Mozioni 1991
- Mozione 1/1991 "Progetto nazionale"
Disagio; Intercultura; Meridione; Missione educativa; Obiettivi educativi; Progetto nazionale; Scelta politica - Mozione 2/1991 "Meridione-Educazione non emarginante"
Educazione non emarginante; Meridione; Progetto nazionale; Scautismo in realtà disagiate - Mozione 3/1991 "Istanze dal Sud Italia"
Educazione alla politica; Figura del capo; Meridione; Presenza nel territorio; Scautismo in realtà disagiate; Sicilia; - Allegato 3/1991 "Istanze dal Sud Italia"
Figura del capo; Meridione; Missione educativa; Questione meridionale; Scautismo in realtà disagiate - Mozione 4/1991 "Educazione allo sviluppo comunitario"
Accoglienza; Dimensione internazionale, cittadino del mondo; Ecumenismo; Educazione alla pace; Progetto nazionale; Solidarietà - Mozione 5/1991 "Cooperazione internazionale"
Balcani; Dimensione internazionale, cittadino del mondo; Progetti; Solidarietà - Mozione 6/1991 " Burkina Faso "
Accordo interassociativo; Associazioni scout nel mondo; Branca R/S; Burkina Faso; Dimensione internazionale, cittadino del mondo; Formazione capi - Mozione 7/1991 "Osservatorio accoglienza"
Accoglienza; Commissione; Progetti; Solidarietà; Sperimentazione - Mozione 8/1991 "Salaam ragazzi dell'olivo"
Obiettivi educativi; Operazione Salaam, ragazzi dell'olivo - Mozione 9/1991 "Ruolo permanente dei quadri associativi"
Figura del capo; Missione educativa; Quadri associativi - Mozione 10/1991 "Riforma delle strutture"
Commissione; Riforma delle strutture; Verifica - Mozione 11/1991 "Documenti Consiglio generale"
Comunicazione; Consiglio Generale; Informazione; Linguaggio; Modalità operative - Mozione 12/1991 "Centro Studi e Documentazione"
Attività; Centro studi e documentazione scout; Modalità operative; Progetti - Mozione 13 /1991 "Relazione del Comitato centrale"
Relazione Comitato Centrale - Mozione 14/1991 "Bilancio Agesci"
Agesci; Bilancio; CNUD; Quota associativa - Mozione 15/1991 " Uniforme-gonna "
CNUD; Donne; Uniforme scout - Mozione 16/1991 "Uniforme - cappellino L/C"
Branca L/C; CNUD; Uniforme scout - Mozione 17/1991 "Formazione capi - 1"
Figura del capo; Formazione capi; Patto Associativo; Valori di riferimento - Mozione 18/1991 "Formazione capi - 2"
Formazione capi; Formazione formatori; Formazione permanente; Formazione quadri; Progetto del capo; Regioni; Strutture associative; Zona - Allegato 4/1991 [5] "Formazione dei capi"
Formazione capi; Formazione formatori; Formazione permanente; Formazione quadri; Progetto del capo; Regioni; Strutture associative; Zona - Mozione 19/1991 " Formazione capi - 3 "
Bisogni formativi; Commissione; Formazione capi; Iter formativo - Allegato 5/1991 [6] "Documento commissione sull'iter"
Bisogni formativi; Commissione; Formazione capi; Iter formativo - Mozione 20/1991 "Formazione capi - 4"
Formazione capi; Iter formativo; Nomine a capo; Wood Badge - Mozione 21/1991 "Formazione capi - 5"
Capi Gruppo; Formazione capi; Quadri associativi - Allegato 6 /1991 [7] "Ruolo e formazione dei capi gruppo"
Formazione capi; Iter formativo; Nomine a capo; Quadri associativi; Wood Badge - Mozione 22/1991 "Formazione capi - 6"
Figura del capo; Formazione capi; Formazione formatori - Mozione 23/1991 "Formazione capi - 7"
Formazione capi; Formazione formatori - Mozione 24/1991 "Formazione capi - 8"
Formazione capi; Formazione quadri; Quadri associativi - Mozione 25/1991 " Formazione capi - 9 "
Cocagenda; Formazione capi - Mozione 26/1991 "Modifiche allo Statuto"
Agesci; Art. 55; Comunità capi; Statuto - Mozione 27/1991 "Modifiche ai Regolamenti"
Agesci; Capo Guida; Capo Scout; Modalità operative; Regolamenti - Mozione 28/1991 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 1"
Art. 2; Censimenti; Regolamento organizzazione - Mozione 29/1991 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 2"
Art. 5; Censimenti; Regioni; Regolamento organizzazione; Zona - Mozione 30/1991 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 3"
Art. 8; Comunità Capi; Regolamento organizzazione; Unità miste - Mozione 31/1991 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 4"
Art. 9; Art. 10; Censimenti; Gruppo scout; Regolamento organizzazione; Zona - Mozione 32/1991 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 5"
CNUD; Cooperative scout; Marchio scout; Regolamento organizzazione - Mozione 33/1991 "Modifiche al Regolamento Formazione capi - 1"
Art. 62; Branca R/S; Formazione capi; Regolamenti; ROSS - Mozione 34/1991 "Modifiche al Regolamento Formazione capi - 2"
Adulti scout; Art. 65 bis; Campi scout; Formazione capi; Regolamenti; Servizio extrassociativo - Mozione 35/1991 "Modifiche al Regolamento Formazione capi - 3"
Art. 67; Formazione capi; Regolamenti - Mozione 36/1991 "Modifiche al Regolamento Formazione capi - 4"
Art. 68; Formazione capi; Regolamenti - Mozione 37/1991 "Modifiche al Regolamento Formazione capi - 5"
Art. 72; Formazione capi; Regolamenti - Mozione 38/1991 " Sestiglie L/C "
Branca L/C; Distintivi scout; Sestiglie
- Allegati agli atti del Consiglio generale 1991:
- Allegato 1/1991 "Educazione non emarginante"
Associazioni scout nel mondo; Educazione alla pace; Educazione non emarginante; Presenza nel territorio; Solidarietà - Allegato 1.1/1991 "Scautismo e immigrazione extracomunitaria: alcune esperienze europee"
Accoglienza; Associazioni scout nel mondo; Educazione alla pace; Educazione non emarginante; Solidarietà - Allegato 1.2/1991 "Agesci - Burkina Faso"
Agesci; Associazioni scout nel mondo; Burkina Faso; Gemellaggio; Solidarietà - Allegato 1.3/1991 Forum "Les enfants de la rue" - "I bambini di strada" Jambville 6-10 agosto 1990
Diritti dell' infanzia; Disagio; Emarginazione; Infanzia - Allegato 1.4/1991 "Agesci e cooperazione"
Bibliografie; Cooperazione; Formazione al ruolo; Masci; Servizio; Solidarietà; Volontariato - Allegato 2/1991 " Commissione di studio sul fenomeno degli immigrati extracomunitari "
Accoglienza; Agesci; Analisi sociologica; Emarginazione; Intercultura; Presenza nel territorio - Allegato 3/1991 " Istanze dal Sud Italia " - Documento dei Consiglieri generali della Sicilia
Figura del capo; Meridione; Missione educativa; Questione meridionale; Scautismo in realtà disagiate - Allegato 4/1991 [5] "Formazione dei Capi"
Formazione capi; Formazione formatori; Formazione permanente; Formazione quadri; Progetto del capo; Regioni; Strutture associative; Zona - Allegato 5/1991 [6] "Documento Commissione sull'iter"
Bisogni formativi; Commissione; Formazione capi; Iter formativo - Allegato 6/1991 [7] "Ruolo e formazione dei Capi Gruppo" .
Formazione capi; Iter formativo; Nomine a capo; Quadri associativi; Wood Badge
Mozione 1/1991 "Progetto nazionale"
Disagio; Intercultura; Meridione; Missione educativa; Obiettivi educativi; Progetto nazionale; Scelta politica
Il Consiglio generale 1991, vista l’ampiezza delle problematiche proposte dal Comitato centrale nella sua Relazione, ritiene opportuno esprimere un parere sui temi da porre al centro del Progetto Nazionale 1992.
Impegna il Consiglio nazionale ad istruire tali temi con priorità rispetto ad altri eventualmente proposti.
Le radici di una scelta
§ Il Magistero della Chiesa (Populorum Progressio, Sollicitudo Rei Socialis, documento CEI su “Chiesa Italiana e Mezzogiorno:sviluppo nella solidarietà”) ci indica il problema dello sviluppo come una questione centrale e la solidarietà come impegno di tutta la Chiesa.
§ Le coordinate spazio-temporali: viviamo in un tempo ed in un Paese preciso, i quali ci chiedono di farci carico delle questioni che qui ed ora sono vitali per i nostri ragazzi.
§ Lo specifico educativo: ci rendiamo conto dei limiti del nostro agire e vogliamo collaborare con le altre realtà valorizzando i carismi di ciascuno.
§ La necessità per il capo di testimoniare l’impegno politico-sociale nel proprio territorio.
§ La voglia-dovere di conoscere in modo esperienziale (fare per capire, per educare).
La scelta
§ Marginalità e disagio.
§ Le istanze del Meridione d’Italia.
Alcune attenzioni
§ Offrire una traduzione metodologica di questi temi, in modo da calarli all’interno della prassi educativa.
§ Cercare la strada per educare persone solide, capaci di una scelta politica, maturata attraverso esperienze significative (vedi Consiglio generale 1988). Questo potrebbe concretizzarsi mediante un percorso unitario interbranca.
§ Valorizzare le diverse culture in un’ottica di scambio e confronto, non assistenziale o di assimilazione.
Piste per un progetto
§ Quali mezzi del metodo?
§ Quali strumenti offre l’associazione?
§ Quali qualità dei capi?
§ Quale formazione capi?
Mozione 2/1991 "Meridione-Educazione non emarginante"
Educazione non emarginante; Meridione; Progetto nazionale; Scautismo in realtà disagiate
Il Consiglio generale dell’Agesci 1991, dopo aver ampiamente dibattuto sulle problematiche dello scautismo nel Mezzogiorno e dell’Educazione non emarginante
Impegna
il Comitato centrale a lavorare in vista della stesura del Progetto Nazionale 1992 perché vengano realizzati gli impegni espressi nel Patto Associativo, di “portare la nostra proposta educativa laddove esistono situazioni di emarginazione e di sfruttamento”, cioè:
§ per rispondere alle pressanti richieste che ci vengono da quelle aree più a rischio delle nostre città e ovunque nel territorio del Paese;
§ per l’acquisizione di quel “pensare nuovo” - espresso nella Relazione del Centrale - che, favorendo la partecipazione e il confronto, sviluppi il senso dell’accoglienza e della ricchezza del diverso.
Indica
alcune linee operative:
1. la Formazione capi istituzionale esprima un’attenzione concreta su questi temi;
2. attraverso la formazione capi permanente, ed eventuali altri canali ad hoc (convegni, stages, ecc.) avvenga uno scambio di notizie, di informazioni, di esperienze per qualificare l’azione educativa di tutta l’associazione e in particolare dei capi che operano in situazioni di marginalità; la stampa associativa dovrà valorizzare l’esperienza educativa che l’Agesci realizza in queste realtà;
3. favorire una maggiore presenza dei capi delle realtà meridionali nelle strutture nazionali, incrementare il numero negli staff dei Campi Scuola nazionali, individuare nuovi mezzi per acquisire competenze e disponibilità per servizi di quadro e capo campo nazionale, favorire la realizzazione di Campi Scuola nazionali, convegni, incontri nazionali, ecc. nelle regioni meridionali;
4. studiare gli interventi economici che possono e devono supportare questo nuovo impegno dell’associazione;
5. favorire la realizzazione di scambi ed esperienze per la conoscenza di culture, tradizioni e costumi diversi tra i ragazzi della nostra associazione.
Mozione 3/1991 "Istanze dal Sud Italia"
Educazione alla politica; Figura del capo; Meridione; Presenza nel territorio; Scautismo in realtà disagiate; Sicilia
Il Consiglio generale 1991,
delibera che il documento elaborato dai Consiglieri
Generali della Sicilia riguardante le “istanze dal Sud Italia” venga
pubblicato per intero tra i documenti degli atti del Consiglio generale
1991.
Mozione 4/1991 "Educazione allo sviluppo comunitario"
Accoglienza; Dimensione internazionale, cittadino del mondo; Ecumenismo; Educazione alla pace; Progetto nazionale; Solidarietà
Il Consiglio generale 1991,
accoglie la proposta dell’educazione allo sviluppo comunitario, nella sua più ampia accezione, così come esposta nella Relazione del Comitato centrale al Consiglio generale e nel documento prodotto dal Settore Animazione e Rapporti Internazionali.
ritiene che la dimensione dello sviluppo comunitario debba costituire un elemento fondante del Progetto Nazionale che sarà elaborato dal Consiglio generale 1992.
Impegna il Comitato centrale ed il Consiglio nazionale a fornire al Consiglio generale ‘92 documenti che colgano specificatamente questa dimensione educativa per l’elaborazione del Progetto nazionale secondo quanto previsto dall’art. 44, primo comma lettera b, dello Statuto.
sottolinea le tematiche seguenti come determinanti per una equilibrata e completa riflessione sull’argomento “Sviluppo comunitario”:
§ educazione all’accoglienza
§ educazione alla solidarietà e alla condivisione
§ educazione alla pace
§ educazione al dialogo interreligioso
Tali valori dovranno essere vissuti nello spirito dell’educazione al senso internazionale inteso come atteggiamento permanente di apertura e dialogo che contraddistingue il “cittadino del mondo”.
Impegna il Comitato centrale a promuovere fin da subito tale sensibilità nell’associazione ai diversi livelli con le seguenti attenzioni:
a. garantire la continuità nello stile di lavoro fin qui adottato, secondo quanto esposto nel documento presentato dal Settore Internazionale di cui vengono richiamati alcuni punti:
§ rendere “internazionali” i progetti educativi ed “educative” le esperienze internazionali;
§ promuovere la formazione e il coinvolgimento di capi e quadri;
§ mettersi in un atteggiamento di ascolto piuttosto che esportare il nostro modello nel rapporto con le altre associazioni.
b. adeguare, (compatibilmente) nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili, le strutture organizzative, in particolare la Segreteria centrale, per sostenere gli impegni in corso.
Mozione 5/1991 "Cooperazione internazionale"
Balcani; Dimensione internazionale, cittadino del mondo; Progetti; Solidarietà
Il Consiglio generale 1991,
preso atto della relazione della Commissione Tiziano (allegato n.13 alla Relazione del Comitato centrale) e valutando positivamente il lavoro fin qui svolto
§ incoraggia la continuazione dell’iniziativa in corso, raccomandando la più ampia informazione sui risultati ottenuti, in modo da garantire una efficace ricaduta associativa;
§ ritiene necessario mantenere un coordinamento delle iniziative in un osservatorio sulle realtà in evoluzione nei paesi dell’Est Europa;
§ ritiene altresì di affidare i compiti della Commissione Tiziano al Settore Rapporti e Animazione Internazionale che si avvarrà delle esperienze sin qui maturate, garantendo la continuità dei contatti in corso;
§ ritiene inoltre necessario valutare da parte dello stesso Settore e del Comitato centrale l’opportunità di inserire tra le aree di interesse l’Albania, coordinando i progetti in essere o in programma ai diversi livelli associativi.
Mozione 6/1991 " Burkina Faso "
Accordo interassociativo; Associazioni scout nel mondo; Branca R/S; Burkina Faso; Dimensione internazionale, cittadino del mondo; Formazione capi
Il Consiglio generale 1991,
§ esprime apprezzamento per la Relazione del Comitato centrale, in particolare per la parte relativa allo sviluppo comunitario;
§ ritiene emblematica la collaborazione già avviata con le Associazioni Guide e Scouts del Burkina Faso mediante l’accordo sottoscritto nel 1990;
§ conferma la propria adesione allo spirito e agli impegni dell’accordo;
§ ritiene opportuno dare più ampia diffusione associativa delle possibilità offerte dalla proposta;
Chiede
a. al Comitato centrale di promuovere l’attuazione del progetto;
b. che vengano divulgate a tutti i livelli le esperienze e i contenuti educativi attraverso la stampa e gli altri canali associativi al fine di promuovere la sensibilità e la partecipazione al gemellaggio;
c. che, con la collaborazione della Formazione capi e della Branca R/S, si organizzino occasioni di formazione per capi delle tre associazioni e scambi tra le Comunità R/S;
d. di verificare in occasione del Consiglio generale 1993 lo stato di attuazione dell’accordo.
Mozione 7/1991 "Osservatorio accoglienza"
Accoglienza; Commissione; Progetti; Solidarietà; Sperimentazione
Il Consiglio generale 1991 esprime apprezzamento per il documento della Commissione di studio sui problemi collegati al tema dell’accoglienza degli immigrati extracomunitari
chiede
al Comitato centrale che questo tipo di impegno continui con la costituzione di un osservatorio a tempo determinato che raccolga ed elabori dati destinati alla progettazione di ipotesi di lavoro sperimentale.
Sarà inoltre compito dell’osservatorio tener presente l’esperienza già acquisita in questo campo da altre associazioni di scouts e guide straniere. I dati elaborati dall’osservatorio saranno presentati al Consiglio generale 1993 perché questo individui i criteri per la conduzione di sperimentazioni a livello locale.
Tale sperimentazione dovrà essere verificata entro il Consiglio generale ‘95 con la scadenza del Progetto nazionale.
Mozione 8/1991 "Salaam ragazzi dell'olivo"
Obiettivi educativi; Operazione Salaam, ragazzi dell'olivo
Il Consiglio generale 1991:
§ esprime una valutazione generale positiva sulla operazione “Salaam ragazzi dell’olivo”;
§ chiede al Comitato centrale di far pervenire a tutti i capi una informazione globale sulla stessa soprattutto riguardo alla sua ricaduta educativa;
§ ribadisce il carattere temporaneo dell’impegno diretto dell’associazione in tale operazione;
§ dà mandato al Comitato centrale di prendere i necessari accordi con le altre associazioni promotrici, per arrivare alla trasformazione di tale operazione in iniziativa autonoma autosufficiente.
Mozione 9/1991 "Ruolo permanente dei quadri associativi"
Figura del capo; Missione educativa; Quadri associativi
Il Consiglio generale 1991, a proposito dell’introduzione del ruolo permanente dei quadri in Agesci,
§ ritiene che le valutazioni di opportunità della stessa vadano fatte ritenendo prioritari i valori propri della nostra storia associativa rispetto a considerazioni di efficienza;
§ ritiene opportuno che la riflessione su questo tema sia da estendere a tutta l’associazione.
Dà perciò mandato al Comitato centrale:
§ di ampliare la commissione istituita con rappresentanti di alcune Regioni;
§ di raccomandare alla stessa di esaminare le soluzioni adottate dalle altre associazioni di volontariato, scout e non;
§ di diffondere capillarmente le informazioni raccolte e i suggerimenti di tale commissione per il dibattito più ampio possibile.
Mozione 10/1991 "Riforma delle strutture"
Commissione; Riforma delle strutture; Verifica
Il Consiglio generale decide che, per la verifica della riforma delle strutture, venga costituita (a differenza di quanto deliberato nel Consiglio generale 1990) un’unica commissione, costituita da membri dell’associazione, che si serva, di volta in volta, di competenze esterne. La commissione dovrà raccogliere i pareri di chi sta seguendo il processo di attuazione e di verifica della riforma delle strutture nei vari organi rappresentativi ai vari livelli.
Decide inoltre che vengano costituiti osservatori, articolati territorialmente, con la funzione di garantire uno stile di lavoro non “a tavolino”, ma centrato sull’acquisizione dei dati che evidenzino le significative esperienze territoriali esistenti in associazione.
Il Comitato centrale potrebbe identificare tre “sedi decentrate” di osservazione in luoghi da definire - per seguire da vicino l’evoluzione delle varie realtà associative in contesti significativamente differenti.
Gli osservatori dovrebbero raccogliere in prima ipotesi, a partire dai livelli associativi (Regioni e Zone) ad essi assegnati, le seguenti informazioni (da raccogliere in una banca dati “accessibile” per ulteriori studi ed approfondimenti):
- avanzamenti e “formati” delle applicazioni (strutture, ruoli,…);
- fasature/sfasature nella stesura dei progetti;
- grado di comprensione dei capi e dei quadri, sfruttando mini-ricerche e vari eventi associativi per la raccolta delle informazioni.
La commissione si potrebbe così dividere in tre sottocommissioni “operative” (una per ogni sede decentrata) che faranno poi riferimento ai coordinatori centrali.
Periodicamente devono essere filtrate verso l’associazione (Consiglio nazionale e Comitato centrale):
- stato di avanzamento della sperimentazione (da presentare al Consiglio generale ogni anno fino al 1995);
- indicazioni per il Consiglio nazionale;
- notizie per la stampa associativa/ricerche da discutere in convegni per quadri.
Mozione 11/1991 "Documenti Consiglio generale"
Comunicazione; Consiglio Generale; Informazione; Linguaggio; Modalità operative
Il Consiglio generale 1991
- conscio del ruolo e della responsabilità dei Consiglieri Generali nei confronti dell’intera associazione;
- rilevando la sempre maggiore complessità e ampiezza delle tematiche trattate che tendono, ad interessare contemporaneamente più ambiti;
- osservando come sia ancora difficoltoso, in termini di tempo, modalità e linguaggio, fare realmente ed efficacemente circolare idee e documenti all’interno dell’associazione al fine del costituirsi di una volontà condivisa;
chiede
agli organi centrali, alle Regioni e ai singoli Consiglieri il massimo anticipo possibile nel fornire ogni documentazione o elaborazione circa gli argomenti agli ordini del giorno e le risultanze dei lavori di commissioni e di Branche e Settori.
Impegna altresì il Comitato centrale e tutti i Settori nazionali a non presentare nel futuro, direttamente in sede di Consiglio generale, documenti sui quali venga chiesta a quest’ultimo organo una deliberazione di merito, facendo quanto possibile affinché tali documenti vengano fatti pervenire in qualsiasi modo utile ai Consiglieri generali con un congruo anticipo.
Mozione 12/1991 "Centro Studi e Documentazione"
Attività; Centro studi e documentazione scout; Modalità operative; Progetti
Il Consiglio generale 1991
- rilevata la mancanza nella Relazione del Comitato centrale di qualsiasi riferimento all’attività del Centro Studi e Documentazione;
- considerata la innegabile importanza che l’attività di un tale settore può rappresentare nella vita associativa, connotata da cambiamenti di grande portata anche in vista della predisposizione del Progetto Nazionale e verificate le esigenze già manifestate da questo Consiglio generale (osservatori, studi e ricerche, ecc.),
impegna
il Comitato centrale ad elaborare un progetto atto a ridefinire funzioni, modalità di funzionamento del Centro Studi e Documentazione da sottoporre al Consiglio generale 1992 che tenga presente i seguenti principi ispiratori:
- struttura di servizio per tutta l’associazione con il compito di studio, cura e verifica soprattutto interna, avvalendosi eventualmente di supporti professionali;
- responsabilità operativa del Comitato centrale, responsabilità politica del Consiglio generale, controllo indirizzo e verifica in itinere a cura del Consiglio nazionale.
Mozione 13 /1991 "Relazione del Comitato centrale"
Relazione Comitato Centrale
Il Consiglio generale 1991:
1. approva la parte generale della Relazione del Comitato centrale;
2. approva gli allegati alla stessa (parte D, Relazione del Comitato centrale al Consiglio generale ‘91, Agescout 2/91), della replica da pubblicare a completamento degli stessi; raccomanda comunque che, per una migliore leggibilità, in futuro si abbia cura di evidenziare più chiaramente il collegamento fra i temi di fondo e le realizzazioni concrete;
3. rileva che nella cartellina dei Consiglieri compaiono contributi anche importanti, sui problemi degli immigrati e l’Educazione non emarginante, che avrebbero dovuto essere a esposizione, delle Assemblee Regionali; li considera pertanto contributi per il Consiglio nazionale e impegna il Comitato centrale ad una loro diffusione più generalizzata;
4. richiama la necessità che fino al Progetto Nazionale e al conseguente programma, l’attività di Branche e Settori sia dedicata a completare e verificare le attività avviate e a istruire i lavori del Consiglio generale ‘92 sui temi del Progetto nazionale triennale;
5. impegna il Comitato centrale a proporre entro un anno al Consiglio nazionale un documento sul ruolo e l’articolazione dei Settori, anche in vista del prossimo programma triennale;
6. ritiene che i rapporti Nord-Sud del mondo e i rapporti l’Est vadano gestiti dal Settore internazionale mediante le strutture esistenti, pubblicizzando in tutti i modi opportuni quanto viene effettuato con attenzione alla lettura educativa.
Mozione 14/1991 "Bilancio Agesci"
Agesci; Bilancio; CNUD; Quota associativa
Il Consiglio generale 1991 letto il conto consuntivo 1990
approva
lo stesso così come presentato dal Comitato centrale.
Letto altresì il conto preventivo 1991
approva
lo stesso unitamente alle variazioni di seguito riportate:
|
Da/000 |
A/000 |
Voce D 3/17 (Convegno Giona) |
60.000 |
70.000 |
Voce D 3/18 (Seminario sulla Wood Badge) |
10.000 |
7.000 |
Voce D 3/19 (Incontro nazionale Capi Campo) |
12.000 |
15.000 |
Voce D 3/24 (Formazione O.d.C.) |
4.000 |
5.000 |
Voce D 3/25 (Seminario O.d.C.) |
3.000 |
4.000 |
Voce D 3/27 (Convegno stampa) |
5.000 |
- |
Voce D 3/29 (Cantieri stampa) |
5.000 |
- |
Voce E 4 (Scout - Proposta Educativa) |
140.000 |
160.000 |
Voce E 5 (R/S Servire) |
36.000 |
50.000 |
Voce E 6 (Agescout) |
56.000 |
80.000 |
Voce G 1/1 (Viaggi) |
50.000 |
65.000 |
Voce G 1/1 (Segreterie decentrate) |
18.000 |
10.000 |
Voce G 1/2 (Doc. Atti) |
43000 |
- |
Voce G 1/2 (Comm. Economica) |
2.000 |
3.000 |
Voce G 1/3 (Centro Studi e Documentazione) |
1.000 |
- |
Voce G 2/1 (Collaborazioni) |
90.000 |
60.000 |
Voce G 2/15 (Centro elaborazione dati) |
25.000 |
17.000 |
Voce G 4 (Terreni) |
18.000 |
38.000 |
Voce H 1/9 (Istituto Centrale Sostentamento Clero) |
10 000 |
5 000 |
Voce I (Riporto anno precedente) |
4.000 |
1.000 |
Letto infine il conto di previsione 1992,
stabilisce
la quota annuale di censimento nella misura di Lit. 25.000.
Approva
il bilancio suddetto con le seguenti variazioni e precisazioni:
|
Da/000 |
A/000 |
Voce C (Riporto anno precedente) |
4.000 |
1.000 |
Voce F 1/1 /Aliquote a Zone e Regioni) |
700.000 |
715.000 |
Voce G 4 (Migliorie e impianti) |
100.000 |
85.000 |
precisando che i ristorni alle strutture periferiche, fermi restando le modalità ed i tempi già decisi lo scorso anno, vengano così determinati per il 1992:
Lit. 500.000 per Zona
Lit. 4.000.000 per Regione
Lit. 3.200 per associato.
Il Consiglio generale 1991, inoltre, letta la Relazione economica:
a. approva la richiesta di modifica dell’art. 2 del regolamento (v. mozione 28), così come formulata nella detta relazione;
b. approva la richiesta di modifica dell’art. 58, lettera b) (v. mozione 32), così come formulata nella detta relazione;
c. in merito al parere richiesto in ordine alla proposta di riorganizzazione del sistema di forniture ritiene che tale proposta debba essere ulteriormente valutata insieme ai rappresentanti delle Rivendite ufficiali scout regionali e presentata al prossimo Consiglio generale.
Esprime altresì il proprio apprezzamento per l’opera del Comitato Permanente Forniture.
Infine il Consiglio generale ringrazia tutto il personale della sede centrale per l’opera prestata nel corso dell’anno.
Mozione 15/1991 " Uniforme-gonna "
CNUD; Donne; Uniforme scout
Il Consiglio generale 1991,
considerato che l’attuale gonna pantalone non è ritenuta pratica per le attività delle ragazze e donne scout, tanto meno è tale da offrire una vestibilità “decente”, invita il Comitato Permanente Forniture a studiare un nuovo modello di gonna da presentare al Consiglio generale 1992, eventualmente pensando a modelli diversi.
Mozione 16/1991 "Uniforme - cappellino L/C"
Branca L/C; CNUD; Uniforme scout
Il Consiglio generale 1991,
delibera
l’introduzione del cappellino estivo nella uniforme delle coccinelle. Nel contempo impegna il Comitato Permanente Forniture ad adoperarsi perché siano apportate ai cappellini L/C quelle modifiche che ne migliorerebbero la portabilità e fugherebbero le preoccupazioni di invendibilità del Comitato Permanente Forniture stesso.
Mozione 17/1991 "Formazione capi - 1"
Figura del capo; Formazione capi; Patto Associativo; Valori di riferimento
Il Consiglio generale ‘91,
preso atto del documento sul profilo funzionale del capo preparato dalla Formazione capi,
dà mandato
allo stesso Settore Formazione capi di riformularlo tenendo conto delle seguenti indicazioni e proposte di integrazione.
1. Il profilo funzionale va inteso come indicazione di capacità e competenze del capo, da utilizzare come strumento di lavoro da parte dei formatori nelle attività di formazione dei capi e da parte delle Co.Ca.
2. Il profilo va articolato specificando le capacità e le competenze rispetto alle tre esigenze formative evidenziate nel documento sulla formazione dei capi.
3. Con riguardo alla prima esigenza (crescita di adulti come persone e come capo secondo le scelte del Patto Associativo e con un progetto) si può evidenziare che:
a. circa le doti personali del capo nell’ambito di una più complessiva capacità di rapportarsi agli altri e al proprio ambiente in modo maturo, occorre sottolineare, nell’attuale contesto associativo, i seguenti elementi:
- tensione verso la fedeltà agli impegni presi, all’armonia tra i diversi ambiti di vita e alla gestione efficace del proprio tempo;
- capacità di guardare al futuro con speranza e profezia;
- capacità educativa e relazionale di comprendere e accogliere la diversità con particolare riguardo, oggi, agli aspetti razziali, culturali, economico-sociali e religiosi;
b. scelta cristiana e scelta politica come elaborazione culturale personale della dimensione umana ecclesiale e politica, come capacità di lettura della realtà e di proposta, come testimonianza coraggiosa nella vita quotidiana, come inserimento nelle realtà territoriali, come partecipazione attiva alla comunità ecclesiale e civile;
c. scelta di servizio educativo in Agesci come vocazione gioiosa che dà solidità all’attività di educatore al di là di altre pur importanti motivazioni al servizio.
4. Per quanto riguarda la seconda esigenza (competenza pedagogica e metodologica) vanno sottolineati i seguenti elementi:
a. comprensione del metodo scout nel suo complesso e quindi della continuità di esso nelle diverse branche;
b. comprensione delle motivazioni pedagogiche alla base dell’utilizzo del metodo;
c. capacità di tradurre la proposta educativa in progetto educativo e in programmi di unità;
d. comprensione e messa in pratica delle caratteristiche fondamentali del rapporto educativo tra adulto e ragazzo in una Unità scout (“punto d’appoggio” e “guida”, educare attraverso il metodo e la comunità, ecc.).
5. Per quanto riguarda la terza esigenza (formazione associativa) vanno evidenziati i seguenti elementi:
a. capacità di educare nella comprensione della rete di relazioni che è attorno al ragazzo (famiglia, scuola, altre agenzie educative, contesto socio culturale);
b. capacità di lavorare con altri adulti in Co.Ca. e in staff con particolare riguardo alla diarchia;
c. comprensione del servizio di capo anche come attività di formazione di altri capi all’interno dello staff;
d. capacità di sintesi personale della cultura associativa;
e. partecipazione attiva e cosciente alla vita dell’associazione.
Mozione 18/1991 "Formazione capi - 2"
Formazione capi; Formazione formatori; Formazione permanente; Formazione quadri; Progetto del capo; Regioni; Strutture associative; Zona
Il Consiglio generale 1991 approva il seguente documento:
Allegato 4/1991 [5] "Formazione dei capi"
Formazione capi; Formazione formatori; Formazione permanente; Formazione quadri; Progetto del capo; Regioni; Strutture associative; Zona

Mozione 19/1991 " Formazione capi - 3 "
Bisogni formativi; Commissione; Formazione capi; Iter formativo
Il Consiglio generale 1991,
approva
il documento presentato dalla Commissione sull’iter condividendone l’impostazione del percorso “formativo”.
Rilevandone
la complessità e la novità dell’attuazione,
dà mandato
al Comitato centrale di presentare entro il Consiglio generale ’92 un “progetto di fattibilità” a livello regionale e nazionale relativo a tale proposta di iter per la successiva deliberazione sull’iter nel Consiglio generale 1993.
Il “progetto di fattibilità” dovrà individuare:
- i fabbisogni formativi;
- le risorse necessarie per rispondere in modo adeguato;
- i supporti organizzativi ed economici;
- modalità di passaggio dal vecchio al nuovo iter;
- le difficoltà di espletamento dell’attuale iter.
Mozione 20/1991 "Formazione capi - 4"
Formazione capi; Iter formativo; Nomine a capo; Wood Badge
Il Consiglio generale 1991
viste
- la mancanza di un’ampia riflessione sul significato della differenza fra Nomina a capo e Wood Badge;
- la scarsa documentazione presentata e la mancanza di discussione in sede di Consiglio generale;
pur ritenendo
- che tale riflessione sia un aspetto particolare di un discorso più ampio sull’iter di Formazione capi;
- e che debba essere espressione di un dibattito che coinvolga i capi dell’associazione;
esprime
- un orientamento favorevole alla separazione fra la Nomina a capo dell’Agesci e la Wood-Badge, nell’ottica del mantenimento di quest’ultima come riconoscimento nel campo educativo.
Dà mandato
al Comitato centrale di diffondere i risultati del convegno tenuto a Milano il 26-27 gennaio 1991, per permettere una riflessione ampia sulle motivazioni e sui contenuti che sottendono i due riconoscimenti.
Tale riflessione sarà inserita nel dibattito sulla Formazione capi al Consiglio generale 1993.
Mozione 21/1991 "Formazione capi - 5"
Capi Gruppo; Formazione capi; Quadri associativi
Il Consiglio generale 1991,
considerata la mozione del Consiglio generale 1989 sulla riformulazione della figura del Capo Gruppo;
delibera che la formazione dei Capi Gruppo non sia più compresa nell’iter di Formazione capi;
approva nella nuova formulazione il documento “Ruolo e formazione dei Capi Gruppo”;
dà mandato al Comitato centrale di tradurre tale documento in una proposta organica di formazione tenendo conto anche delle esperienze attualmente in corso e
lo impegna a presentare tale proposta al Consiglio generale 1993 unitamente alle opportune proposte di modifica e di integrazione allo Statuto e al Regolamento.
Mozione 22/1991 "Formazione capi - 6"
Figura del capo; Formazione capi; Formazione formatori
Il Consiglio generale 1991
approva le seguenti linee relative alla definizione del profilo “formatore associativo”.
Il formatore, oltre le caratteristiche di ogni altro capo, deve avere capacità di:
- utilizzare un linguaggio semplice e comprensibile;
- stimolare l’innovazione pedagogica e metodologica con criteri di sperimentalità e di fedeltà al metodo e all’associazione;
- lavorare in equipe;
- animare gli adulti;
- stimolare alla traduzione del metodo nella realtà locale attivando l’intenzionalità educativa;
- stimolare e curare la formazione metodologica ricorrente in sé e negli altri.
Valutando inoltre inadeguati gli attuali momenti di formazione per formatori chiede al Comitato centrale di presentare al Consiglio generale 1992 una nuova proposta organica che tenga conto delle linee tracciate nel profilo e garantisca omogeneità ed analoga qualità dei formatori al livello nazionale ed al livello regionale.
Mozione 23/1991 "Formazione capi - 7"
Formazione capi; Formazione formatori
Il Consiglio generale 1991, ritenendo che
- la necessità di verificare, attraverso il loro lavoro, l’aderenza dei formatori alle caratteristiche espresse nel profilo presentato;
- l'intercambiabilità dei formatori a livello nazionale e regionale;
- il collegamento col vissuto dei ragazzi
siano alcuni degli elementi fondanti per l’individuazione del formatori,
Dà mandato
al Comitato centrale di elaborare appositi criteri di nomina dei formatori a tutti i livelli e che gli stessi vengano resi noti all’associazione.
Mozione 24/1991 "Formazione capi - 8"
Formazione capi; Formazione quadri; Quadri associativi
Il Consiglio generale 1991
approva
le seguenti linee relative alla definizione del profilo di quadro associativo.
Il quadro, oltre alle caratteristiche di ogni altro capo, deve acquisire capacità di:
- reperire e gestire le risorse in prospettiva anche innovativa e sperimentale;
- curare il senso associativo e richiamare alla fedeltà alle scelte dell’associazione;
- rappresentare l’associazione nella comunità civile ed ecclesiale;
- garantire l’attuazione del progetto del livello che lo ha eletto ed essere cerniera fra i vari livelli associativi;
- suscitare relazioni efficaci che sappiano entusiasmare all’uso del metodo e alla partecipazione alla vita associativa;
- animare gli adulti.
Chiede
al Comitato centrale, sentito il Consiglio nazionale, di elaborare proposte organiche di formazione che supportino i quadri in servizio nel loro ruolo. Tali proposte dovranno essere presentate al Consiglio generale 1992 unitamente alla verifica di quelle previste per il 1991.
Mozione 25/1991 " Formazione capi - 9 "
Cocagenda; Formazione capi
Il Consiglio generale 1991:
§ considera la Cocagenda uno strumento tecnico a disposizione dei capi per diffondere particolari temi associativi;
§ affida al Comitato centrale, sentito il parere del Consiglio nazionale, la decisione (da valutare di anno in anno) di realizzare o meno la Cocagenda e se effettuarne la diffusione a tutti
§ raccomanda comunque al Comitato centrale di studiare con la Editrice Fiordaliso la possibilità di commercializzare una edizione prototipo di Cocagenda attraverso il circuito delle Rivendite scout.
Mozione 26/1991 "Modifiche allo Statuto"
Agesci; Art. 55; Comunità capi; Statuto
Modifica allo Statuto: art. 55
Nuovo testo:
In deroga al presente Statuto, la Comunità capi può, in casi eccezionali, affidare l’incarico di Capo Unità ad adulti che, pur non avendo ancora completato l’Iter di Formazione ma avendo partecipato al Corso Regionale di Branca, aderiscono al Patto Associativo e appartengono alla Comunità capi.
Essi partecipano con diritto di voto ed elettorato attivo alle Assemblee di Zona e di Regione.
Questo diritto decade dopo tre anni dalla data del Corso di Branca.
Le disposizioni del presente articolo sono in vigore fino al 31 dicembre 1993.
Mozione 27/1991 "Modifiche ai Regolamenti"
Agesci; Capo Guida; Capo Scout; Modalità operative; Regolamenti
Il Consiglio generale 1991
il Capo Scout e la Capo Guida ad effettuare il coordinamento formale delle modifiche regolamentari approvate in questa sede.

Mozione 28/1991 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 1"
Art. 2; Censimenti; Regolamento organizzazione
Art. 2 Nuovo testo:
Art. 2 - Le operazioni di censimento hanno inizio il 1° novembre e terminano il 28 febbraio dell'anno successivo.
Censimenti integrativi di nuovi membri possono essere accettati fino al 10 settembre.

Mozione 29/1991 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 2"
Art. 5; Censimenti; Regioni; Regolamento organizzazione; Zona
Art. 5 Nuovo testo:
Art.5 - Ogni Comitato regionale, d’intesa con i relativi Comitati di Zona, ha il compito di tenere aggiornati gli elenchi dei Gruppi e delle Unità, in possesso dei requisiti statutari, autorizzati a censirsi.
Il Comitato regionale invia alla segreteria centrale copia aggiornata di tali elenchi, entro il 20 ottobre di ogni anno.
La segreteria centrale invia, nel mese di ottobre, i plichi dei censimenti ai Responsabili di Zona.
Mozione 30/1991 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 3"
Art. 8; Comunità Capi; Regolamento organizzazione; Unità miste
Art. 8 Nuovo testo:
Art. 8 - Per le unità miste, inoltre, sono richieste le seguenti condizioni:
- l’esistenza di una Comunità capi mista che assuma la responsabilità di tale scelta e non la lasci alla libera iniziativa di una singola Unità;
- l’esistenza nell’ambito della Comunità capi di un equilibrio di responsabilità fra uomini e donne;
- la direzione di ogni Unità affidata ad un capo e ad una Capo.
Mozione 31/1991 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 4"
Art. 9; Art. 10; Censimenti; Gruppo scout; Regolamento organizzazione; Zona
(Gli articoli 9, 10, 11 sono stati modificati e diventano gli articoli 9, 10)
Nuovo testo:
art. 9 – È compito del Comitato di Zona autorizzare la formazione d un nuovo gruppo e delle relative unità;
- ogni nuova unità che nasce per iniziativa di una Comunità capi deve essere autorizzata dal Comitato di Zona, la nuova unità deve far parte a tutti gli effetti del relativo Gruppo scout;
- i Responsabili di Zona devono tempestivamente informare il Comitato regionale di tutte le variazioni che intervengono per l’aggiornamento degli elenchi di cui all’art. 5 del Regolamento;
- sono accettati censimenti di nuovi Gruppi e Unità solo se autorizzati entro il 31 marzo dell’anno di censimento in corso.
Nuovo testo:
art. 10 – I Comitati di Zona possono:
- autorizzare il censimento di Unità isolate, disponendone con opportune modalità l’inserimento di Capi in una Comunità capi della Zona;
- in casi eccezionali, autorizzare il censimento di Unità maschili o femminili sotto la responsabilità di membri maggiorenni dell’associazione, che svolgono servizio di Capo non trovandosi nelle condizioni previste dall’art. 7. in tal caso il Comitato di Zona si impegna a seguire la vita dell’Unità con particolare attenzione.
Mozione 32/1991 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 5"
CNUD; Cooperative scout; Marchio scout; Regolamento organizzazione
Organizzazione art. 58
Nuovo testo:
Il Comitato permanete Forniture ha i seguenti compiti:
a. disciplina, concede e revoca il riconoscimento di “Rivendita ufficiale scout” in accordo con la Regione Agesci di appartenenza e conformemente all’apposito Regolamento;
b. realizza, conserva ed aggiorna i modelli ufficiali delle uniformi e dei distintivi in base alle norme emanate dal Consiglio generale, scegliendo i materiali per la loro confezione e i relativi fornitori;
c. stabilisce periodicamente i listini dei prezzi di vendita dei capi costituenti l’uniforme e sorveglia sulla loro applicazione;
d. regolamenta l’uso del “marchio Scout” (vedi allegato B);
e. agevola la materia delle forniture, dei materiali e delle attrezzature scout e da campo, promuovendo in sintonia con le Rivendite ufficiali un consorzio di acquisti;
f. visiona, per l’associazione, d’intesa con i rispettivi collegi sindacali, i bilanci annuali delle Rivendite Ufficiali Scout, suggerendo modifiche e/o miglioramenti utili. Quando necessario, d’accordo con la Regione Agesci di appartenenza, il Comitato Permanente Forniture ha facoltà dio accedere alla documentazione contabile delle Rivendite Ufficiali;
g. le Rivendite Ufficiali sono tenute a trasmettere tempestivamente al Comitato Permanente Forniture copia della relazione del Consiglio di Amministrazione e del bilancio approvato, nonché tutte le altre indicazioni utili che possono essere richieste.
Per adempiere alle incombenze tecniche (merceologiche, di mercato, finanziarie,fiscali, legali,ecc.), il Comitato Permanente Forniture può avvalersi di esperti professionisti.
Potrà, altresì, avvalersi della collaborazione continuativa di un segretario tecnico che, su precise indicazioni del Comitato stesso, curi l’esecuzione delle delibere del Comitato. Il segretario tecnico permanente èd eventuali collaborazioni esterne saranno remunerati con parte dei proventi della vendita del “marchio Scout”. 11 segretario tecnico partecipa alle riunioni del Comitato Permanente Forniture come uditore.
Mozione 33/1991 "Modifiche al Regolamento Formazione capi - 1"
Art. 62; Branca R/S; Formazione capi; Regolamenti; ROSS
Formazione capi: art. 62
Nuovo testo:
La Route d’Orientamento è rivolta a
Rovers e Scolte alla fine del terzo anno di Comunità R/S, oppure a
Rovers e Scelte di analoga età, maturità ed esperienza che non abbiano
oltre i 21 anni di età e che intendano intraprendere il cammino di
Formazione capi in associazione.
Mozione 34/1991 "Modifiche al Regolamento Formazione capi - 2"
Adulti scout; Art. 65 bis; Campi scout; Formazione capi; Regolamenti; Servizio extrassociativo
Formazione capi: art. 65 bis (diventa art. 66)
Nuovo testo:
Campo per adulti di provenienza extrassociativa (o con esperienza remota di scautismo).
Scopo del campo è quello di offrire agli adulti un approfondito confronto con le esperienze e le proposte dell’associazione al fine di permettere loro di acquisire gli strumenti indispensabili per affrontare una esperienza di servizio in associazione. Al termine del corso l’allievo verrà indirizzato dalla Formazione capi regionale, in accordo con la Zona, al livello di formazione più idoneo.
È rivolto a:
- adulti di provenienza extrassociativa;
- adulti con esperienza remota di scautismo;
già inseriti, o da inserire in una Comunità capi, secondo i progetti di sviluppo di Zona.
Si realizza in:
un campo della durata di 4,5 giorni, o in alternativa in due o più week-end, vissuto in stile scout, gestito da uno staff interbranca, con capi che hanno esperienza di formazione di adulti, organizzato dalla Formazione capi regionale, da più Regioni, o da singole Zone in collaborazione con la Formazione capi regionale.
Mozione 35/1991 "Modifiche al Regolamento Formazione capi - 3"
Art. 67; Formazione capi; Regolamenti
Formazione capi: art. 67 (diventa art. 68)
Nuovo testo:
Il corso di branca è rivolto a:
- adulti appartenenti alla Comunità capi (di almeno 20 anni per la Branca R/S) che hanno partecipato alla Route di Orientamento al servizio educativo in associazione o al campo per adulti di provenienza extrassociativa;
- adulti di almeno 21 anni di cui la Comunità capi, in collaborazione con la zona, valuta la maturità e il livello di conoscenza del compito di educatori.
Mozione 36/1991 "Modifiche al Regolamento Formazione capi - 4"
Art. 68; Formazione capi; Regolamenti
Formazione capi: art. 68 (diventa art. 69)
Nuovo testo:
Il corso di branca si realizza sotto forma di campo mobile e/o fisso, sotto la responsabilità delle Regioni, mediante l'intervento delle branche in collaborazione con la Formazione capi. La sua durata è di una settimana.

Mozione 37/1991 "Modifiche al Regolamento Formazione capi - 5"
Art. 72; Formazione capi; Regolamenti
Formazione capi: art. 72 (diventa art. 73)
Nuovo testo:
Il campo nazionale di branca è rivolto ad adulti che hanno frequentato il corso di branca e che hanno almeno un anno di servizio in unità.
Mozione 38/1991 " Sestiglie L/C "
Branca L/C; Distintivi scout; Sestiglie
Il Consiglio generale 1991,
in ottemperanza a quanto previsto nel Regolamento organizzazione art. 29, capoverso 6, e ribadito nel Regolamento di Branca L/C art. 34,
delibera
di adottare e rendere disponibili nelle Rivendite insieme ai triangoli di Sestiglia attualmente reperibili, i triangoli nei seguenti colori: giallo, rosso vivo, bianco crema, turchese, indaco, rosa, arancio.