I giovani pellegrini arrivano a Roma dopo aver percorso cammini e strade in mezzo alla quotidianità della gente, alle gioie e alle fatiche del mondo.
Accorrono con slancio, rispondendo all’invito di Papa Francesco che li mette al centro dell’attenzione e li rende protagonisti di un dialogo privilegiato in vista del Sinodo dei Vescovi del prossimo ottobre.
Lo attendono sotto il sole, sabato, al Circo Massimo. Sono migliaia, provenienti da tutta l’Italia; tra questi davvero tanti i rover e le scolte.
L’attesa è carica di gioia, di speranza, di affetto. Un sentimento forte, che si traduce in emozione e rispettoso silenzio all’arrivo del Santo Padre.
Francesco accoglie la folla e si pone in ascolto della voce dei giovani, delle loro esperienze di vita, delle difficoltà che incontrano a vivere secondo il Vangelo e l’esempio di Cristo di fronte alle contraddizioni del mondo.
Risponde parlando dell’importanza di sognare, per guardare oltre, per mantenere viva la speranza. I sogni grandi, le stelle più luminose, tesoro prezioso da custodire e da condividere con responsabilità. Vanno ricercati nel profondo del nostro cuore, dove Dio li ha seminati e dove ricevono il soffio vitale dello Spirito. Sogni fecondi, fedeli al messaggio di Amore del Vangelo e capaci di costruire un futuro migliore per il bene di tutti.
Papa Francesco ci esorta ad essere “maestri” di sogni che scuotono le coscienze addormentate. Pellegrini sulla strada dei nostri sogni, un passo dopo l’altro, vigili e costantemente alla ricerca con speranza e coraggio; pronti a rischiare, ad aprire i nostri cuori, a uscire da noi stessi, a correre in avanti con slancio e “fresca intuizione”, per decidere della nostra vita, per essere testimoni autentici. Ci invita a camminare insieme nella Chiesa e con la Chiesa, che è certamente più faticoso, ma anche motivo di gioia e garanzia di un traguardo più grande e lontano nel futuro.
La notte tra sabato e domenica scorre lungo le vie del centro di Roma tra il Circo Massimo e piazza San Pietro, una notte bianca, costellata di appuntamenti di spiritualità, arte, cultura, spettacolo e animazione nelle chiese. Tra le tante occasioni anche tre veglie rover, in Santa Maria in Trastevere e San Crisogono, proposte dalle comunità R/S dei gruppi Villa San Giovanni 2, Carpi 4 e Santarcangelo 1; ad accompagnarli e sostenerli in questo servizio anche Giorgia Sist e don Luca Meacci (Incaricata nazionale e Assistente ecclesiastico nazionale alla Branca R/S), i Presidenti del Comitato nazionale, Capo Guida e Capo Scout.
Alle prime luci dell’alba della domenica, lentamente tutti convergono in San Pietro per la Santa Messa celebrata dal Cardinal Bassetti, Presidente della CEI, e per l‘ultimo saluto del Papa prima di fare ritorno a casa.
Un momento conclusivo in cui Francesco, che ha profonda fiducia nei giovani, affida loro un pensiero: “È bene non fare il male, ma è male non fare il bene!”. Un appello a non restare indifferenti e passivi di fronte al male che “avvelena” le nostre vite e imprigiona la società nella “cultura della morte”. Non è sufficiente non fare nulla di male, è necessario aderire al bene.
Anche B.-P. diceva in uno dei suoi scritti: “Ricordate che essere buoni è qualche cosa, ma che fare il bene è molto di più!”.
Sono state due giornate molto intense, alle quali abbiamo partecipato con impegno e disponibilità a voler essere parte della Chiesa. Una Chiesa in cammino, che sceglie di fare comunità, di ascoltare la voce dei più piccoli, che si mette al servizio del prossimo, di chi soffre, di chi è solo. Una Chiesa che affronta il futuro, nonostante la fatica e le difficoltà, con il sorriso delle migliaia di volti dei giovani pellegrini. Una Chiesa in cui riconosciamo i valori e gli strumenti concreti del nostro essere scout.
Per la redazione di Camminiamo Insieme: Elena, Gianluca e Matteo.
Foto di Matteo Bergamini.
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