Mozioni 1980
-
Mozione 1/1980 "Relazione del Comitato centrale"
Relazione Comitato Centrale - Mozione 2/1980 "Jamboree dell'area mediterranea"
Jamboree - Mozione 3/1980 "Equipe di volontari"
Organizzazione; Settori associativi - Mozione 4/1980 "Bilancio Agesci"
Agesci; Bilancio; Quota associativa - Mozione 5/1980 "Regolamento della Branca Lupetti/Coccinelle"
Ambiente fantastico Bosco; Ambiente fantastico Giungla; Ambiente fantastico sperimentale; Branca L/C; Manuale per capi; Regolamento metodologico; Sperimentazione; Unità miste - Mozione 6/1980 "Regolamento della Branca Rovers/Scolte"
Branca R/S; Regolamento metodologico - Mozione 7/1980 "Regolamento delle Branche"
Branca E/G; Branca L/C; Branca R/S; Regolamento metodologico - Mozione 8/1980 "Democrazia associativa" .
Agesci; Comunità Capi; Democrazia associativa; Dialogo - Allegato 1/1980 [6] "Democrazia associativa"
Agesci; Comunità Capi; Democrazia associativa; Dialogo - Mozione 9/1980 "Presenza dell'Agesci nel sociale"
Agesci; Presenza nel territorio; Scelta politica; Servizio extrassociativo - Allegato 2/1980 [7] "Presenza nel sociale" .
Agesci; Presenza nel territorio; Scelta scout; Servizio; Servizio extrassociativo - Mozione 10/1980 "Modifiche al Regolamento Organizzazione"
Art. 2; Art. 36; CNUD; Consiglieri generali; Regolamento organizzazione
Mozione 1/1980 "Relazione del Comitato centrale"
Relazione Comitato Centrale
Il Consiglio generale 1980, sentita la relazione del Comitato centrale, giudica positivamente il lavoro svolto e condivide i programmi indicati, le cui linee di lavoro sono state meglio individuate nelle relazioni delle commissioni.
Pertanto, dopo averne discusso i punti fondamentali, l’approva.
Mozione 2/1980 "Jamboree dell'area mediterranea"
Jamboree
Il Consiglio generale esaminata la proposta contenuta nella relazione del Comitato centrale, circa la candidatura dell’Italia ad ospitare, organizzandolo, un Jamboree dell’area mediterranea nel 1983, nel caso che non venga realizzato quello mondiale, si esprime favorevolmente in quanto:
1. un Jamboree aperto a reparti maschili e femminili, il primo nella storia dello Scautismo mondiale, è realizzabile perché proposto ed organizzato da una associazione “mista” come l’Agesci;
2. questo evento costituirebbe una esperienza concreta di fratellanza internazionale e segno di volontà di pace;
3. perché sarebbe anche una grossa possibilità per lo scautismo italiano di partecipare in numero rilevante ad un evento internazionale altrimenti precluso per motivi economici a una gran parte.
Con queste premesse si puntualizza però:
- che una manifestazione di questo genere richiede il coinvolgimento dell’associazione tutta ed in particolare delle Branche G/E a tutti i livelli con esplicita adesione di tutte le Regioni;
-
si dà mandato al Comitato centrale di
prendere gli opportuni contatti nelle sedi idonee e di predisporre un
progetto operativo da sottoporre al Consiglio generale 1981.
Mozione 3/1980 "Equipe di volontari"
Organizzazione; Settori associativi
Il Consiglio generale 1980 impegna il Comitato centrale a proporre al prossimo Consiglio generale l’organizzazione di una équipe di volontari del tipo, ad esempio, di “Banca dei servizi” che abbia obiettivi comuni e linea di intervento coerente nei diversi ambiti di necessità:
- manutenzione efficiente e adeguamento delle attuali strutture logistiche di proprietà dell’Agesci;
- organizzazione di eventi associativi straordinari;
- progettazione di mezzi tecnici idonei alla circolazione delle idee e delle metodologie sia all’interno dell’Agesci che verso l’esterno;
-
e quanto altro si ritenga necessario.
Mozione 4/1980 "Bilancio Agesci"
Agesci; Bilancio; Quota associativa
Il Consiglio generale 1980 approva:
1. la relazione economica;
2. il bilancio consuntivo 1979;
3. le variazioni al bilancio preventivo 1980;
4. il bilancio di previsione 1981;
5. le quote di censimento 1981 nelle seguenti misure:
§ Soci ordinari L. 7.000;
§ Soci senza rivista L. 4.000;
§ Capi L. 10.000;
§ Unità L. 10.000
Il Consiglio generale 1980
stabilisce che dal censimento 1981 sia prevista la quota S.R. anche per
i membri di uno stesso nucleo familiare censiti in Comunità capi.
Mozione 5/1980 "Regolamento della Branca Lupetti/Coccinelle"
Ambiente fantastico Bosco; Ambiente fantastico Giungla; Ambiente fantastico sperimentale; Branca L/C; Manuale per capi; Regolamento metodologico; Sperimentazione; Unità miste
Il Consiglio generale, nell’approvare il Regolamento della Branca Lupetti e della Branca Coccinelle, sottolinea che esso è frutto di un lungo lavoro di consultazione, riflessione e discussione a tutti i livelli e che costituisce un contributo di chiarezza a proposito di pedagogia delle branche.
Elemento qualificante di tale pedagogia è la scelta dell’Ambiente fantastico come occasione offerta al bambino di vivere con continuità una situazione fantastica come attore e creatore, in alternativa a tutte le sollecitazioni esterne che ne fanno esclusivamente uno spettatore passivo.
Prende atto che la situazione concreta e la storia delle Branche Lupetti/Coccinelle, il lavoro di elaborazione e riflessione svolto dal momento dell’unificazione, suggeriscono di non effettuare oggi la scelta di un solo Ambiente fantastico;
Conferma la validità della Giungla, vissuta attraverso le storie di Mowgli nell’utilizzazione fattane da B.-P. come mezzo per educare i bambini nello scautismo;
Impegna il Comitato centrale, le Regioni e le Zone a fornire ai Capi, sul tema della Giungla, sussidi e occasioni formative (Formazione capi, stampa periodica e non periodica, cantieri, ecc.);
Chiede al Comitato centrale di elaborare entro il Consiglio generale del 1981 un Sussidio sull’attuazione del metodo utilizzando la Giungla come Ambiente fantastico, esprimendone i principi in norme che potranno essere inserite nel Regolamento delle Branche;
Decide di considerare l’utilizzazione della Giungla nelle unità femminili e miste una interessante ipotesi di ricerca, chiede al Comitato centrale di presentare un rapporto già nel Consiglio generale del 1982, mentre una decisione definitiva sull’utilizzo sarà presa nella sessione del 1983 che tornerà ad occuparsi dell’Ambiente fantastico al termine della fase di sperimentazione;
Impegna le Branche Lupetti/Coccinelle ad elaborare al più presto un racconto che possa servire come base per la realizzazione di un Ambiente fantastico Bosco;
Dà facoltà al Comitato centrale di autorizzare, tramite i Responsabili nazionali delle Branche Lupetti/Coccinelle, sperimentazioni su temi diversi nel rispetto almeno delle seguenti condizioni:
- accettazione del Regolamento;
- assunzione della responsabilità della sperimentazione da parte della Comunità capi, che è tenuta ad inserirla nel proprio progetto educativo;
- presentazione da parte della Comunità capi del progetto organico di Ambiente fantastico in cui siano presenti i seguenti elementi:
§ ipotesi di lavoro;
§ criteri e strumenti di valutazione;
§ tempi di realizzazione;
§ garanzia della continuità nella conduzione dell’esperienza;
- parere favorevole della Regione che deve impegnarsi a seguire la sperimentazione o direttamente o - per sua delega - tramite le Zone;
- esame dei risultati da parte delle Branche Lupetti/Coccinelle allo scadere del triennio dall’autorizzazione, in vista dell’adozione delle opportune decisioni di competenza del Comitato centrale (sospensione dell’esperimento) e del Consiglio generale (adozione in associazione di tale Ambiente fantastico);
- effettiva possibilità di verifica associativa.
Impegna le Comunità capi le cui unità utilizzano attualmente Ambienti fantastici diversi dalla Giungla ad adottare quest’ultima o a richiedere l’autorizzazione alla sperimentazione entro il Consiglio generale 1981.
Le unità femminili e miste che intendono sperimentare la Giungla e le unità femminili e miste che intendono sperimentare il tema del Bosco arricchito dal racconto proposto dalla Pattuglia Nazionale Lupetti/Coccinelle, non debbono richiedere tale autorizzazione. Esse sono però impegnate a presentare alla Regione entro il 31 ottobre 1981 e 1982 una relazione sull’attività effettuata nell’anno precedente.Mozione 6/1980 "Regolamento della Branca Rovers/Scolte"
Branca R/S; Regolamento metodologico
Il Consiglio generale 1980 approva il Regolamento delle Branche R/S.

Mozione 7/1980 "Regolamento delle Branche"
Branca E/G; Branca L/C; Branca R/S; Regolamento metodologico
Il Consiglio generale 1980 dà mandato al Comitato centrale di formulare una premessa ai tre Regolamenti delle Branche.

Mozione 8/1980 "Democrazia associativa"
Agesci; Comunità Capi; Democrazia associativa; Dialogo
Il Consiglio generale 1980 ritiene che il tema della Democrazia associativa vada ulteriormente approfondito in associazione, al fine di arrivare eventualmente, nel Consiglio generale 1981, anche a modifiche statutarie che possano realizzare una migliore partecipazione.
A tal fine impegna il Comitato centrale a:
a. far circolare i vari contributi delle Regioni e del Convegno Quadri di Assisi su tale tema;
b. proporre a tutte le strutture associative il programma operativo proposto dalla relazione del gruppo di lavoro sulla “Democrazia associativa”;
c.
riportare l’argomento all’o.d.g. del
Consiglio generale 1981.
Mozione 9/1980 "Presenza dell'Agesci nel sociale"
Agesci; Presenza nel territorio; Scelta politica; Servizio extrassociativo
Vista la relazione del gruppo di lavoro sulla presenza nel sociale (cfr. relazione del Comitato centrale) al Consiglio generale del 1979;
visto l’appello ai giovani di “R-S Servire” 1978;
premesso che lo specifico del nostro impegno nel sociale come associazione deve essere essenzialmente nel campo educativo;
si ritiene:
1. che la presenza nel sociale dell’associazione si realizzi principalmente attraverso le Comunità capi e le Branche Rovers/Scolte;
2. che l’Agesci debba proporre con chiarezza la partecipazione alla gestione del bene comune nello spirito del Patto Associativo come contenuto qualificante della propria azione educativa.
Si impegna pertanto:
1. la Formazione capi e le Comunità capi ad adoperarsi affinché nella formazione permanente dei capi vengano dati maggiore attenzione e stimolo alla testimonianza che i nostri Capi devono saper dare nel mondo in cui vivono, perché a questa testimonianza si sappia unire armonicamente la propria disponibilità fino a cogliere ogni occasione per l’inserimento a livello personale nelle strutture locali, nei consigli pastorali, nei consigli di quartiere, negli organi della scuola, ecc.;
2. le Branche Rovers/Scolte ad approfondire uno studio pianificato sul servizio extrassociativo, individuandolo in interventi di volontariato, il più possibile qualificato, al fine di evitare il pericolo di velleitarismo e degli spontaneismi controproducenti. Lo studio delle Branche Rovers/Scolte dovrà basarsi sui principi del Patto Associativo che ci spingono a risolvere il servizio dei nostri giovani “laddove esistono situazioni di sfruttamento, di emarginazione e di sottosviluppo”; in opposizione quindi a “quei modelli di comportamento della società attuale che avviliscono e strumentalizzano la persona umana”.
Le attività dei nostri giovani dovranno essere orientate, sempre in maniera gratuita, verso i propri quartieri, i centri di animazione dei bambini, di anziani, verso gli ammalati, gli istituti assistenziali e ovunque vi sia una domanda di intervento e di promozione umana.
Il Consiglio generale 1980, preso atto della rilevanza assunta in questi ultimi anni dall’associazione in campo educativo, attraverso anche un’intensificazione e qualificazione dei rapporti con le forze sociali e gli organismi istituzionali del Paese (quartieri, Enti locali. Regioni, ecc.) e considerato il contributo originale che l’Agesci può fornire in campo giovanile a fianco di quanti in tale ambito sono impegnati, ritiene importante una riflessione sull’argomento e sui possibili sviluppi che ne possono derivare.
In tal senso impegna il Comitato centrale ad inserire l’argomento nell’ordine del giorno del Consiglio generale 1981 ed acquisire nel frattempo i supporti necessari alla discussione attraverso una raccolta delle esperienze in atto nelle varie Regioni, delle potenzialità e dei limiti riscontrati, delle possibilità di impegno, delle eventuali istituzionalizzazioni a livello associativo ed ogni altro contributo utile in tal senso.
Mozione 10/1980 "Modifiche al Regolamento Organizzazione"
Art. 2; Art. 36; CNUD; Consiglieri generali; Regolamento organizzazione
Il Consiglio generale 1980 approva le seguenti modifiche al Regolamento dell’Agesci:
Art. 36
I Delegati Regionali al Consiglio generale sono ripartiti fra le singole Regioni in proporzione al numero delle unità censite nell’anno precedente, sulla base di 120 posti in totale (il calcolo sarà fatto arrotondando il numero per eccesso o per difetto a seconda del decimale superiore o inferiore a 0,5 e assicurando comunque un rappresentante alle Regioni con quoziente inferiore all’unità).
Allegato C - Art. 2
I componenti del Comitato Permanente
Forniture durano in carica tre anni e, al fine di dare soluzione di
continuità al lavoro del Comitato Permanente Forniture, scadono dal
mandato 3 membri per due anni successivi.