Dopo tante parole e provocazioni arriva sempre il momento di fare sintesi ed è questo l’obiettivo dei lavori di gruppo, che si sono svolti nella seconda giornata del convegno.
I temi trattati nei vari gruppi, tenuti dal Comitato nazionale e da Capo Guida e Capo Scout, sono stati un buon punto di incontro e confronto per le zone che, alla luce della loro esperienza e del loro vissuto, hanno messo in comune buone pratiche e criticità.
Queste le tematiche trattate dai nove gruppi:
– “Identità laicale del capo”
– “Capo credente”
– “La formazione permanente del capo”
– “La comunità capi”
Ogni gruppo ha sintetizzato il proprio lavoro, individuando ciascuno tre aree di intervento principali. Particolarmente significativa la frase di un capo, che ha invitato tutti ad essere “meno ingegneri e più innamorati” dello scautismo.
In serata la Veglia “il Vangelo dello scautismo”, una riflessione scenica e sensoriale sul concetto di Vangelo guidata da Edoardo Martinelli. Ad accogliere i capi in scenari diversi, un Vangelo congelato per l’assenza di sale, uno inchiodato, uno ingabbiato e uno inscatolato, kalashnikov, red carpet e pietre d’inciampo. Martinelli ha più volte attirato l’attenzione sul Vangelo congelato: i cristiani sono il sale in grado di scioglierlo. I vari elementi della veglia sono entrati in scena poco alla volta, come spunto per nuove riflessioni e provocazioni. “Se i capi sapessero utilizzare il Vangelo come i guerriglieri smontano i kalashnikov,- ha detto Martinelli – saremmo veri evangelisti”. Coinvolti anche i capi, non solo con i canti, ma anche attivamente. Quattro di loro – Marco, Luca, Matteo e Giovanni – sono stati invitati sul palco dove hanno inzuppato il pane nel vino, perché in fondo non può esserci scautismo senza Vangelo.
La conclusione della Veglia è stata presso la Chiesa di San Pietro, con le parole di p. Davide Brasca: “I momenti di passaggio e cambiamento sono in momenti in cui il Vangelo può brillare della sua austera bellezza, restiamo saldi a questo Vangelo!”.
Prima di concludere sono state consegnate 25mila copie del Vangelo di Marco e della 2 lettera di Timoteo, da diffondere in tutto il territorio perché “la parola del Vangelo è troppo bella per non essere raccontata, annunciamo a tutti questa bella notizia!”
L’ultimo giorno si è aperto con la Santa Messa alla Basilica di San Francesco, presieduta da Mons. Paolo Giulietti, Vescovo di Perugia e Assistente ecclesiastico della Regione Umbria, che ha ricordato Mons. Bottaccioli, Vescovo emerito di Gubbio, tornato alla casa del Padre. “Non si diventa pescatori di uomini per caso” – ha detto p. Brasca durante l’omelia – “è una vocazione. Le cose importanti della vita non possiamo darcele da soli, abbiamo bisogno di qualcun altro. Non possiamo auto-amarci, abbiamo bisogno di qualcuno che ci ami”.
Rientrati alla Cittadella i gruppi di lavoro hanno condiviso le riflessioni scaturite dal confronto del sabato pomeriggio. I Presidenti, prima di chiudere ufficialmente il convegno, hanno ricordato la raccolta di fondi “un euro per una sede” a favore dei gruppi terremotati del centro Italia e ringraziato i partecipanti, per essersi messi in gioco e aver cercato di “fare bella la Chiesa”, che da Assisi riparte a “trazione zonale” proprio come la nostra Associazione.
Sono state consegnate una targa e un bassorilievo, realizzati dalla regione Val D’Aosta, che saranno portate la prossima estate a 4000 metri sui monti della Regione e alla base scout di Bracciano, in ricordo di questo convegno e dei 100 anni di scautismo cattolico.
di Sara Federici
Guarda il video di chiusura!
Si ringraziano Francesco Mastrella per le fotografie, Mattia Civico per la canzone e Giorgio Sannicolò per il montaggio video.
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