Mozioni 1976
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Mozione 1/1976 "Relazione del Comitato centrale"
Criteri; Modalità operative; Relazione Comitato Centrale - Mozione 2/1976 "Compiti principali del Comitato centrale"
Comitato Centrale; Formazione al ruolo; Regioni; Verifica - Mozione 3/1976 "Educazione non emarginante"
Convegno nazionale; Educazione non emarginante; Intercultura; Presenza nel territorio - Mozione 4/1976 "Commissione di studio degli archi di età"
Alta Squadriglia; Branca E/G; Branca R/S; Commissione; Noviziato; Passaggi - Mozione 5/1976 "Settore Animazione e Rapporti Internazionali"
Dimensione internazionale, cittadino del mondo; Eventi internazionali; Internazionale [Settore]; Stampa associativa - Mozione 6/1976 "Specializzazioni"
Modalità operative; Specializzazioni [Settore] - Mozione 7/1976 "Diffusione dei documenti del Consiglio generale"
Comunicazione; Consiglio Generale; Documenti - Mozione 8/1976 "Modifiche al Regolamento del Consiglio generale"
Art. 18 bis; Art. 18; Art. 5 bis; Art. 5; Art. 6; Consiglio Generale; Regolamenti - Mozione 9/1976 "Bilancio Agesci"
Agesci; Assicurazione; Bilancio; Quota associativa - Mozione 10/1976 "Bilanci economici dei quadri intermedi"
Agesci; Bilancio; Regioni; Zona - Mozione 11/1976 "Piano completo di Formazione capi"
CFM; Formazione capi; Formazione permanente; Iter formativo; Progetto del capo - Allegato 1/1976 [8] "Piano completo di Formazione capi 1976"
CFM; Formazione capi; Formazione permanente; Iter formativo; Progetto del capo - Mozione 12/1976 "Modifiche allo Statuto - 1"
Agesci; Art. 1; Art. 2; Art. 3; Natura ecclesiale; Statuto - Mozione 13/1976 "Pubblicazione degli interventi sul tema della natura ecclesiale dell'associazione"
Agesci; Comunicazione; Natura ecclesiale; Stampa associativa - Mozione 14/1976 "Modifiche allo Statuto - 2"
Agesci; Art. 44; Statuto - Mozione 15/1976 "Inserimento all'o.d.g. del Consiglio generale 1977 delle modifiche allo Statuto"
Agesci; Consiglio Generale; Statuto; Verifica - Mozione 16/1976 "Modifiche al Patto Associativo"
Agesci; Educazione alla libertà; Educazione alla pace; Fascismo; Patto Associativo; Scelta politica - Mozione 17/1976 "Modifiche alla Legge e alla Promessa delle Coccinelle"
Coccinelle; Legge scout; Metodo scout; Promessa scout
Legge
Promessa
Mozione 1/1976 "Relazione del Comitato centrale"
Criteri; Modalità operative; Relazione Comitato Centrale
Il Consiglio generale 1976, udita la relazione del Comitato centrale, ne sottolinea alcune carenze emerse in sede di dibattito:
a. il modo non sufficientemente approfondito con cui sono stati affrontati gli argomenti esposti sotto il titolo “problemi e tensioni emergenti”. Nell’ambito dei problemi che riguardano il mondo giovanile non è stato poi dedicato alcuno spazio al tema della scuola;
b. la mozione dello scorso anno riguardante l’educazione non emarginante è stata sviluppata in modo non adeguato (rimandiamo per questo argomento al lavoro della apposita commissione nel corso di questa sessione);
c. non viene delineata in modo sufficientemente chiaro una linea propulsiva su cui si debba muovere l’associazione;
d. non si ritiene infine corretto il paragone espresso a pag. 11 di “Scout”, dalle parole “per una nuova tipologia”... a “ma non si sostituisce ad essi”. Nonostante queste riserve approva la relazione.
Esprime inoltre alcune indicazioni per la stesura della relazione del Comitato centrale del prossimo anno.
Parte generale:
Il Comitato centrale cerchi di offrire al Consiglio generale una prospettiva di medio periodo (per esempio triennale) che sia rivolta a delineare le più importanti linee politiche di evoluzione dell’associazione nel suo insieme e di tutte le branche e settori in particolare, anche con riguardo agli eventuali riflessi economici. Tale prospettiva dovrà essere fondata su un’indagine per quanto possibile approfondita della realtà attuale in cui l’associazione si colloca, con particolare riguardo ai problemi del mondo giovanile. Si richiede inoltre che la relazione offra un’immagine precisa dello stato attuale dell’associazione: analisi che dovrà essere il frutto anche di contatti diretti con la realtà locale.
Parte specifica:
Dovrà comprendere il resoconto dell’azione svolta nel corso dell’anno dal Comitato centrale come collegio ed individualmente delle branche e settori.
Le linee programmatiche esposte ed approvate nella relazione del prossimo anno saranno poi verificate ed eventualmente rettificate, su proposta del Consiglio generale, nel corso del Consiglio generale successivo (1978).
Per quanto riguarda poi le indicazioni di lavoro che si danno al Comitato centrale del prossimo anno scout, tenuto presente i risultati emersi dalla commissione per una educazione non emarginante, il Consiglio generale individua due linee fondamentali che riguardano rispettivamente:
a. l’azione di Formazione capi con riferimento al nuovo iter approvato ed al problema di una sempre migliore qualificazione dei capi;
b. la necessità di favorire una partecipazione più seria e più vasta di tutti i capi alla gestione dell’associazione, attraverso la struttura già prevista a tutti i livelli.
Il
Consiglio generale esprime inoltre l’apprezzamento più vivo per l’opera
di tutti i dipendenti della Sede centrale ed in particolare per l’ottimo
lavoro amministrativo e contabile svolto.
Mozione 2/1976 "Compiti principali del Comitato centrale"
Comitato Centrale; Formazione al ruolo ; Regioni; Verifica
Uno dei compiti principali del Comitato centrale è quello di promuovere il funzionamento delle strutture intermedie (Regioni) e verificare, attraverso di esse, lo Stato generale dell’associazione.
In particolare la verifica deve riguardare:
1. l’andamento del lavoro educativo nelle Regioni con speciale riferimento alla Comunità capi e ai rapporti con gli altri ambienti educativi (Parrocchia, Famiglia, ecc.);
2.
la rispondenza dell’attività regionale agli
obiettivi indicati dal Consiglio generale.
Mozione 3/1976 "Educazione non emarginante"
Convegno nazionale; Educazione non emarginante; Intercultura; Presenza nel territorio
Il Consiglio generale 1976 afferma che l’educazione non emarginante debba essere area di impegno prioritario per tutta l’associazione.
Il Consiglio generale riconosce che l’assunzione di tale progetto non si risolve immediatamente soltanto con specifiche attività, ma è impegno di lungo periodo che deve coinvolgere tutti i momenti della vita associativa; in quest’ottica il Convegno proposto per l’1-2 ottobre non è che un primo momento di riflessione e di aggregazione dell’associazione sul tema dell’educazione non emarginante. Tale Convegno, affinché possa coinvolgere tutta la realtà associativa, deve partire dall’esperienza concreta, dalla lettura critica della realtà dei nostri gruppi all’interno di una cultura caratterizzata di fatto da precisi meccanismi di emarginazione ed esclusione.
L’impostazione di tale Convegno deve tener conto che parlare di educazione non emarginante non significa rivolgersi solamente a situazioni in cui l’emarginazione è particolarmente evidente, ma riconoscerla in tutta la realtà associativa: significa riaffermare che l’educazione non è soltanto un fatto personale, ma proposta di profondo significato politico e sociale; in questo senso diventa essenziale il legame con la realtà locale.
In particolare emerge chiaramente dal Patto Associativo che tale proposta educativa è diretta in modo prioritario, ma non esclusivo, agli emarginati intesi come culture o gruppi minoritari all’interno dell’attuale sistema sociale, e che non ha come scopo l’assimilazione della cultura dominante di questi gruppi sociali ma la loro concreta scoperta e realizzazione.
In considerazione delle due esigenze:
a. che l’intera associazione sia progressivamente coinvolta nella prospettiva di una educazione non emarginante come asse fondamentale della sua azione educativa;
b. che si realizzino le esperienze che da anni seppure in maniera non coordinata, si conducono in questa direzione.
Si propone: che il Convegno sia organizzato dal Comitato centrale in stretta collaborazione con persone indicate dalle branche in considerazione di un loro concreto impegno in questo settore.
I partecipanti al Convegno saranno indicati dalle Regioni con i seguenti criteri:
1. gruppi che hanno un’effettiva esperienza nel campo dello scautismo d’ambiente o che vivono esperienze educative in ambiente d’emarginazione;
2.
Capi della Regione che si facciano carico
di coinvolgere la realtà associativa regionale nelle prospettive emerse
dal Convegno.
Mozione 4/1976 "Commissione di studio degli archi di età"
Alta Squadriglia; Branca E/G; Branca R/S; Commissione; Noviziato; Passaggi
Chiediamo ai Responsabili centrali delle branche E/G e R/S di formare una commissione di studio dei problemi inerenti l’Alta squadriglia ed il Noviziato, con particolare riferimento all’età del passaggio dei ragazzi dal reparto al clan.
Chiediamo che il problema venga
affrontato quanto prima e possibilmente prima del prossimo
Consiglio generale, dove saranno presentate e discusse le conclusioni
raggiunte dalla Commissione.
Mozione 5/1976 "Settore Animazione e Rapporti Internazionali"
Dimensione internazionale, cittadino del mondo; Eventi internazionali; Internazionale [Settore]; Stampa associativa
Il Consiglio generale 1976 ribadisce l’importanza della partecipazione dell’associazione alle attività internazionali, soprattutto dove si trattino temi importanti non solo come puro e semplice “scambio” di esperienze ma come qualificazione dei capi stessi.
Perché questo avvenga si stabilisce:
1. che le informazioni relative a tali attività vengano pubblicizzate in tempo sulle riviste associative, favorendo la partecipazione anche e soprattutto di coloro che ne possono venire emarginati per motivi economici e dando la precedenza a quelli che per il lavoro educativo che svolgono in associazione o per la competenza acquisita o per gli interessi, vi sono più degli altri coinvolti;
2. che i risultati e i contenuti emersi vengano resi noti in seguito nella forma (pubblicazioni, articoli, sussidi tecnici, libri, ecc.) ritenuta più utile dai partecipanti stessi, con la consulenza del settore stampa.
Mozione 6/1976 "Specializzazioni"
Modalità operative; Specializzazioni [Settore]
Constatato lo sviluppo
assunto in questi anni dal settore specializzazioni, per garantire un
suo aggancio effettivo ai contenuti e agli orientamenti delle branche
interessate, si propone che queste ultime se ne facciano
progressivamente carico fino a realizzare uno svincolo dalla Formazione
capi e una completa assunzione di responsabilità da parte delle branche
stesse.
Mozione 7/1976 "Diffusione dei documenti del Consiglio generale"
Comunicazione; Consiglio Generale; Documenti
Si chiede, una volta ancora, che il Comitato centrale pubblicizzi, in qualsiasi modo, temi e relazioni del Consiglio generale in modo che il materiale (magari solo in modo sommario) arrivi a tutte le Comunità capi almeno due mesi prima della data del Consiglio generale.

Mozione 8/1976 "Modifiche al Regolamento del Consiglio generale"
Art. 18 bis; Art. 18; Art. 5 bis; Art. 5; Art. 6; Consiglio Generale; Delibera; Regolamenti
Art. 5
La modifica all’art 5 viene approvata col seguente testo:
“La presidenza è assunta congiuntamente dalla Capo Guida e dal Capo Scout. Le decisioni procedurali dei Presidenti sono definitive”.
(103 voti a favore, 27 contrari)
Art. 5 bis
Gli ultimi due commi all’art. 5 formano un nuovo articolo (5 bis) come nel testo proposto:
“Per l’esame preliminare di eventuali mozioni il Consiglio generale nomina all’inizio della sessione e su proposta dei Presidenti, un Comitato delle Mozioni composto da un presidente e due membri.
I Consiglieri che intendono proporre mozioni debbono depositare il testo scritto presso il Comitato delle Mozioni, che, d’intesa con i presentatori, vi apporta, ove necessario, modifiche formali o destinate a chiarirne il senso, e coordina fra di loro più mozioni di contenuto analogo.
I Presidenti possono mettere ai voti una mozioni per punti separati, sia di ufficio che su richiesta di uno o più consiglieri.
Qualora su una mozione vengano presentati uno o più emendamenti, essa viene messa ai voti dapprima nella forma emendata, iniziando se del caso dall’emendamento che, a giudizio dei Presidenti, appare il più radicale.
Se tutti gli emendamenti vengono respinti, la mozione viene messa ai voti nel testo originario.
Nessuno può parlare due volte su una mozione (eccetto che per domande di chiarimento o mozioni d’ordine), salvo il proponente per la replica al termine del dibattito”.
Art. 6, secondo comma
Il secondo comma da aggiungere all’art, 6 viene approvato nel testo seguente:
“In casi eccezionali di necessità ed urgenza il Consiglio generale, su proposta dei Presidenti, può inserire nuovi argomenti all’ordine del giorno.
In nessun caso tale procedura può essere utilizzata per modifiche allo Statuto, alle Normative, al Regolamento del Consiglio generale e al Patto Associativo”.
Art. 18
La modifica all’art 18 viene approvata con nel testo proposto:
“Le deliberazioni adottate sono trasmesse dai Presidenti alla redazione della Rivista dei Capi che ne dà immediatamente pubblicazione nella rivista stessa. Esse vanno in vigore con la pubblicazione nella rivista stessa.
Esse vanno in vigore con la pubblicazione nella parte ufficiale della Rivista dei Capi dell’associazione”.
Art. 18 bis
L’art. 18 bis viene approvato così come proposto:
“Le modifiche al Regolamento del
Consiglio generale vengono approvate con le modalità di cui all’art. 13,
sulla base di un testo previamente inserito all’ordine del giorno, ed
entrano in vigore immediatamente”.
Mozione 9/1976 "Bilancio Agesci"
Agesci; Assicurazione; Bilancio; Quota associativa
Il Consiglio generale 1976 approva:
1. Il Bilancio Consuntivo 1975.
2. L’aumento di lire 500 delle quote di censimento 1977.
3. I punti specifici delle proposte finali della relazione economica:
a. costituzione del Fondo Regioni Disagiate;
b. “stanza di compensazione” Rivendite regionali;
c. stipula di un contratto per la copertura della Responsabilità Civile di tutti i soci;
d. contributo Formazione capi per le Routes di Orientamento.
4. Le variazioni al Bilancio Preventivo 1976.
5.
Il Bilancio Preventivo 1977..
Mozione 10/1976 "Bilanci economici dei quadri intermedi"
Agesci; Bilancio; Regioni; Zona
I Comitati regionali e
di zona sono tenuti a presentare il Bilancio annuale su schema uniforme
a quello del Comitato centrale, che lo pubblicherà nei modi che riterrà
più opportuni.
Mozione 11/1976 "Piano completo di Formazione capi"
CFM; Formazione capi; Formazione permanente; Iter formativo; Progetto del capo;
Approvazione del piano completo di Formazione capi

Mozione 12/1976 "Modifiche allo Statuto - 1"
Agesci; Art. 1; Art. 2; Art. 3; Natura ecclesiale; Statuto
Le proposte di modifica agli artt. 1, 2 e 3 dello Statuto vengono approvate nel testo seguente:
Art. 1
L’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI) costituitasi in Roma nel 1974 dall’unificazione dell’AGI e dell’ASCI è una associazione giovanile educativa, che si propone di contribuire alla formazione dei ragazzi e delle ragazze secondo i principi ed il metodo dello scautismo ideato da Baden-Powell, adattato ai ragazzi nella realtà sociale italiana di oggi.
Art. 2
L’associazione, come iniziativa educativa liberamente promossa da credenti, vive nella comunione ecclesiale la scelta cristiana.
Nell’azione educativa l’associazione realizza il suo impegno politico, al di fuori di ogni legame o influenza di partito, e tiene conto dell’operato degli altri ambienti educativi.
Art. 3
Membri dell’associazione, che liberamente ne accettano i principi ed il metodo, sono ragazzi e ragazze, che in essa vivono, proporzionalmente alle diverse età, una esperienza di crescita personale e di fede; e gli adulti in servizio educativo, che a tale esperienza partecipano, pur nella diversità dei ruoli, attuando la loro presenza nei modi propri dello scautismo e realizzando, in quanto membri della Chiesa, la loro vocazione cristiana.
Mozione 13/1976 "Pubblicazione degli interventi sul tema della natura ecclesiale dell'associazione"
Agesci; Comunicazione; Natura ecclesiale; Stampa associativa
Si chiede al Comitato centrale di approfondire il tema della natura ecclesiale dell’associazione in uno dei prossimi numeri della rivista per capi.
In tale numero verrebbero pubblicati, tra l’altro, i documenti presentati al Consiglio generale e gli interventi più significativi pronunciati durante il dibattito, previa verifica con gli autori.
Mozione 14/1976 "Modifiche allo Statuto - 2"
Agesci; Art. 44; Statuto
Art. 44
Viene approvata la proroga dell'art. 44 dello Statuto (Norme Transitorie) fino al Consiglio generale 1977.

Mozione 15/1976 "Inserimento all'o.d.g. del Consiglio generale 1977 delle modifiche allo Statuto"
Agesci; Consiglio Generale; Statuto ; Verifica
Il Consiglio generale Agesci, constatato che le modifiche statutarie di cui al punto 7 dell’o.d.g. rivelano come origine l’esigenza di una normativa attualmente mancante nell’associazione (normativa che è in via di preparazione, come da allegato all’o.d.g.) e che lo Statuto è comunque da verificare nel 1977 (Art. 45), decide di rinviare al Consiglio generale 1977 ogni ulteriore votazione sullo Statuto.
(Nel votare la suddetta mozione si è
esplicitamente precisato che tutte le proposte di modifica alla Statuto
inserite all’o.d.g. di questo Consiglio generale e le proposte
presentate dal Consigliere Sorrentino al Consiglio generale 1975 -
allora non discusse - qualora non venissero recepite nelle proposte all’o.d.g.
del prossimo Consiglio generale, formeranno punti specifici dello
stesso).
Mozione 16/1976 "Modifiche al Patto Associativo"
Agesci; Educazione alla libertà; Educazione alla pace; Fascismo; Patto Associativo; Scelta politica
Viene approvata la modifica al Patto Associativo, al punto 3 della sua parte finale, nel testo seguente:
“3) a rifiutare decisamente nel rispetto delle scelte democratiche e antifasciste, quelle forme di violenza palesi e occulte che hanno l’unico scopo di uccidere la libertà e di instaurare l’autoritarismo e il totalitarismo a tutti i livelli”.Mozione 17/1976 "Modifiche alla Legge e alla Promessa delle Coccinelle"
Coccinelle; Legge scout; Metodo scout; Promessa scout
La legge e la Promessa delle Coccinelle vengono approvate nei testi seguenti:
Legge
La Coccinella pensa agli altri come a se stessa;
La Coccinella vive con gioia insieme al Cerchio.
Promessa
"Prometto, con l'aiuto di Gesù, di fare del mio meglio,
nell'aiutare gli altri,
nell'osservare la Legge del Cerchio".