionale Uniformi e Distintivi"

CNUD; Modalità operative


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria del 1993,

considerando

che l’attuale struttura del Comitato Permanente Forniture e la sua funzione non rispondono alle esigenze attuali dell’Associazione,

ritiene

necessaria una ridefinizione dei compiti del Comitato Permanente Forniture;

nel frattempo chiede

che la relazione del Comitato Permanente Forniture al Consiglio generale costituisca allegato di quella del Comitato centrale e sia considerata argomento di votazione.

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Mozione 12/1993 "Progetto Nazionale - 1"

Modalità operative; Progetto nazionale; Verifica


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria del 1993,

visto

l’esito negativo della votazione relativa alle modalità di verifica del Progetto Nazionale secondo la proposta pubblicata su “Scout” n. 10 del 20 marzo 1993, pagine 53-57,

ritenendo

fondamentale avere comunque uno strumento di verifica,

chiede

che la commissione istituita in proposito continui il suo lavoro e la presenti al Consiglio generale 1994, previa consultazione col Consiglio nazionale circa i correttivi da apportare al lavoro sinora fatto.

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Mozione 13/1993 "Progetto Nazionale - 2"

Progetto nazionale; Riforma delle strutture; Strutture associative; Verifica


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria del 1993,

esaminato

il documento sul ruolo e la struttura dei settori associativi,

ritiene

la lettura in esso contenuta ancora estremamente provvisoria e capace di generare fraintendimenti;

riafferma

la ricchezza presente nell’esperienza attuale dei settori in Associazione, sottolineandone il ruolo di stimolo e avanguardia rispetto alla più generale visione associativa;

ribadisce

la necessità di uno stretto collegamento con gli organi collegiali a ogni livello fondato su precisi mandati, le cui responsabilità politiche e di tutela possono essere ricondotte solo ai collegi.

Rispetto ai mandati conseguenti ai programmi su cui i settori sono chiamati - da statuto - a lavorare,

sottolinea

la necessità che i settori siano meglio valorizzati anche come bagaglio di qualificate energie presenti in Associazione;

sollecita

altresì il Comitato centrale ad attuare puntualmente tutte le scelte gestionali atte ad assicurarne il miglior funzionamento possibile;

affida

al Consiglio nazionale l’istruzione di una approfondita riflessione che agevoli l’esame di tutta la materia dei Settori all’interno della verifica delle nuove strutture prevista per il 1995.

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Mozione 14/1993 "Progetto Nazionale - 3"

Foulards Blancs; Progetto nazionale; Settori associativi


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria del 1993,

esaminato

il contributo di riflessione del Consiglio nazionale,

evidenziato

come la Comunità Italiana Foulards Blancs non possa essere assimilata ai Settori associativi per quanto attiene alla responsabilità che sempre deve essere riconducibile agli organi collegiali,

considerata

la ricchezza e la tradizione che essa rappresenta, nonché la straordinaria occasione di incontro e servizio tra varie realtà scout che offre,

sollecita

il Comitato centrale a definire con chiarezza il tipo di rapporto istituzionale con l’Agesci.

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Mozione 15/1993 "Formazione capi - 1"

CFA; CFM; Formazione capi; Iter formativo; Statistica


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1993,

approva

la relazione relativa a: “Iter di Formazione capi - Progetto di fattibilità” come da testo allegato, così emendato dalla Commissione di lavoro del Consiglio generale.

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Mozione 16/1993 "Formazione capi - 2"

Formazione capi; Iter formativo; Verifica


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria del 1993,

visto

il carattere di notevole innovazione dell’iter di Formazione capi così come approvato,

dà mandato

alla Formazione capi di istruire la verifica della sua attuazione e rispondenza agli obiettivi previsti;

decide

che si proceda alla verifica nel Consiglio generale 1996.

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Mozione 17/1993 "Formazione capi - 3"

Formazione capi; Nomine a capo; Wood Badge


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1993,

impegna

la Formazione capi a continuare la riflessione sul riconoscimento internazionale e diritto al Wood-Badge, collegato alla nomina a Capo (art. 78 Regolamento Formazione capi), per arrivare a una definizione in merito al Consiglio generale 1995.

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Mozione 18/1993 "Formazione capi - 4"

CFA; CFM; Formazione capi; Interbranca; Sperimentazione


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1993, valutando positivamente quanto emerge dal documento “Progetto di sperimentazione dei Campi Nazionali di Formazione Associativa Interbanca”, triennio 1991 -93,

richiamando

l’attenzione sul lavoro di orientamento e definizione del campo di formazione metodologica espresso dal documento stesso,

approva

la proposta di prosecuzione della sperimentazione sui campi - interbranca per un ciclo biennale;

richiede

che venga incrementato il numero dei campi interbranca come previsto dal documento stesso, e che venga proseguito il lavoro di elaborazione di un modello unitario di questi;

impegna

la Formazione capi a concludere la sperimentazione, portando i risultati di questa al Consiglio generale 1995.

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Mozione 19/1993 "Formazione capi - 5"

CFA; CFM; Formazione capi; Interbranca


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1993, allo scopo di favorire la sintesi delle esperienze maturate nei campi scuola nazionali e nei campi interbranca,

impegna

la Formazione capi, in collaborazione con i Responsabili Centrali al Metodo e agli Interventi Educativi, gli Incaricati Nazionali alle Branche e, nel campo delle loro competenze, con gli Incaricati nazionali ai Settori, a formulare, per il Consiglio generale 1994, uno schema unitario che definisca obiettivi, contenuti e progetti per la conduzione dei Campi di formazione associativa.

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Mozione 20/1993 "Formazione capi - 6"

Formazione capi; Formazione formatori


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1993,

giudica

positivamente il documento “La valutazione dei Capi Campo” (mozioni 13-14, Consiglio generale 1992) ritenendolo un contributo orientativo e chiarificatore, da tradurre in modalità sperimentale per l’utilizzo concreto in diversi livelli;

sottolinea

in modo particolare, che esso offre una possibilità di miglioramento qualitativo degli eventi formativi a tutti i livelli, anche perché orientato ad assicurare la trasparenza delle procedure ed attento alla democrazia associativa;

ritiene

che il lavoro di elaborazione ed attivazione debba continuare in stretto collegamento tra livello centrale e quello regionale

individua

un ulteriore terreno di riflessione nella cosiddetta “Circolarità dei formatori” ritenendo che alla luce del meccanismo descritto dal documento sia necessario precisare in modo più efficace il concetto di “specificità di servizio” dei differenti ruoli, in relazione alle diverse competenze necessarie;

chiede

che la Formazione capi metta meglio a fuoco i contenuti particolari e quelli comuni nel processo formativo di ciascuna delle figure coinvolte, e ne faccia oggetto di relazione da presentare al Consiglio generale 1994.

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Mozione 21/1993 "Formazione capi - 7"

Campi scuola; Capi gruppo; Compiti istituzionali; Comunità Capi; Formazione al ruolo; Formazione capi


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1993,

approva

la relazione relativa alla “Formazione dei Capi Gruppo”, come risultante dal testo allegato, così emendato dalla commissione di lavoro del Consiglio generale.

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Mozione 22/1993 "Formazione capi - 8"

Compiti istituzionali; Formazione al ruolo; Formazione capi; Formazione quadri; Quadri associativi


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1993,

approva

il documento relativo alla Formazione Quadri in Agesci,

ribadisce

che sono Quadri associativi coloro che sono stati eletti o nominati all’incarico,

impegna

il Consiglio nazionale a:

- attivare un circuito informativo che garantisca lo scambio delle esperienze;

- definire, con più precisione, le funzioni e i compiti di ogni figura di Quadro associativo per individuarne le caratteristiche;

invita

il Capo Scout e la Capo Guida a istituire un gruppo di lavoro del Consiglio generale per realizzare quanto sopra descritto, in modo che il Consiglio generale si possa esprimere in tal senso nella sessione del 1994;

dà mandato

alla Formazione capi di realizzare il secondo evento per responsabili di Zona.

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Mozione 23/1993 "Formazione capi - 9"

Formazione capi; Formazione formatori; Formazione quadri; Iter formativo; Itinerari di fede


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1993,

rileva

che alla luce delle conclusioni del Convegni “Giona” e del documento approvato dal Consiglio generale 1992 (“Educazione alla fede”) è necessario un ripensamento organico di tutte le esperienze di formazione nel campo della fede al fine di offrire occasioni di crescita personale e di maturazione della capacità di comunicare ed educare alla fede;

condivide

in proposito la scelta, contenuta nel documento presentato dal Comitato centrale, di meglio qualificare questo aspetto negli eventi dell’iter istituzionale di Formazione capi, che dovrebbero peraltro servire anche da stimolo per il necessario approfondimento personale, da realizzare sia nell’ambito della propria Chiesa locale sia in altri eventi extra-iter organizzati dall’Associazione;

modifica

- la prima parte come da allegato “A”;

- la seconda parte come sostituita dal testo di cui all’allegato “B”;

approva

i1 documento “Itinerari di catechesi negli eventi di formazione di capi, quadri e formatori” nel testo, allegato “C”, come di seguito modificato dalla commissione.

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Mozione 24/1993 "Formazione capi - 10"

Branca R/S; CFM; Formazione capi; Iter formativo


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria del 1993,

considerando

che gli allievi che partecipano ai corsi di formazione metodologica di branca R/S possiedono generalmente una esperienza di Capo in a]tre branche e hanno già vissuto altri momenti dell’iter di Formazione capi,

considerando

inoltre la necessità di individuare l’età minima che si ritiene opportuna perché un Capo assuma la direzione di una Unità di branca R/S,

chiede

ai Responsabili Centrali della Formazione capi e a quelli al Metodo e agli Interventi Educativi, in collaborazione con gli Incaricati Nazionali alla branca R/S, di proporre per il Consiglio generale 1994:

- una riflessione riguardante l’età minima che si ritiene necessaria per un Capo perché assuma la direzione di una unità di branca R/S;

- una modifica al regolamento di Formazione capi in merito a;

• età minima richiesta per la partecipazione al corso metodologico di branca R/S;

• individuazione di percorsi di formazione metodologica differenziati per i Capi che abbiano già vissuto altri momenti dell’iter di formazione.

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Mozione 25/1993 "Formazione capi - 11"

Branca R/S; Formazione capi; Progressione personale; ROSS


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria del 1993,

preso atto

che l’approvazione della modifica dell’art. 60 del Regolamento di Formazione capi modifica il ruolo della ROSEA collocandola al di fuori dell’iter istituzionale di Formazione capi,

ritenendo

che l’Associazione debba continuare a riconoscere un significato di particolare centralità alla ROSEA all’interno del cammino personale degli R/S e che non si debba disperdere il ricco patrimonio pedagogico acquisito,

dà mandato

al gruppo costituito dai referenti ROSEA regionali, coordinato dalla Commissione mista, a livello centrale Formazione capi/Branca R/S:

- di proseguire la riflessione già intrapresa affinché tale patrimonio sia ricompreso nell’ambito della ristesura del Regolamento di Branca R/S in discussione al Consiglio generale 94, definendo il livello di importanza della ROSEA nell’ambito delle proposte di Progressione Personale;

- di proporre conseguentemente a chi spetti la gestione dell’evento e la responsabilità della nomina e della formazione dei Capi delle ROSEA ai fini dell’adozione delle opportune deliberazioni allo stesso Consiglio generale 1994;

dà altresì mandato

al Comitato centrale di garantire la massima diffusione del materiale prodotto e il più ampio spazio al dibattito fra i Capi su questo punto, al fine di poter giungere per tale scadenza a una soluzione sufficientemente definita e stabile del problema.

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Mozione 26/1993 "Norma transitoria"

Art. 48; Delibera; Formazione capi; Regolamenti


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria del 1993

delibera

l’adozione della seguente norma transitoria da inserire come articolo (art. 48) nel  Regolamento associativo: “I Comitati di Zona possono autorizzare alla conduzione di una unità, per il censimento 1994, l’adulto che, avendo frequentato il Campo di formazione metodologica, è risultato censito in una Comunità capi, nel 1992. Tale autorizzazione, che va espressamente richiesta dalla Comunità capi, è rinnovabile solo per il censimento 1995”.

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Mozione 27/1993 "Centro Studi e Documentazione"

Centro studi e documentazione scout; Modalità operative; Obiettivi


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria del 1993,

esaminato

il piano operativo di fattibilità relativo al Centro di Documentazione e al Centro di Ricerca e Studio,

esprime

parere favorevole alla realizzazione di un Centro di Documentazione (con le modalità espresse nel paragrafo A del piano operativo), previa approfondita analisi dell’opportunità del recupero dei dati pregressi;

ritiene

che a tale Centro debba essere demandato anche il Compito di Osservatorio della realtà infantile e giovanile, così come proposto al punto B.3.2 del piano operativo pubblicato su “Scout -Proposta Educativa”, n° 10 del 20 marzo 1993, a pag. 65;

ritiene

inopportuna, in quanto sovradimensionata rispetto alle reali esigenze dell’Associazione, la realizzazione del Centro di Ricerca e Studio;

impegna

il Comitato centrale ad avviare le attività necessarie alla realizzazione del Centro di Documentazione solamente dopo aver rispettato le seguenti priorità:

a.    riorganizzazione della Segreteria Centrale;

b.    installazione di un CED capace di collegarsi con la periferia e raccogliere dalle Regioni i dati dei censimenti;

demanda

al Consiglio nazionale la decisione sull’inizio dei lavori relativi al Centro di Documentazione, da prendersi previa verifica del completamento delle attività indicate alle precedenti lettere a) e b).

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Mozione 28/1993 "Regolamenti delle branche"

Commissione; Interbranca; Regolamento metodologico


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria del 1993,

apprezzando

il lavoro svolto dalla Commissione sul regolamento interbranca,

rinviando

per mancanza di tempo la decisione sulla materia al Consiglio generale 1994,

condivide

il parere espresso dai Presidenti della Commissione sull’insufficienza delle parti relative alla coeducazione, all’impegno politico e all’educazione ambientale rispetto alla maturazione associativa e alle attuali esigenze educative;

chiede

a.    l’istituzione di una commissione del Consiglio generale con la partecipazione delle Branche per il completamento dell’articolato nelle predette tre parti, in vista della sottoposizione dell’intero testo al Consiglio generale 1994;

b.    la pubblicazione dell’articolato approvato dalla commissione quale testo di riferimento e di riflessione associativa.

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Mozione 29/1993 "Impegno politico - 1"

Agesci; Educazione alla politica; Scelta politica


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1993,

consapevole

della gravità della crisi politica e morale che il Paese sta attraversando,

profondamente preoccupato

sia dagli aspetti di bloccaggio e sfaldamento istituzionali, sia e soprattutto dagli aspetti che evidenziano l’affievolirsi di valori ideali quali l’onestà, il senso dello Stato inteso come servizio della comunità nazionale e ricerca del bene comune, il senso di solidarietà nazionale e tra i vari gruppi sociali,

dà mandato

al Comitato centrale di predisporre e diffondere al più presto una pubblica presa di posizione dell’Associazione che, nell’integrare e sottolineare adeguatamente gli aspetti sopra citati, richiami la valenza anche politica del fare educazione e riaffermi l’impegno dell’Associazione a dare un contributo, conformemente alla sua natura, caratteristiche e modo di operare, al superamento della crisi in atto.

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Mozione 30/1993 "Impegno politico - 2"

Agesci; Educazione alla politica; Scelta politica


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria del 1993,

visto l’attuale momento di discontinuità politica, quando l’intera società, nelle sue diverse articolazioni e nei singoli individui, percorsa da inquietudini coscienti e diffuse, consapevole che “tutto è politica, ma la politica non è tutto" e che l’azione educativa dell’Associazione è un modo di attuare il concetto ampio della politica inteso come ricerca del bene comune al di fuori di ogni legame o influenza di partito,

chiede

a.    che l’Agesci, a tutti i livelli, dando testimonianza dei valori propri dello scautismo/guidismo, continui con maggiore attenzione, in modo puntuale e tempestivo, a esprimersi sui temi e sugli avvenimenti che hanno rilevanza educativa;

b.    che aumenti la propria presenza nelle strutture e negli organismi di partecipazione in quanto associazione di volontariato educativo;

c.    che sia riproposto all’Associazione il documento sull’impegno politico, elaborato dal Consiglio generale 1988, perché diventi realmente patrimonio comune dell’Associazione;

giudica

positivo l’impegno a titolo individuale dei singoli Capi, a tutti livelli, all’interno di formazioni partitiche, purché in sintonia con i valori espressi dal Patto Associativo, in quanto testimonianza dell’impegno politico in ottica di servizio, al quale l’Agesci educa; fermo restando che 1’Associazione rimane sempre e comunque indipendente rispetto alle predette organizzazioni;

impegna

i Capi e i Quadri che intendono assumere funzioni direttive o di responsabilità in partiti o movimenti a carattere partitico oppure cariche elettive nei consigli circoscrizionali, comunali, provinciali e regionali e nei Parlamenti nazionale ed Europeo a sottoporre tempestivamente alla valutazione della comunità o collegio di appartenenza la compatibilità del loro impegno associativo con le funzioni/cariche di cui sopra.

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Mozione 31/1993 "Impegno politico - 3"

Agesci; Educazione alla politica; Scelta politica; Valori di riferimento


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria del 1993, ascoltato il dibattito sull’impegno politico dei Quadri, Capi e soci Agesci

propone

alla riflessione comune il seguente documento elaborato dai Consiglieri generali della Sicilia:

“Riaffermando la validità dell’intenzione e dello spirito che ha animato il documento sull’impegno politico e civile del Consiglio generale 1988 e considerando gli avvenimenti più recenti avvenuti nel nostro Paese, non si può far a meno di notare come ci si scontra continuamente con fenomeni quali: l’illegalità e la criminalità diffusa, la politica intesa come potere e non come servizio verso il bene comune, la sistematica negazione dei diritti in nome di favori illeciti e raccomandazioni, le città divenute, per il continuo attentato ai valori della vita, vere e proprie necropoli, una cultura, insomma che, svuotandosi quotidianamente dei valori più umani e significativi, sembra ispirarsi solo al consumismo, alla frode, all’ipocrisia. Di fronte all’evidenza di tali situazioni, appare, per contrasto, la genuinità, la freschezza, la spontaneità dei fermenti innovativi espressi da movimenti ispirati alla creazione di una nuova cittadinanza e di una altrettanto nuova identità politica, che tendono a consentire alla gente la riappropriazione della reale gestione del comune.

Ci sembra dunque urgente chiederci quali siano il senso e i valori su cui concentrare le nostre energie perché l’Educazione diventi davvero annuncio profetico di speranza.

Non possiamo raggiungere però questo obiettivo se non siamo disposti a scommettere sul futuro rompendo gli schemi che tendono a mantenere inalterata la situazione attuale.

Vogliamo quindi concentrare i nostri sforzi affinché davvero l’uomo e la donna della Partenza siano persone che possiedano quello spessore, che permetta loro di vivere, oggi, testimoniando con coerenza i valori della vita, della giustizia, della speranza, dell’impegno, dell’attenzione verso gli ultimi (in un’accezione che comprenda non solo i peccatori, i ladri, i deboli, ma anche la gente scomoda, i politici corrotti, i mafiosi, insomma chi ha sbagliato e chi continua a farlo), del perdono. La Comunità capi deve essere dunque il luogo dove, su questi argomenti, consapevolmente ci si interroga e al tempo stesso si opera per concretizzare questi principi in linee operative che diventino stile di vita del nostro agire scout.

Nell’epoca della frantumazione ideologica le Comunità capi, perseguendo un impegno politico che deve essere proprio delle Comunità capi medesime, prima ancora dei singoli Capi che ne fanno parte, devono diventare, nel loro ambiente, artefici dell’Agesci come nuovo soggetto politico. Frontiere privilegiate dell’impegno delle Comunità capi devono essere le aree a rischio, la marginalità urbana e le nuove povertà. Ciò comporterà la necessità di una appropriata elaborazione pedagogica e metodologica e la disponibilità a rinunciare a tutte quelle sovrastrutture che in tale progetto possono essere d’intralcio".

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Mozione 32/1993 "Riforma delle strutture associative- 1"

Commissione; Modalità operative; Riforma delle strutture; Strutture associative


 

Il Consiglio generale nella sessione straordinaria del 1993

concordando

con la lettura fatta dalla Commissione per la Riforma delle Strutture, nella sua relazione al Consiglio generale 1993, dei problemi relativi al monitoraggio della riforma stessa;

ipotizzando

un itinerario più preciso per il lavoro della Commissione fino al prossimo Consiglio generale con strumenti più adeguati e l’individuazione di alcuni problemi prioritari;

sottolineando

l’importanza di confrontare gli esiti del monitoraggio con gli obiettivi espressi nei documenti che hanno fondato la riforma delle strutture (atti Consigli generali 1988 e 1990);

mirando

a favorire un maggior coinvolgimento dei diversi livelli associativi;

precisando

che è opportuno un allargamento della Commissione a componenti del Consiglio generale e del Consiglio nazionale;

dà mandato

alla Commissione per la Riforma delle Strutture associative di concentrare la propria attenzione su due nodi problematici:

1.  ruolo dei consigli: tenendo conto degli indicatori di verifica: corresponsabilità nel governo, elaborazione comune degli indirizzi, pari dignità nella partecipazione dei membri, luogo di comunicazione-informazione, capacità di riportarvi le sintesi e le istanze proprie dei ruoli ricoperti;

2.  ruolo delle branche: tenendo conto degli indicatori: capacità di elaborazione ed aggiornamento metodologico, traduzione in attività di progetti comuni, coordinamento interbranca e con i Comitati, eventuale diversificazione dei compiti a seconda dei livelli associativi interessati).

Dà altresì mandato

al Comitato centrale: 

1.  di diffondere in tempi brevi una pubblicazione (su Proposta Educativa o utilizzando altri opportuni strumenti di comunicazione) contenente la raccolta organica dei documenti della Riforma delle Strutture (atti Consigli Generali 1988 e 1990);

2.  di progettare, di concerto con la Commissione per la Riforma delle Strutture, una serie di eventi e/o attività che possano permettere ai Capi:

a.    di avere una piena consapevolezza del contesto e delle motivazioni che hanno portato alla maturazione della riforma;

b.    di dare un fattivo contributo alla sperimentazione in atto;

c.    di essere costantemente informati e adeguatamente preparati per la decisione, prevista per il Consiglio generale 1995, sulla eventuale conferma della sperimentazione in atto;

considerando

che sono già previste, nel corso del prossimo anno, varie occasioni - quali il Consiglio nazionale, il Seminario Integrazione dei Progetti, l’Incontro Incaricati Metodo e Interventi Educativi nazionali e regionali - in cui tali problematiche verranno riprese e affrontate,

invita

la Commissione per la Riforma delle Strutture a partecipare a queste occasioni, coordinando la discussione delle tematiche di sua competenza e curando la sintesi dei dati, delle riflessioni ed elaborazioni prodotte, al fine di individuare concreti elementi di verifica da presentare ai Consigli Generali 1994 e 1995.

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Mozione 33/1993 "Riforma delle strutture associative - 2"

Commissione; Riforma delle strutture; Strutture associative


 

Il Consiglio generale nella sessione straordinaria del 1993

condividendo

i seguenti orientamenti in merito alle prerogative del Consiglio generale, del Consiglio nazionale e del Comitato centrale, all’interno del quadro di riferimento della Riforma delle strutture associative:

-  il ruolo del Consiglio generale inteso come luogo delle scelte di politica associativa;

-  il ruolo del Consiglio nazionale inteso come governo dell’Associazione, luogo dove le scelte di politica associativa si concretizzano in programmi operativi;

-  il ruolo del Comitato centrale inteso come organo esecutivo che garantisce la realizzazione dei programmi;

-  la scelta di lavorare per progetti e programmi ai diversi livelli con la coscienza che è importante garantire la massima partecipazione alla costruzione delle proposte piuttosto che al momento formale della decisione,

dà mandato alla Capo Guida e al Capo Scout

di istituire una Commissione del Consiglio generale che presenti al Consiglio generale 1994 una nuova definizione di compiti, materie di competenza e modalità di lavoro (incluse durata e frequenza delle sessioni) del Consiglio stesso, per una decisione in merito;

dà mandato al Consiglio nazionale

di individuare, iniziando a sperimentarle già dal prossimo anno, nuove modalità di lavoro, proponendo una migliore definizione delle proprie competenze e tempi di lavoro e presentando tale proposta al Consiglio generale per una delibera in merito.

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Mozione 34/1993 "Riforma delle strutture associative - 3"

Consiglio Nazionale; Informazione; Riforma delle strutture; Strutture associative


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria del 1993,

richiamata

l’importanza cruciale che, con la riforma delle strutture associative, il Consiglio nazionale ha assunto nella gestione dell’Associazione,

constatate

le scarse e sporadiche informazioni inerenti i lavori e le deliberazioni del Consiglio nazionale che, in forma ufficiale, l’Associazione riceve,

delibera

che sia data nella Rivista dei Capi, a cura dei Presidenti del Consiglio nazionale, puntuale, ampia e tempestiva informazione sui lavori e sulle deliberazioni del Consiglio nazionale.

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Mozione 35/1993 "Modifiche al Regolamento Organizzazione"

Art. 10; Regolamento organizzazione; Zona


Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria del 1993,

delibera


la modifica dell'art. 10 del Regolamento.

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Mozione 36/1993 "Modifiche al Regolamento"

Art. 28bis; Art. 28ter; Art. 43; Art. 60; Art. 66; Art. 67; Art. 68; Art. 69; Art. 70; Art. 71; Art. 72; Art. 73; Art. 74; Art. 75; Art. 75bis; Art. 76; Art. 77; Art. 80; Art. 82; Capo Guida; Capo Scout; CFA; CFM; Formazione capi; Iter formativo; Modalità operative; Regolamenti; Regolamento organizzazione


Il Consiglio generale 1993, riunito in sessione straordinaria,

dà mandato


alla Capo Guida e al Capo Scout di rivedere, per il necessario coordinamento formale, le nuove norme regolamentari approvate dalle sessioni ordinaria e straordinaria del Consiglio generale 1993 prima della loro pubblicazione agli atti ufficiali.

Modifiche al Regolamento Organizzazione e Formazione Capi (artt.28bis-ter; 43; 60; 66-77; 80; 82)

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