“Che cosa deve ancora succedere? Quanto sangue deve ancora scorrere perché capiamo che la guerra non è mai una soluzione, ma solo una distruzione?” … “Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste, stabili. E tali saranno se fondate sul rispetto del sacrosanto valore della vita umana, nonché della sovranità e dell’integrità territoriale di ogni Paese, come pure dei diritti delle minoranze e delle legittime preoccupazioni“. (Papa Francesco)
L’AGESCI, nel tragico anniversario di un anno dallo scoppio del conflitto russo-ucraino, ribadisce che dalla guerra si esce solo investendo sulla cultura e l’educazione alla Pace.
Le parole del Santo Padre sono l’unica strada perseguibile, perché se è assurdo anche un solo giorno di guerra, un anno è di una disumanità inaccettabile.
Dopo la grande manifestazione nazionale di Roma dello scorso novembre, con oltre 100.000 partecipanti, chiediamo ancora una volta che il Governo si faccia promotore in Europa, di aprire un concreto negoziato di pace. Vogliamo ribadire con forza che si continua ancora oggi a parlare solo di armi, ma non può esserci Pace senza giustizia, perdono e riconciliazione, uguaglianza sociale, lotta alla povertà e redistribuzione delle ricchezze, dialogo tra culture e fedi religiose, diritto alla salute, un lavoro dignitoso e l’istruzione per tutti. Non c’è pace senza cultura e senza crescita delle persone. (cfr documento del Consiglio generale 2022, Artigiani di Pace)
L’Agesci vuol fare sentire la sua voce, partendo ogni giorno dall’educazione delle giovani generazioni, creando dei veri ambasciatori di Pace. Il rifiuto della violenza in ogni sua forma è, oggi come ieri, necessario e sostanziale.
Vogliamo non solo sperare per la Pace, ma operare per essa e l’unico modo è far crescere persone capaci di accogliere e difendere il più debole.
Lo spirito che deve ispirare il nostro servizio di guide e scout è espresso nelle parole di Aldo Capitini, autentico artigiano della Pace, che sottolinea come la nonviolenza è un COMINCIARE senza aspettare che altri lo facciano. Impegnarsi prima, senza che gli altri si impegnino. Amare per primi, senza aspettarsi di essere amati.
È l’amore di Cristo, che ci ha amati per primo, che suscita in noi la passione, lo slancio, la forza straordinaria capace di trasformarci e trasformare il mondo.
Tuttavia siamo certi che, come diceva don Tonino Bello, “la speranza è opera di muratori” e che dunque la costruzione della Pace universale diventa un preciso progetto politico, che può realizzarsi se c’è la consapevolezza che “siamo sulla stessa barca e dobbiamo remare tutti insieme” (Papa Francesco) come un’unica comunità di destino (E. Morin). (cfr Artigiani di Pace)
Ecco perché allora perseverare nella nostra opera educativa, volta a costruire una cultura di Pace, fatta di relazioni autentiche e profonde, di scouting, di ecologia integrale, di costruzione di nuovi stili di vita, di sobrietà, di consumo critico.
Lo scautismo e il guidismo sono impegnati per accogliere le persone che fuggono dalla guerra e promuovere tutte le azioni di supporto possibile agli afflitti da questa immensa piaga.
Che contro ogni guerra, si tacciano le armi.
Roberta Vincini e Francesco Scoppola
Presidenti del Comitato nazionale AGESCI
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