Mozioni 1999
- Mozione 1/1999 "Relazione del Comitato centrale - 1"
Formazione capi; Relazione Comitato Centrale - Mozione 2/1999 "Relazione del Comitato centrale - 2"
Educazione alla pace; Educazione non emarginante - Mozione 3/1999 "Relazione del Comitato centrale - 3"
Patto Associativo; Scelta cristiana - Mozione 4/1999 "Relazione del Comitato centrale - 4"
Cooperative scout - Mozione 5/1999 "Bilancio Agesci"
Agesci; Bilancio - Mozione 6/1999 "Laboriosi ed economi - 1"
Agesci; Basi scout in Italia; Bilancio; Cooperative scout; Quota associativa - Mozione 7/1999 "Laboriosi ed economi - 2"
Aspetti legislativi - Mozione 8/1999 "Laboriosi ed economi - 3"
Agesci; Bilancio; Censimenti; Economia; Valori di riferimento - Mozione 9/1999 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 1"
Art. 37; Censimenti; Consiglieri generali; Regolamento organizzazione - Mozione 10/1999 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 2"
Art. 37; Censimenti; Consiglieri generali; Regolamento organizzazione - Mozione 11/1999 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 3"
Consiglio Generale; Modalità operative - Mozione 12/1999 "Modifiche al Regolamento Metodologico - 1"
Autofinanziamento; Essenzialità; Regolamento metodologico - Mozione 13/1999 "Modifiche al Regolamento Metodologico - 2"
Art. 1 E/G; Art. 4 E/G; Art. 4 R/S; Art. 12 R/S; Art. 15 L/C; Art. 18 E/G; Art. 20 IB; Art. 29 R/S; Art. 34 IB; Art. 35 R/S; Branca E/G; Branca L/C; Branca R/S; Coeducazione; Educazione all'amore; Missione di squadriglia; Progressione personale; Regolamento metodologico; Reparto; Servizio - Mozione 14/1999 "Formazione capi - 1"
Bisogni formativi; Commissione; Formazione capi; Formazione quadri; Quadri associativi - Allegato 1/1999 [4] "Formazione dei quadri: situazione, prospettive e linee di indirizzo"
Bisogni formativi; Commissione; Formazione al ruolo; Formazione capi; Formazione quadri; Iter formativo; Quadri associativi - Mozione 15/1999 "Formazione capi - 2"
Comitato Centrale; Formazione al ruolo; Formazione capi; Formazione quadri - Mozione 16/1999 "Uniformi ed essenziali"
CNUD; Criteri; Uniforme scout - Allegato 2/1999 [5] "Agesci e Kosovo"
Agesci; Balcani; Educazione alla pace; Guerra - Allegato 3/1999 [6] "Patto Associativo"
4 punti di B.-P; Coeducazione; Comunità capi; Educazione alla fede; Educazione alla politica; Gioco; Patto Associativo; Progetto educativo; Scelta cristiana; Scelta politica; Scelta scout; Servizio
Mozione 1/1999 "Relazione del Comitato centrale - 1"
Formazione capi; Relazione Comitato Centrale
Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1999,
preso atto
che la fase di sperimentazione del modello unitario dei Campi di Formazione Metodologica - approvata lo scorso anno con i programmi regionali già definiti e conseguentemente operativa solo da questo - sta coinvolgendo persone ed istanze associative molto diverse, con una diffusione e differenziazione delle esperienze elevata ed eterogenea;
visto
inoltre che la definizione del percorso di valutazione ed integrazione del modello unitario dei Campi di formazione metodologica avviata dal settore Formazione capi insieme agli Incaricati regionali attraverso un procedimento di monitoraggio sistematico dei campi necessita di uno strumento omogeneo di lettura delle esperienze, ancora in elaborazione, nonché di un congruo periodo di tempo per l’osservazione di quanto realizzato;
considerato
infine che il Settore è tuttora impegnato, con gli Incaricati regionali nell’individuazione di altri necessari strumenti di verifica, e con l’area Metodo nell’identificazione delle comuni interazioni in merito alla riflessione sui temi metodologici, a suo tempo richiesta;
delibera
di rinviare la scadenza del mandato affidato al Comitato centrale su tale sperimentazione nella sessione ordinaria del 1998 (con la mozione n. 29) al Consiglio generale 2002.
Mozione 2/1999 "Relazione del Comitato centrale - 2"
Educazione alla pace; Educazione non emarginante
I Consiglieri generali, nella sessione ordinaria del 1999, in ottemperanza alla mozione a firma di Michele Pignatelli ed altri, votata dall’assemblea regionale pugliese del 24 e 25 aprile ‘99, considerato il forte e continuativo impegno della popolazione pugliese che abita il Salento,
volto all’accoglienza dei profughi delle diverse etnie, che da anni approdano sulle loro coste; testimoniando così la propria vocazione ad essere terra di frontiera; in considerazione dell’iniziativa promossa dalla testata giornalistica “La Gazzetta del Mezzogiorno” finalizzata a promuovere la candidatura al Premio Nobel per la Pace per la popolazione del Salento
impegnano
il Consiglio generale 1999 impegni il Comitato centrale Agesci affinché prenda, nelle forme più opportune, posizione esplicita in favore dell’iniziativa, sostenendola nei modi che riterrà più idonei.
Mozione 3/1999 "Relazione del Comitato centrale - 3"
Patto Associativo; Scelta cristiana
Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1999,
vista
l’approvazione del nuovo Patto associativo ed in particolare quanto espresso nella scelta cristiana in merito all’accoglienza nei gruppi di ragazzi/e di altre religioni e confessioni cristiane;
tenendo conto
di quanto già indicato in merito nel programma nazionale 98/99,
chiede
al Comitato centrale
di impegnarsi per fornire al più presto alle Comunità capi, indicazioni, attenzioni, percorsi educativi per l’accoglienza nei gruppi di ragazzi/e di altre religioni e confessioni cristiane;
di riferire al Consiglio generale 2000 sulle iniziative intraprese ed un eventuale monitoraggio sulle esperienze già avviate.
Mozione 4/1999 "Relazione del Comitato centrale - 4"
Cooperative scout
Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1999,
§ per meglio chiarire insieme alle Rivendite ufficiali scout e alla Nuova Fiordaliso come operare in campo economico coerentemente con i principi dello scautismo,
§ e per meglio delineare insieme come si possano garantire la qualificazione economica e la validità merceologica delle forniture,
approva
i criteri da utilizzare in ambito associativo per individuare e selezionare, confermare o sostituire, i fornitori di beni o di servizi, espressi nella proposta pubblicata sul numero di Scout - Documenti preparatori del Consiglio generale 1999 n° 3 del 20 febbraio 1999 p.34.
Mozione 5/1999 "Bilancio Agesci"
Agesci; Bilancio
Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1999,
approva
1. il conto consuntivo 1998;
2. la variazione alla previsione 1998/99 con le seguenti variazioni definitive:
§ voce L3 Manutenzioni basi da lire 5 milioni a zero;
§ voce L2 Manutenzioni patrimoniali da lire 286 milioni a lire 291 milioni;
§ voce F2.3 Specializzazioni da lire 25 milioni a lire 23 milioni;
§ voce F2.3a Campi di specializzazione da lire 37 milioni a lire 35 milioni;
§ voce F2.9 Incaricato nazionale al demanio da lire 3 milioni a lire 7 milioni;
§ voce I4 Sopravvenienze attive da lire 158,5 milioni a lire 149,5 milioni;
di conseguenza il risultato finale sarà di lire 222.931=;
3. la previsione 1999/2000 con le seguenti variazioni:
§ voce L3 Manutenzioni basi da lire 5 milioni a zero;
§ voce L2 Manutenzioni patrimoniali da lire 286 milioni a lire 291 milioni;
§ voce F2.3 Specializzazioni da lire 25 milioni a lire 23 milioni;
§ voce F2.3a Campi di Specializzazione da lire 37 milioni a lire 35 milioni;
§ voce F2.9 Incaricato nazionale al demanio da lire 3 milioni a lire 7 milioni;
§ voce N riporto da anno precedente da lire 9.222.931 a lire 222.931;
di conseguenza il risultato finale sarà di lire 32.640.007=.
Mozione 6/1999 "Laboriosi ed economi - 1"
Agesci; Basi scout in Italia; Bilancio; Cooperative scout; Quota associativa
Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1999,
delibera
di confermare per l’anno scout 1999/2000 la quota associativa in lire 50.000, di cui lire 2.000 da destinarsi ali livelli regionali per:
§ la realizzazione di un sistema informatico integrato tra il livello centrale ed i livelli regionali, con l’obiettivo del massimo decentramento dell’informatizzazione dell’associazione;
§ interventi straordinari per le basi scout;
§ una più corretta definizione dei rapporti con le rivendite regionali, in modo da consentire la copertura delle attività ordinarie associative con le entrate ordinarie.
Mozione 7/1999 "Laboriosi ed economi - 2"
Aspetti legislativi
Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1999,
prendendo atto
a. dell’entrata in vigore della riforma del sistema sanzionatorio tributario non penale in data 1 aprile 1998, ai sensi dei decreti legislativi del 18 dicembre 1997 nn. 471, 472, 473;
b. che tale riforma ha introdotto fra l’altro la personalizzazione delle sanzioni amministrative per violazioni di carattere tributario in capo al soggetto o ai soggetti che hanno commesso o hanno concorso a commettere l’errore;
c. che ciò comporta che i Presidenti del Comitato centrale quali legali rappresentanti dell’associazione, l’Incaricato nazionale all’organizzazione, il Tesoriere, le persone da loro incaricate su specifici progetti e i dipendenti con responsabilità di carattere amministrativo rispondano personalmente anche per errori di carattere meramente formale;
d. che l’art. 11, comma 6 del decreto legislativo 472/97 prevede che l’associazione possa accollarsi il debito dell’autore della violazione, purché quest’ultima sia stata commessa senza dolo o colpa grave;
delibera
che l’associazione si accolli gli eventuali debiti derivanti da sanzioni amministrative previste per le violazioni di carattere tributario che i Presidenti del Comitato centrale quali legali rappresentanti dell’associazione, l’Incaricato nazionale all’organizzazione, il Tesoriere, le persone da loro incaricate su specifici progetti e i dipendenti con responsabilità di carattere amministrativo abbiano commesso nello svolgimento delle loro mansioni e nei limiti dei loro poteri. Ciò purché le violazioni vengano commesse senza dolo o colpa grave così come definiti dall’art. 5 comma 3 del decreto legislativo citato 472/97.
Mozione 8/1999 "Laboriosi ed economi - 3"
Agesci; Bilancio; Censimenti; Economia; Valori di riferimento
Il Consiglio generale, riunito nella sessione ordinaria del 1999, facendo seguito al mandato della mozione n.7/1998
prende atto
che nel corso dell’anno scout 1998/1999 il Comitato centrale, d’intesa con la Commissione economica, ha svolto un lavoro di riflessione con il Consiglio nazionale sugli ambiti di approfondimento di seguito richiamati nei punti da 1 a 5, nonché una ricognizione delle risorse economiche, centrali e locali, coinvolgendo i vari livelli associativi, le cooperative e l’Ente Mario di Carpegna.
Al fine di giungere alla definizione del “progetto per l’economia al servizio dell’educazione”
assume
il documento “l’Agesci e il suo denaro”, predisposto dal gruppo di lavoro “laboriosi ed economi”, quale documento di partenza per il lavoro del prossimo anno e ne chiede la pubblicazione sulla rivista dei capi con l’intento di salvaguardare il patrimonio delle riflessioni associative degli ultimi anni in materia;
riconosce
i seguenti ambiti di approfondimento:
1. Dimensione etica (valori di riferimento)
2. Dimensione educativa (ovvero lo scout è laborioso ed economo: sfide dell’educare oggi; qui rientrano temi quali la testimonianza personale del capo, il rapporto con i ragazzi, la responsabilità di gestire le cose altrui, ...)
3. Modello organizzativo gestionale (associazione di servizi o associazione di valori? Volontari o permanenti?)
4. Modello strutturale (organizzazione economico patrimoniale: associazione, cooperative, enti, e relativi flussi economici e finanziari)
5. Modello funzionale (accentramento/decentramento, centro/periferia, ristorni);
individua
tra i nodi da approfondire:
§ la promozione ai diversi livelli associativi di una diffusa cultura della legalità in ambito economico;
§ il supporto ai gruppi, alle zone e alle regioni nella corretta gestione delle risorse, fornendo adeguati strumenti per migliorare trasparenza, efficacia, intenzionalità, partecipazione, comunicazione associativa;
§ gli strumenti per la condivisione di responsabilità (strumenti di verifica, controllo, correzione fraterna) ad ogni livello associativo;
§ lo stimolo della capacità critica sui modelli economici correnti nella scelta degli strumenti economico/organizzativi;
§ la correlazione tra progettazione educativa e risorse a disposizione;
§ le voci di entrata (censimenti, fonti di finanziamento) alle quali ciascun livello può accedere e con quali modalità;
§ la struttura di supporto da fornire ai quadri (ad es. consulenze su temi specifici, istruzione degli argomenti, dipendenti, permanenti, ...);
affida
al Comitato centrale, in collaborazione con le aree metodo e organizzazione regionali e con la Commissione economica l’elaborazione di una riflessione sui nodi emersi e l’individuazione di possibili risposte operative, da riportare in un documento (“linee guida”). Incarica il Comitato centrale di predisporre, inoltre, una proposta di diffusione e promozione del documento a tutta l’associazione, anch’essa da sottoporre al Consiglio generale.
Suggerisce la realizzazione di un seminario di studio sull’argomento - aperto ai capi interessati - nel quale potersi confrontare con le scelte compiute da altre associazioni e dibattere possibili modelli alternativi, anche con l’aiuto di esperti esterni.
Sottolinea l’importanza di coinvolgere i capi (capigruppo, responsabili di zona, ..) per comprendere la praticabilità delle soluzioni proposte e le reali esigenze di supporto (informativo, formativo, gestionale...).
Inoltre, valutando che il termine del Consiglio generale 2000 fissato dalla mozione n. 7/1998 per la definizione del “Progetto per l’economia al servizio dell’educazione” risulta troppo vicino rispetto alla quantità e alla vastità degli ambiti di approfondimento
Delibera
§ di rinviare al Consiglio generale 2001 la discussione e la votazione del suddetto documento;
§ che il Comitato centrale avvii la riflessione individuando gli ambiti prioritari da trattare nell’anno scout 1999/2000 e gli argomenti più urgenti da anticipare al Consiglio generale 2000;
§ che il Comitato centrale verifichi in itinere con il Consiglio nazionale l’andamento dei lavori (a partire da ottobre 1999);
§ che il documento che verrà discusso al Consiglio generale 2001 sia disponibile entro ottobre 2000 per consentire un dibattito alle assemblee regionali.
Mozione 9/1999 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 1"
Art. 37; Censimenti; Consiglieri generali; Regolamento organizzazione
Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1999
considerato che
la ripartizione dei seggi al Consiglio generale in proporzione al numero dei censiti risponde maggiormente all’identità dell’associazione così come espresso nello statuto (art. 3 - Membri dell’associazione, che liberamente ne accettano i principi ed il metodo, sono ragazze e ragazzi, che in essa vivono, con modalità adeguate alle diverse età, una esperienza di crescita personale e di fede; e gli adulti in servizio educativo, che a tale esperienza partecipano, pur nella diversità dei ruoli, attuando la loro presenza nei modi propri dello scautismo e realizzando, in quanto membri della Chiesa, la loro vocazione cristiana.); oltre che riflettere più fedelmente l’effettiva adesione alla proposta scout
approva
la seguente modifica dell’articolo 37 del regolamento:
Art. 37 - I consiglieri sono ripartiti tra le singole regioni in proporzione al numero dei censiti nell’anno precedente.
Mozione 10/1999 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 2"
Art. 37; Censimenti; Consiglieri generali; Regolamento organizzazione
Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1999
considerato che
per dare la possibilità anche alle regioni oggi rappresentate da un solo consigliere, di avere una presenza maggiore nelle commissioni di lavoro del Consiglio generale e di garantire un adeguato confronto tra i consiglieri della stessa regione
approva
la seguente aggiunta all’articolo 37 del regolamento:
Art. 37 - La ripartizione è articolata nel seguente modo: due consiglieri per ogni regione ed i rimanenti 84 in numero proporzionale al numero dei censiti dell’anno precedente, escludendo dal conteggio le regioni che non superino la quota di 1,5/84, per un complessivo di 124 consiglieri eletti.
Mozione 11/1999 "Modifiche al Regolamento Organizzazione - 3"
Consiglio Generale; Modalità operative
Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1999
considerato che
negli ultimi Consigli generali sono emerse alcune problematiche nella gestione del Consiglio generale stesso che si possono così riassumere:
§ poco spazio per il confronto,
§ elevato numero di temi che richiedono conseguentemente tempi lunghi per le votazioni,
§ difficoltà nel prendere le decisioni per insufficiente approfondimento del tema,
§ preparazione non sempre adeguata dei consiglieri,
delibera di
inserire all’ordine del giorno del Consiglio generale del 2000 il tema “Modifiche al regolamento del Consiglio generale” per poter avviare la sperimentazione di più funzionali modalità di lavoro, acquisendo come riferimento il testo di cui al “Punto 5” dei documenti preparatori al Consiglio generale 1999 limitatamente alle “Modalità di lavoro al Consiglio generale”.
Mozione 12/1999 "Modifiche al Regolamento Metodologico - 1"
Autofinanziamento; Essenzialità; Regolamento metodologico
La Commissione sui regolamenti metodologici riunita al Consiglio generale 1999 ha appurato un insufficiente spazio dedicato al concetto/valore di essenzialità e di alcuni suoi strumenti collegati (Autofinanziamento). Si chiede quindi al Comitato centrale un ulteriore approfondimento nella prossima revisione che possa portare ad un articolato specifico da integrare nei regolamenti metodologici. Ricordiamo che l’autofinanziamento è citato esclusivamente nell’articolo 29 del regolamento di Branca R/S.
Mozione 13/1999 "Modifiche al Regolamento Metodologico - 2"
Art. 1 E/G; Art. 4 E/G; Art. 4 R/S; Art. 12 R/S; Art. 15 L/C; Art. 18 E/G; Art. 20 IB; Art. 29 R/S; Art. 34 IB; Art. 35 R/S; Branca E/G; Branca L/C; Branca R/S; Coeducazione; Educazione all'amore; Missione di squadriglia; Progressione personale; Regolamento metodologico; Reparto; Servizio
Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1999,
approva
il Regolamento metodologico come pubblicato sugli Atti preparatori del Consiglio generale 1999 Scout n. 3 del 20 febbraio 1999, con le seguenti modifiche:
Art. 1 E/G; Art. 4 E/G; Art. 4 R/S; Art. 20 Interbranca; Art. 12 R/S; Art. 15 L/C; Art. 18 E/G; Art. 29 R/S; Art. 35 R/S; Art. 34 - Interbranca
Si evidenzia inoltre la correzione dei seguenti refusi:
Art. 10 - int. - pag. 57 - (titolo): “…scout ...”
Art. 4 - E/G - pag. 59 - (ultima riga): “… monosessuali, parallele…”
Art. 6 - R/S - pag. 61 - (titolo): “Educazione...”
Art. 17 - L/C - pag. 69 - (ultimo cpv.): “...lupetto o una coccinella ...”
Allegato 3 - E/G - pag. 88- Specialità individuali: inserire “Informatico e Osservatore”.
Mozione 14/1999 "Formazione capi - 1"
Bisogni formativi; Commissione; Formazione capi; Formazione quadri; Quadri associativi
Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1999,
approva
il documento intitolato “Formazione dei quadri: situazione, prospettive e linee di indirizzo”, proposto dalla Formazione capi, nel suo testo modificato ed integrato dalla commissione n°7 e ne chiede la pubblicazione agli atti.
Allegato 1/1999 [4] “Formazione dei quadri: situazione, prospettive e linee di indirizzo”
Bisogni formativi; Commissione; Formazione al ruolo; Formazione capi; Formazione quadri; Iter formativo; Quadri associativi
Mozione 15/1999 "Formazione capi - 2"
Comitato Centrale; Formazione al ruolo; Formazione capi; Formazione quadri
Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1999
preso alto
dei contenuti del documento “ Formazione dei quadri: situazione, prospettive e linee di indirizzo”
impegna
il Comitato centrale, sentito il Consiglio nazionale, a:
1. stabilire le priorità per la formazione quadri in relazione alle strategie educative di oggi;
2. definire i singoli profili dei quadri e meglio chiarire i compiti di ciascuno;
3. individuare i contenuti formativi più urgenti.
Impegna inoltre
il Comitato centrale a predisporre, in tempo utile per un dibattito associativo adeguato, una relazione sul lavoro svolto che permetta al Consiglio generale del 2000 di valutare l’opportunità di dare l’avvio ad eventuali sperimentazioni.
Mozione 16/1999 "Uniformi ed essenziali"
CNUD; Criteri; Uniforme scout
Il Consiglio generale, nella sessione ordinaria del 1999,
approva
i seguenti criteri generali e orientamenti da seguire nella realizzazione dei capi dell’uniforme scout, proposti dalla Commissione nazionale uniformi e distintivi ed elaborati dalla commissione.
I criteri individuati, vista la valenza educativa data all’uniforme dal metodo scout, tendono a dotare l’associazione di un’uniforme essenziale ma rispondente ad esigenze di vestibilità, praticità ed esteticità. I tessuti scelti, compreso il velluto o tessuti alternativi, dovranno rispondere pienamente ai criteri individuati.
Vestibilità
L’uniforme deve essere sentita come propria da ciascuno facendo particolarmente attenzione alle varie età degli associati, nel rispetto delle esigenze dell’essere uomo, o donna, e non come corpo estraneo. Foggia, peso devono essere rispondenti alle esigenze attuali di chi indossa l’uniforme in modo da consentire agilità nello svolgimento delle attività.
Unicità
I capi dell’uniforme sono quelli fissati dal Regolamento e descritti nell’Albo ufficiale dell’associazione.
Tessuti
L’associazione nei rispetto dei criteri indicati prevede “specifici” tessuti e la trama per i vari capi dell’uniforme indicando gli standard di qualità e resistenza. Ogni deroga, richiesta dai fornitori, deve essere espressamente autorizzata.
Fibre
Viste le caratteristiche delle fibre naturali quali bassa infiammabilità, buona traspirazione, scarsa predisposizione alle scariche elettriche ed anallergicità, se ne propone l’utilizzo riservandosi la possibilità di valutare che l’impiego di fibre miste contenenti una bassa percentuale di fibre sintetiche non intacchi le garanzie offerte dalle fibre naturali e garantisca una maggiore resistenza all’usura, alla conservazione del colore e all’irrestringibilità
Sicurezza
Va riferita ai seguenti parametri:
§ resistenza al calore;
§ assenza di cattivi odori;
§ irrestringibilità;
§ resistenza alla lacerazione;
§ assenza di composti pericolosi (metalli pesanti, formaldeide ecc.).
Colore
Deve essere:
§ solido;
§ resistente al sudore e al lavaggio;
§ ottenuto da sostanze non inquinanti.
Economicità
In presenza di una politica di acquisti saggia e accorta condotta secondo le regole della trattativa commerciale (richiesta di più preventivi, comparazione delle offerte, rilancio al ribasso reso possibile dai numeri associativi) l’economia va riferita a:
§ un buon rapporto qualità /resistenza /costo;
§ massima qualità del prodotto nelle migliori politiche di acquisto. L’associazione deve avere garanzia da parte del fornitore, pena l’annullamento del contratto, che la produzione dei capi forniti non sia ottenuta con sfruttamento di minori e/o di lavoro “nero”, e comunque sia realizzata nel rispetto della normativa vigente del diritto interno e internazionale in materia del lavoro. Riteniamo che non sia praticabile la politica del risparmio ad ogni costo.
Garanzie
L’associazione richiede al fornitore di produrre sempre:
§ Certificato di garanzia con specificate le caratteristiche del prodotto.
§ Apposizione dei codici internazionali di manutenzione del capo.
§ Rispetto degli standard italiani ed europei.
§ Certificazione dell’osservanza della normativa in materia del diritto del lavoro.
§ L’associazione tramite le sue strutture preposte opera verifiche a campione sui capi forniti e blocca ordini e/o pagamenti a fronte di inadempienze del fornitore.
Richieste/indicazioni
L’associazione richiede al fornitore, tramite schede tecniche:
§ dati tecnici del tessuto;
§ caratteristiche dimensionali;
§ caratteristiche tintoriali;
§ solidità al colore;
§ altri dati tecnici.