Mozioni del Consiglio Generale AGESCI

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Mozione 1/1996 "Relazione del Comitato centrale"

Relazione Comitato Centrale


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

approva

la relazione del Comitato centrale sottolineandone positivamente le dimensioni di attenzione e apertura dell’associazione verso tutta la gioventù italiana, nei molteplici volti con i quali essa oggi si esprime.

Tale attenzione, quale ampio orientamento progettuale, dovrà trovare esplicitazione nel sistematico raccordo e dialogo che le strutture associative ai diversi livelli sapranno intrattenere con quanti hanno a cuore il futuro delle giovani generazioni, con il proposito di fornire ai capi e ai quadri mezzi di lettura e comprensione delle diverse voci e ponendosi come soggetto politico autorevole in ambito educativo.

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Mozione 2/1996 "Conferenze mondiali"

Scautismo internazionale; WAGGGS; WOSM


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

preso atto

delle difficoltà incontrate dall’associazione nell’attuazione concreta dei progetti di sviluppo dello scautismo in altri Paesi, dovute a differenti approcci delle due organizzazioni WOSM e WAGGGS di cui l’Agesci è parte,

ribadisce

§ il valore dell’accoglienza delle diversità espresse da due organizzazioni che, rifacendosi agli stessi principi, hanno sviluppato un bagaglio proprio di esperienze che devono essere valorizzate

§ la ricchezza che deriva all’Agesci dall’appartenenza alle due organizzazioni

§ il valore e l’efficacia del lavoro comune, nell’educazione, di uomini e donne, nel nostro Paese a favore di ragazzi e giovani di entrambi i sessi in un progetto di coeducazione

invita

i delegati Agesci all’interno della delegazione italiana alle Conferenze mondiali WOSM e WAGGGS a esprimere tale posizione affinché venga indicato dalle conferenze un punto di arrivo comune per le due organizzazioni, rispettoso delle sensibilità e dei percorsi propri di ciascuno, che realizzi una sostanziale unità del movimento scout e guide.

In tale prospettiva andranno valorizzate e non penalizzate, secondo anche il deliberato dell’ultima Conferenza europea, le esperienze di associazioni quali l’Agesci ed il Cngei che appartengono ad entrambe le organizzazioni

ritiene opportuno

che il Comitato centrale porti a conoscenza del Consiglio nazionale e del Consiglio generale gli elementi del dibattito in corso, in modo tale da formare una più approfondita conoscenza critica in associazione rispetto all’appartenenza ai due organismi mondiali.

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Mozione 3/1996 "Cooperazione internazionale"

Cooperazione internazionale; Scautismo internazionale; Solidarietà; WAGGGS; WOSM


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

preso atto

a.    delle sollecitazioni delle Conferenze europee e mondiali dello scautismo e del guidismo e degli organi ad esse collegate

b.    del permanere di gravi situazioni di bisogno materiale ed educativo presenti negli ultimi anni in diversi paesi,

valuta positivamente

le significative esperienze di solidarietà internazionale promosse dall’Associazione negli ultimi anni, la loro efficacia ed il loro ritorno educativo,

ribadisce la necessità

a.    di continuare ad operare efficacemente e concretamente come Associazione per lo sviluppo dello scautismo nel mondo, in sintonia con le organizzazioni mondiali WOSM e WAGGGS, integrando queste azioni nei progetti associativi ai diversi livelli

b.    di mantenere attive le esperienze di solidarietà e promozione umana concretizzate negli interventi laddove la nostra presenza è richiesta ed utile, sia per la sua efficacia diretta sul territorio, sia per il percorso educativo dei nostri associati. Esse sempre di più dovranno diventare patrimonio di tutta l’Associazione continuando ad approfondire modalità e strumenti che garantiscono una corretta progettazione in tempi adeguati

impegna il Comitato centrale

anche alla luce delle eventuali modifiche statutarie approvate in questo Consiglio generale, a studiare e sperimentare gli strumenti adeguati per rispondere a queste esigenze, sia nelle ridefinizioni delle competenze, sia nelle possibili istituzioni di un coordinamento operativo stabile per le attività di solidarietà internazionali e sviluppo dello scautismo.

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Mozione 4/1996 " Jamboree "

Jamboree


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

constatato

che il prossimo Jamboree si svolgerà nell’inverno 1998-‘99,

valutata

la necessità di stabilire le modalità di partecipazione al prossimo Jamboree in tempo utile per garantire una adeguata preparazione dell’Associazione e dei partecipanti,

sollecita

la delegazione Agesci nel Comitato federale FIS a tracciare in tempi brevi il percorso di preparazione a questo evento comune alle due associazioni;

stabilisce

che, all’interno di questo percorso comune, le modalità di partecipazione del contingente Agesci siano decise in sede di Consiglio nazionale.

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Mozione 5/1996 "Route nazionale Comunità capi - 1"

Comunità Capi; Educazione alla politica; Piani di Verteglia 1997; Route Nazionale Comunità capi

 

Route nazionale delle Comunità capi del 1997 ed educazione alla politica

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996, in sintonia con la mozione n. 28/1994 che deliberava la realizzazione della Route nazionale delle Comunità capi 1997 e considerata l’importanza dell’evento

impegna

il Comitato centrale ed il Consiglio nazionale a porre, quali temi di ampio dibattito nel corso della Route, alcune domande relative all’educazione alla politica:

§      l’educazione come responsabilità totale che investe il futuro dei nostri ragazzi e quindi l’ambiente sociale in cui questo futuro si prepara;

§      quale capacità e volontà ci sia da parte dell’Associazione di spendere la sua competenza sul mondo giovanile per contribuire alle politiche giovanili;

§      come le Comunità capi vivono la loro presenza politica sul territorio;

chiede

che l’esperienza del Laboratorio di educazione alla politica possa essere acquisita nei lavori di preparazione alla Route nazionale delle Comunità capi 1997.

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Mozione 6/1996 "Route nazionale Comunità capi - 2"

Comunità Capi; Missione educativa; Piani di Verteglia 1997; Route Nazionale Comunità Capi;

 
Contenuti Route nazionale delle Comunità capi 1997 ed educare oggi

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

ascoltato

il documento “Appuntamento in route per le Comunità capi” presentato in assemblea,

rileva

la necessità di indicare alla commissione preparatoria quanto segue.

A fronte di un evento che vedrà tutti i capi coinvolti per rinnovare e ritrovare una comune identità associativa, occorre, con coraggio e passione associativa, porre a tema della Route nazionale delle Comunità capi una sfida ineludibile quale quella posta in essere dalla difficoltà di educare oggi.

Nell’attuale clima culturale, molte sono le voci che si levano circa la effettiva possibilità di educare. L’attuale dibattito associativo richiede che tale nodo costituisca il “filo rosso” delle “sei chiamate”.

I temi forti del futuro, le sfide poste dovranno essere pertanto sostenute dalla domanda “è possibile educare oggi?”. Gli ambiti di ricerca dovranno essere esposti a questa sfida cruciale, in modo tale da permettere ai capi di riscoprire le possibilità ancora celate dietro il velo della complessità.

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Mozione 7/1996 "Bisogni educativi dei giovani in Italia"

Agesci; Bisogni educativi; Giovani; Intercultura; Italia


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

di fronte:

§      alla presenza sempre più numerosa nel nostro paese di persone di diversa confessione religiosa

§      ai bisogni educativi dei bambini e dei giovani di queste comunità;

ribadendo

il valore e la necessità dell’accoglienza e del dialogo nel rispetto della propria identità,

ritiene

necessario rafforzare la dimensione federale dello scautismo italiano anche nella organizzazione di attività e percorsi educativi comuni, aumentando la consapevolezza a livello locale;

invita

la delegazione Agesci nel Comitato federale FIS ad approfondire concretamente il tema della piena realizzazione della federazione e della proposta educativa offerta dallo scautismo italiano a tutti i giovani che risiedono nel nostro Paese;

impegna

il Comitato centrale ad istituire un gruppo di lavoro che censisca ed esamini le esperienze già in atto e raccolga il materiale disponibile anche in ambito ecclesiale, al fine di:

a.    offrire occasioni di approfondimento della competenza per i capi;

b.    seguire le sperimentazioni in atto e diffonderne i risultati;

c.    presentare una relazione in tal senso al Consiglio generale 1998.

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Mozione 8/1996 "I bisogni giovanili"

Alta Squadriglia; Bisogni educativi; Clan; Noviziato; Proposta metodologica


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria, del 1996,

impegna

gli Incaricati nazionali al Metodo e agli Interventi Educativi, insieme alle branche R/S ed E/G, ad approfondire a livello nazionale le tematiche del Noviziato, in particolare gli aspetti metodologici, i collegamenti con l’Alta squadriglia e la comunità di clan/fuoco.

Si chiede inoltre che questa riflessione sia presentata, in questa sede, in un tempo massimo di tre anni.

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Mozione 9/1996 "Giornata Mondiale della Gioventù"

Branca R/S; Giornate Mondiali della Gioventù


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria, del 1996,

in seguito all’approvazione della relazione del Comitato centrale e proseguendo la tradizione già iniziata con Czestochowa, Denver e Manila,

accoglie

con gioia e gratitudine l’invito del Pontificio Consiglio per i Laici alla partecipazione dell’Associazione alla Giornata mondiale della gioventù che si terrà a Parigi nell’agosto del 1997. L’invito in questione, pur essendo riservato alla componente giovanile dell’Associazione, non può non richiamare il senso della riflessione che coinvolge il cammino dell’intera Agesci all’interno della Chiesa. La strada di questi ultimi anni è stata costellata da eventi particolarmente significativi, che hanno tradotto il nostro desiderio di essere una presenza attiva con specifico carisma.

Ritiene

§      che la partecipazione all’evento sia un’occasione importante per testimoniare il senso della cittadinanza mondiale e di fratellanza che lo scautismo promuove attraverso i suoi modelli educativi che non possono non costituire delle tracce nell’importante dialogo ecumenico a cui Sua Santità Giovanni Paolo II ci ha legati attraverso specifico riconoscimento (24 giugno 1995);

§      che il tema della Giornata “Maestro dove abiti? Venite e vedrete” sia di apertura profetica e possa indirizzarsi alla comunità R/S coinvolgendo i diversi livelli associativi e la stampa.

Impegna

il Comitato centrale ad individuare le modalità più idonee per:

§      favorire una partecipazione espressiva dell’appartenenza ecclesiale dell’Agesci;

§      realizzare un’occasione di crescita per gli associati vissuta nello stile del roverismo-scoltismo valorizzando la spiritualità della strada nella dimensione delle nuove frontiere.

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Mozione 10/1996 "Bilancio Agesci"

Agesci; Bilancio; Commissione Economica; Modalità operative; Quota associativa


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

letta

la relazione economica del Comitato centrale e la relazione della Commissione economica

approva

a.    il conto consuntivo 1995 con le modifiche che seguono:

§    voce G 4.2 (S.Ippolito) da L. 20.339.803 a L. 106.468.993;

§    voce G 5.5 (Manutenzioni Patrimoniali) da L. 288.855.000 a L. zero;

§    voce H.2 (Imprevisti e varie) da L. 3.804.414 a L.211.166.860.

Quindi il totale delle uscite aumenta a L. 8.043.130.801 ed il riporto a nuovo si modifica in 135.391.235.

In relazione alle presenti variazioni, sarà conseguentemente modificato l’inventario.

b.    il conto preventivo 1996 con le modifiche che seguono:

§    voce C (riporto anno precedente) da L.140.027.087 a L. 135.391.235;

§    voce E (Stampa periodica associativa) da L. 1.083.400.000 a L. 1.117.400.000;

§    voce G 1.3 (Commissione Nazionale Uniformi e Distintivi già CPF) da L.10.000.000 a L.11.000.000;

§    voce D 2.5 (Emergenza e Protezione civile) da L. 34.000.000 a L. 48.000.000;

§    voce G 2.11 (Manutenzioni straordinarie) da L. zero a L. 10.000.000;

§    voce G 4.2 (S.Ippolito) da L. 40.000.000 a L. 140.000.000;

§    voce G 5.5 (Manutenzioni patrimoniali) da L. 289.500.000 a L. 125.863.364.

Quindi il totale delle entrate ammonta a L. 8.000.391.235 ed il totale delle uscite a L.8.000.263.364.

c.    il conto preventivo 1997 con le modifiche che seguono:

§    voce Dl.2 (branca E/G-Manifestazioni Sociali) da L. zero a L. 60.000.000 per l’operazione Jamboree Chile 1998/1999;

§    voce E (Stampa periodica associativa) da L. 1.089.400.000 a L. 1.239.400.000;

§    voce F 1.1 (Aliquote Regioni e Zone) da L. 1.037.000.000 a L. 1.182.930.000;

§    voce G 1.1 (Comitato centrale-Manifestazioni Sociali) da L. 85.000.000 a L. 115.000.000;

§    voce G 2.1 (Personale dipendente) da L. 972.000.000 a L. 1.002.000.000;

§    voce G 2.16 (Formazione del personale) da L. zero a L. 10.000.000;

§    voce G 5.6 (Fondo lavori) da L. zero a L. 60.070.000;

§    voce G 5.7 (Fondo imprevisti) da L. zero a L. 194.000.000 (istituzione del fondo che da questo Consiglio generale dovrà essere annualmente accantonato e che non potrà essere superiore al 2,5% delle entrate e, se non sarà utilizzato, dovrà essere accantonato nell’anno successivo);

§    stanziamento globale di L. 150.000.000 per Manifestazioni Sociali di branche e settori.

Quindi il totale delle uscite ammonterà a L. 8.730.000.000.

Inoltre

si delibera la modifica del sistema di ristorno delle quote di competenza delle regioni come segue:

§      per le Regioni che registrano un numero di soci non superiori a 500, un contributo fisso di L.8.000.000, nonché L. 5.000 per ogni socio;

§      per le Regioni che registrano un numero di soci superiori a 500, un contributo fisso di L.10.000.000, nonché L. 5.000 per ogni Socio;

§      inoltre alle Regioni Sicilia e Sardegna è riconosciuto un contributo per le spese di trasporto di L.10.000.000 ciascuna.

Considerato

quanto sopra si delibera di fissare la quota annuale di censimento per il 1997 in L. 45.000. Ciò comporta una variazione della voce Al (quote associative) da L. 7.760.000.000 a L. 8.730.000.000.

Invita

il Comitato centrale a predisporre gli opportuni accorgimenti tecnico/professionali per una politica finanziaria e fiscale che abbia una visione d’insieme e consolidata di tutti gli Enti collegati per utilizzare e pianificare al meglio le risorse ed i servizi associativi.

Impegna

il Comitato centrale a proporre una revisione delle modalità di rappresentazione del bilancio associativo secondo un criterio di “cassa” articolando lo stesso in livelli diversi volti a distinguere la gestione corrente dai progetti di medio/lungo termine. La proposta, sentita la Commissione economica, verrà sottoposto per l’approvazione al Consiglio nazionale nella sessione d’ottobre 1996.

Questo schema di bilancio dovrà essere utilizzato da tutti i livelli e le strutture associative.

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Mozione 11/1996 "Route nazionale Comunità Capi - 3"

Comunità capi; Piani di Verteglia 1997; Route Nazionale Comunità Capi


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

vista

l’ipotesi di bilancio della Route delle Comunità capi 1997,

delibera

il versamento di una quota una tantum di lire 10.000 per ogni capo censito da aggiungere alla quota annuale di censimento per il 1997, che verrà  successivamente decurtata all’atto dell’iscrizione dei capi alla Route nazionale.

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Mozione 12/1996 "Lavori di ristrutturazione"

Commissione; Demanio


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

vista

la relazione sull’Organizzazione pubblicata su Scout Consiglio generale 1996 “Un anno di vita associativa”, in particolare ai punti “Uffici di Piazza P.Paoli” e “Casa della Guida e dello Scout”

delibera

che i lavori di ristrutturazione debbano riguardare le esigenze urgenti e necessarie all’adeguamento degli impianti e dei servizi a norma di legge;

stabilisce

inoltre, che la ristrutturazione sarà finanziata nei modi ritenuti idonei dal Comitato centrale con l’utilizzo delle apposite voci di bilancio (manutenzioni patrimoniali e fondo lavori).

Impegna

il Comitato centrale a far accelerare i lavori della Commissione S. Ippolito onde addivenire al più presto e comunque non oltre dicembre 1996 ad un progetto organico e definito di fattibilità economica/tecnica sull’utilizzo e sulla gestione della Casa della Guida e dello Scout che non gravi sulla segreteria centrale, al fine di accedere possibilmente ai benefici previsti per il prossimo Giubileo.

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Mozione 13/1996 "Pubblicità e sponsorizzazioni"

Autofinanziamento; Economia; Stampa associativa


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

considerato

che la pubblicità sulle riviste associative e le sponsorizzazioni, rispettando particolari criteri, costituiscono una forma di reperimento di fondi di entrata,

ripropone

le condizioni presentate nella relazione economica per il Consiglio generale 1989 ed approvate nella mozione del Consiglio generale dello stesso anno.

La valutazione e l’approvazione delle pubblicità e delle sponsorizzazioni deve essere effettuata dal livello associativo competente (Comitato centrale, Comitato regionale, ecc.) e, laddove i tempi lo consentano, sentiti i rispettivi Consigli.

Per quanto riguarda le riviste nazionali, la Coop. Nuova Fiordaliso si farà carico del reperimento degli inserzionisti, previa autorizzazione dell’associazione alla quale comunicherà i proventi dalla pubblicità.

Per quanto riguarda invece la Route nazionale delle Comunità capi 1997, si demanda al Comitato centrale la valutazione sui patrocini da cui derivano forniture di servizi.

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Mozione 14/1996 "Progetto nazionale - 1"

Bisogni educativi; Comunità capi; Educatori scout; Evangelizzazione; Missione educativa; Piani di Verteglia 1997; Proposta metodologica; Rapporto capo-ragazzo; Route Nazionale Comunità Capi


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria 1996,

approva

il testo qui di seguito riportato sul Progetto nazionale. 

Allegato 1/1996 [8] “Progetto nazionale «Verso Nuove Frontiere»”

Bisogni educativi; Comunità capi; Educatori scout; Evangelizzazione; Missione educativa; Piani di Verteglia 1997; Proposta metodologica; Rapporto capo-ragazzo; Route Nazionale Comunità Capi


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Mozione 15/1996 "Progetto nazionale - 2"

Obiettivi educativi; Progetto nazionale; Verifica


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria l996,

allo scopo di dare un maggior carattere di operatività agli obiettivi e alla verifica per il livello nazionale

dà mandato

al Consiglio nazionale di precisare, accogliendo lo schema della commissione, il dibattito emerso in Consiglio generale per questa parte del Progetto nazionale.

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Mozione 16/1996 "Progetto nazionale - 3"

Progetto nazionale


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria 1996,

stabilisce

che il Progetto nazionale appena approvato abbia durata di tre anni.

Nota della Capo Guida e del Capo Scout: per errore non è stato tempestivamente rilevato che la mozione 16/1996 è in contrasto con quanto scritto nello Statuto così come approvato dal Consiglio generale ordinario del 1996, quindi tale mozione non è valida e non può trovare attuazione.

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Mozione 17/1996 "Progetto nazionale - 4"

Progetti; Progetto nazionale


 

Il percorso che ha portato l’Associazione a elaborare ed approvare il Progetto nazionale ha visto dopo le prime due esperienze una serie di nodi, riflessioni che hanno portato man mano a meglio definire il sistema dei progetti, la loro interrelazione, la loro funzione ai vari livelli.

Questo percorso e le decisioni a cui si è giunti (vedi Statuto) non sono oggi conosciuti a tutti con linearità.

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria 1996,

dà mandato

al Comitato centrale di descrivere in modo chiaro la caratterizzazione dei vari progetti e del Progetto nazionale in particolare, da allegare alla pubblicazione del Progetto nazionale stesso.

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Mozione 18/1996 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 1"

Compiti istituzionali; Formazione al ruolo; Metodo Interventi Educativi; Regolamento organizzazione

 
Compiti degli Incaricati al Metodo e agli Interventi educativi

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria 1996,

delibera

di inserire nel Regolamento Organizzazione il seguente articolo (con numerazione e collocazione da definire).

Gli Incaricati al Metodo ed agli Interventi Educativi hanno il compito, nell’ambito del collegio di:

§ valorizzare, insieme agli Incaricati di branca, le esperienze di sperimentazione e di adattamento del metodo alle esigenze educative, per contribuire a livello nazionale all’elaborazione e all’innovazione metodologica;

§ garantire l’unitarietà della realizzazione del programma per gli aspetti pedagogici e la fedeltà al progetto e ai mandati del proprio livello, coordinando le attività delle branche e dei settori;

§ sollecitare l’approfondimento di tematiche pedagogiche e metodologiche attuali e trasversali alle tre branche, anche in collegamento con le altre agenzie educative;

§ curare, insieme agli Incaricati alla Formazione capi e alle branche, la diffusione della riflessione pedagogica e metodologica negli eventi di Formazione capi.

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Mozione 19/1996 "Attuazione nuove norme"

Agesci; Statuto; Regolamenti


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

per consentire un adeguamento non traumatico degli organismi associativi alle variazioni statutarie e regolamentari approvate,

delibera

che i vari livelli associativi attuino le nuove norme entro il Consiglio generale 1997.

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Mozione 20/1996 " Formazione Capi - 1"

Formazione al ruolo; Formazione capi


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria 1996,

definisce che

gli Incaricati alla Formazione Capi hanno il compito nell’ambito del Collegio di:

a.    realizzare le attività di formazione per gli adulti in servizio associativo. Ciò avviene attraverso:

§      la lettura delle esigenze formative delle Comunità capi, Zone, Regioni, anche alla luce degli orientamenti dei progetti ai vari livelli;

§      l’attuazione delle politiche formative che tendono a sviluppare nei capi:

-  la capacità di progettare la propria crescita;

-  l’acquisizione della competenza pedagogica e metodologica;

-  l’acquisizione della cultura associativa e della capacità di partecipazione;

b.    curare la programmazione, la realizzazione, la verifica degli eventi dell’iter assicurando l’unitarietà dei contenuti e la realizzazione degli obiettivi specifici;

c.    curare insieme agli Incaricati al Metodo, alle branche e ai settori, la diffusione negli eventi della Formazione capi della riflessione pedagogica e metodologica;

d.    curare la formazione dei formatori e dei quadri;

e.    elaborare e sperimentare modelli che rispondano ai bisogni di formazione permanente e ricorrente;

f.     istruire, secondo i criteri previsti, sentiti gli Incaricati delle branche e i Responsabili delle Regioni di appartenenza, le nomine dei capi campo per il proprio livello.

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Mozione 21/1996 "Regolamento Metodologico"

Branca E/G; Branca L/C; Branca R/S; Interbranca; Regolamento metodologico

 

Modalità di pubblicazione del Regolamento Metodologico

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria 1996,

considerando

1.    le mozioni approvate nel Consiglio generale 1994 e in particolare

§      la mozione 29 che invitava a “perseguire l’obiettivo di riconoscere anche normativamente l’unicità e la continuità pedagogica ed educativa della proposta scout alle diverse età”;

§      la mozione 30 che indicava, “quali criteri per la formazione delle tre parti, una per branca;

§      il rispetto dello schema adottato per la parte unitaria;

§      la coerenza nella traduzione e la linearità nello sviluppo dei contenuti nelle tre parti di branca;

§      l’uniformità della terminologia”;

§      la mozione 31 che considerava “i contenuti delle parti di branca come il complemento dello schema” della parte interbranca.

2.    La necessità di garantire la lettura del regolamento sia in senso verticale per branca, sia in senso orizzontale;

chiede

che la pubblicazione del Regolamento Metodologico avvenga in modo che ogni articolo della parte interbranca sia seguito, là dove esista, dai corrispondenti articoli di branca, suddivisi su tre colonne.

Nota della Capo Guida e del Capo Scout:

Questa modalità verrà seguita nella pubblicazione del Regolamento metodologico sul relativo “Quaderno Agesci” edito dalla Nuova Fiordaliso.

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Mozione 22/1996 "Formazione capi - 2"

CFA; CFM; Formazione capi; Formazione permanente; Iter formativo; Progetto del capo; Proposta metodologica; Tirocinio


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

approva

il seguente riordino del Regolamento di Formazione capi.

(n.d.r. per il testo si rimanda al relativo Regolamento, pubblicato dalla Fiordaliso)

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Mozione 23/1996 "Formazione capi - 3"

Formazione capi; Iter formativo

 

Monitoraggio sull’itinerario formativo di base

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

preso atto

del risultato dell’analisi fata sui capi senza alcun livello di formazione, per meglio comprendere le cause del fenomeno,

dà mandato

alla Formazione Capi nazionale di continuare il monitoraggio dei dati, da presentare ciclicamente, e di individuare possibili ed ulteriori piste risolutive.

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Mozione 24/1996 "Formazione capi - 4"

Formazione capi; Formazione permanente; Iter formativo

 

Verifica iter e formazione permanente

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

alla luce della brevità del tempo di completamento dell’iter di formazione che non consente una reale verifica del servizio del capo ed alla luce della centralità che la Comunità capi ha sulla formazione dei capi,

dà mandato

alla Formazione capi nazionale di impegnarsi ad elaborare, insieme a Regioni e Zone, strumenti di verifica e di gestione dell’iter utilizzabili tramite le strutture associative dalle Comunità capi.

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Mozione 25/1996 "Formazione capi - 5"

CFM; Formazione capi

 

Modello unitario di Campo di Formazione Metodologica

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

al fine di meglio definire l’attuale iter di Formazione capi

dà mandato

alla Formazione capi nazionale di avviare insieme con le regioni e con l’area metodo regionale e nazionale, uno studio per individuare un modello unitario di campo di formazione metodologica da presentarsi al Consiglio generale del 1998.

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Mozione 26/1996 "Formazione capi - 6"

Comunità Capi; Formazione capi; Formazione permanente; Regioni; Zona

Formazione permanente


 

Formazione permanente

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

considerata

l’importanza del ruolo della Comunità capi nella gestione responsabile dei percorsi formativi, e la diversità delle esigenze dei capi che hanno concluso l’itinerario di base

impegna

la Formazione capi ad elaborare, insieme a Regioni e Zone, i supporti da fornire tramite le strutture associative alle Comunità capi e un ventaglio di occasioni di formazione permanente, da realizzare anche in collaborazione con Zone e Regioni.

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Mozione 27/1996 "Formazione capi - 7"

Formazione capi; Formazione metodologica; Sardegna; Sperimentazione;

 

Sperimentazione della formazione metodologica in Sardegna

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

vista l’esperienza della regione Sardegna maturata nello scorso triennio in relazione alla sperimentazione inerente il Campo di Formazione Metodologica legato allo specifico territoriale ed all’aggiornamento metodologico

delibera

di autorizzare, qualora nella Regione si ripresentasse l’esigenza, alla luce della verifica del normale svolgimento dei Campi di Formazione Metodologico e dei Corsi di Aggiornamento Metodologico una nuova sperimentazione nei modi e nei tempi da concordarsi con gli Incaricati nazionali alla Formazione capi e con gli Incaricati nazionali al Metodo ed agli Interventi Educativi e nel contesto della riflessione sul modello unitario dei Campi di Formazione Metodologica.

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Mozione 28/1996 "Formazione capi - 8"

Catechesi; CFA; Coeducazione; Comunità Capi; Formazione capi; Iter formativo; Linguaggio; Missione educativa; Obiettivi; Progetto del capo; Progressione personale; Rapporto capo-ragazzo; Scouting


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria 1996,

considerate

le mozioni n.19 del Consiglio generale ‘93 e n.23 del Consiglio generale ‘94, approva il modello unitario dei CFA presentato nel documento preparatorio ai lavori di questo Consiglio generale, integrato da alcuni emendamenti.

Il documento che segue rappresenta il modello di riferimento per gli Staff dei CFA; sarà riportato nel quaderno del capo campo e servirà come documento di comprensione del CFA da parte delle Comunità capi.

Impegna

per il futuro prossimo la Formazione capi centrale nell’azione di Formazione dei Formatori particolarmente riguardo all’appropriazione del Modello Unitario di CFA da parte degli Staff.

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Mozione 29/1996 "Formazione capi - 9"

CFA; Formazione capi; Interbranca; Sperimentazione

 

Conclusione della sperimentazione dei CFA interbranca

Considerata la relazione del Comitato centrale sulla sperimentazione del Campo di Formazione Associativa interbranca condotta su mandato del Consiglio generale ‘89, il Consiglio generale 1996,

dichiara

positivamente conclusa la parte sperimentale.

Ritiene perciò che anche il CFA interbranca realizzi gli obiettivi affidati al Campo di Formazione Associativa dal progetto sull’iter e sia in grado di soddisfare le richieste del Modello Unitario grazie alla partecipazione di capi con esperienze di servizio in unità con ragazzi di archi di età diverse.

Si ritiene che le varie tipologie di campo debbano a continuare a essere compresenti nella proposta di calendario di CFA.

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Mozione 30/1996 "Formazione capi - 10"

Aree territoriali; Formazione capi; Formazione formatori; Organizzazione


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

visto

il lavoro svolto negli ultimi anni dalle regioni e dal settore formazione capi in materia di aree organizzative territoriali,

approva

Il seguente documento come base per lo sviluppo futuro di questo coordinamento.

 

Allegato 3/1996 [10] “Sviluppo futuro delle aree organizzative territoriali”

Aree territoriali; Formazione capi; Formazione formatori; Organizzazione 

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Mozione 31/1996 "Formazione capi - 11"

Aree territoriali; Bisogni formativi; Formazione capi; Regioni

 

Superamento dei problemi delle Aree Organizzative Territoriali

L’esperienza ha mostrato che le aree favoriscono la conoscenza reciproca e l’attenzione ai bisogni formativi delle singole regioni.

Sono tuttavia emersi questi problemi:

a.    difficoltà logistiche di collegamento, che anche se non ritenute di grave ostacolo sono comunque un limite nell’organizzazione degli incontri, anche dal punto di vista economico;

b.    differenze di investimento da parte delle regioni in termini di contenuti e aspettative.

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria 1996,

impegna

quindi la Formazione capi nazionale, in collaborazione con gli incaricati regionali alla Formazione capi a:

§      proporre dove necessario una nuova conformazione territoriale delle aree che semplifichi le difficoltà logistiche;

§      sollecitare una continua verifica all’interno delle aree in materia di organizzazione interna;

§      sollecitare un confronto serrato sulla formazione metodologica;

§      proseguire il monitoraggio delle risposte da parte delle regioni all’organizzazione per aree;

§      studiare la possibilità di un contributo economico alle aree con maggiori difficoltà logistiche.

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Mozione 32/1996 "Formazione capi - 12"

Adulti scout; Bisogni formativi; Comunità Capi; Formazione capi; Iter formativo; Tirocinio

 

Capi all’inizio del servizio educativo in associazione: tirocinio, capi giovani, adulti di provenienza extrassociativa

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

considerata

la validità e l’accuratezza dell’analisi dello stato dell’arte e delle prospettive di lavoro futuro contenute nel documento del Comitato centrale preparatorio al Consiglio generale 1996 al Punto 7 Formazione capi

chiede

che la parte riguardante il tirocinio venga acquisita come patrimonio della Associazione e pubblicata interamente sugli atti del Consiglio generale 1996,

dà mandato

alla Formazione Capi di proseguire il lavoro, iniziato col mandato ricevuto dal Consiglio generale 1994, di approfondimento sulle problematiche relative ai giovani capi.

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Mozione 33/1996 "Formazione capi - 13"

Adulti scout; Campo scuola; Formazione capi; Iter formativo; Questionario; Tirocinio


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

approva

il documento allegato alla presente mozione relativo ai capi di provenienza extrassociativa di cui al punto 7.5 dell’ordine del giorno del Consiglio generale.

 

Allegato 5/1996 [12] “Capi di provenienza extrassociativa”

Adulti scout; Campo scuola; Formazione capi; Iter formativo; Questionario; Tirocinio

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Mozione 34/1996 "Formazione capi - 14"

Adulti scout; Formazione al ruolo; Formazione capi; Formazione formatori; Iter formativo

 

Formazione di adulti di provenienza extrassociativa

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

visto

il documento sui capi di provenienza extrassociativa di cui al punto 7.5 dell’O.d.G. del Consiglio generale 1996;

considerata

la necessità di individuare dei formatori che rispondano adeguatamente anche alle necessità formative di adulti di provenienza extrassociativa;

vista

la ricchezza delle varie esperienze regionali in materia

impegna

la Formazione capi nazionale:

§      a proseguire il monitoraggio del fenomeno nelle sue implicazioni associative tramite il già esistente osservatorio costituito presso l’università di Padova;

§      ad approfondire i contenuti dell’evento utilizzando le esperienze in atto nelle varie regioni;

§      a provvedere, tramite eventi specifici alla formazione dei formatori in relazione alle particolari caratteristiche dell’evento formativo;

§      a riferire sul mandato ricevuto al Consiglio generale 1997.

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Mozione 35/1996 "Formazione capi - 15"

Adulti scout; Campo scuola; Formazione capi; Iter formativo

 

Sperimentazione dei campi adulti extrassociativi

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

in considerazione delle profonde diversità fra le singole realtà regionali rispetto alla necessità della formazione degli adulti di provenienza extrassociativa delibera di dare facoltà alle singole Regioni che ne abbiano reale e motivata esigenza di presentare al Comitato Centrale richiesta di sperimentazione con relativo progetto circa l’obbligatorietà del corso per adulti di provenienza extrassociativa quale evento propedeutico all’iter.

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Mozione 36/1996 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 2"

Art. 6; Cooperative scout; Marchio scout; Regolamento organizzazione


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

approva

la modifica all’art. 6 del Regolamento del Marchio Scout.

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Mozione 37/1996 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 3"

Art. 4; CNUD; Distintivi scout; Regolamento organizzazione; Uniforme scout


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

approva

la modifica all’art. 4  Regolamento della Commissione Nazionale Uniformi e Distintivi.

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Mozione 38/1996 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 4"

Art. 31; CNUD; Distintivi scout; Regolamento organizzazione


 

Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1996,

facendo seguito alla avvenuta approvazione delle proposte di modifica allo Statuto e Regolamento relative al Comitato Permanente Forniture

approva

§      la proposta di Modifica al Regolamento Agesci Organizzazione dell’art. 31 e relativo allegato A, qui di seguito riportati, relativa alla adozione dei nuovi modelli di distintivi.

§      la modifica del nome del Comitato Permanente Forniture in Commissione nazionale uniformi e distintivi

chiede

alla Commissione nazionale uniformi e distintivi di elaborare una proposta organica di revisione degli articoli del Regolamento C - Uniformi e distintivi per una complessiva modernizzazione e revisione di tutto il settore, senza modificare i colori azzurro e blu adottati per l’uniforme, che tenga conto delle diverse esigenze di tutti gli associati, delle esigenze tecniche dei settori, e della necessità di una corretta informazione.

Impegna

la Commissione nazionale uniformi o distintivi a presentare la Proposta al Consiglio generale 1997 per la sua approvazione in blocco.

Art. 31 - Sono parte integrante di questo Regolamento associativo i seguenti allegati:

§      ALLEGATO A che comprende:

Al Emblema dell’Associazione (Brevetto Ministero dell’Industria 646764 rilasciato il 12.02.1987);

A2 Emblema dell’Associazione (pin per abito borghese);

A3 ed A4 (distintivi della branca E/G, R/S e per i capi);

A5, A6 ed A7 (distintivi per la branca Lupetti);

A8 ed A9 (distintivi per la branca Coccinelle);

A10 (distintivo degli Assistenti Ecclesiastici)

§      ALLEGATO B - Regolamento del “marchio scout”;

§      ALLEGATO C - Regolamento della Commissione nazionale uniformi e distintivi.

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Mozione 39/1996 "Revisione formale delle norme approvate"

Capo Guida; Capo Scout; Modalità operative


 

Il Consiglio generale, nella sessione straordinaria del 1996

dà mandato

alla Capo Guida e al Capo Scout di rivedere per il coordinamento formale, prima, che esse vengano pubblicate sugli atti ufficiali, le nuove norme approvate.

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