COMUNICATO STAMPA
Concluso il Jamboree coreano per gli scout e le guide provenienti da ogni parte del mondo. Anche il Contingente italiano è tornato a casa.
Lo spirito di fratellanza e di pace del Jamboree continua.
Con la cerimonia di chiusura svoltasi venerdì sera nello stadio di Seul, si è chiuso il 25esimo Jamboree, il raduno che ha unito 50.000 guide e scout in Corea del Sud. Un grande concerto ne ha sancito il termine: i ragazzi e le ragazze si sono ritrovati di nuovo tutti insieme pieni di gioia e entusiasmo, nello spirito della fratellanza internazionale, valore che in tempi di guerra assume un senso ancora più forte.
All’evento, che si svolge ogni quattro anni, si è riflettuto sul tema dell’importanza di disegnare e tenere sempre vivi i propri sogni.
Positive, nonostante le difficoltà metereologiche durante l’evento, le reazioni della Direzione Federale italiana del Jamboree. L’energia, la capacità di adattarsi e di riuscire a vedere il bello delle nostre guide e dei nostri scout ci racconta del dinamismo del Movimento e della sua attualità, così ancora capace di coinvolgere i giovani e di renderli cittadini responsabili e impegnati. Nel “significato del Jamboree”, spiega la Direzione, c’è forte il senso del volersi aprire agli altri, accogliere. Aiutare a conoscere culture e tradizioni e differenti modi di pensare, allargare il proprio sguardo, far crescere l’armonia, ampliare la cultura di Pace: questo fanno le guide e gli scout di differente cultura, religione ed esperienza. Vivono insieme, rispettandosi e aiutandosi.
Non è mancato duranti questi giorni a Seul un chiaro riferimento, nel discorso al Contingente da parte del presidente della Federazione Italiana dello Scautismo, Matteo Spanò, al “dopo Jamboree”: le guide e gli scout tornano nei loro territori, ambasciatori dello scautismo italiano, portando la loro esperienza di incontro. Il protagonismo giovanile è essenziale nella nostra società e lo scautismo, resta ancora oggi una vera possibilità che diamo loro di esserlo.
Appuntamento in Polonia, quindi, fra 4 anni. Il Jamboree continua.
Foto di Gianluca Poli
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