È stato un giorno memorabile per tantissimi scout: lupetti, lupette, coccinelle, guide, esploratori, scolte, rovere e tanti capi. C’erano anche il Masci e i foulards bianchi di cui ha fatto parte Don Peppino. Tutti domenica hanno costituito l’esercito di camicie blu che ha letteralmente bloccato Casal di Principe con canti e striscioni coloratissimi. Una marcia animata.
Mamma Iolanda, la madre di don Peppe Diana, ha accolto tutti in un abbraccio emblematico: “Posso solo dire grazie, posso solo dire che ci siete sempre. Ho voluto salutare tutti, ve lo meritate e poi lui a voi ci teneva ed ora ho capito perché”.
I Presidenti del Comitato nazionale AGESCI Marilina Laforgia e Matteo Spanò le hanno messo al collo il Gilwell, il fazzolettone che unisce gli scout di tutto il mondo, dicendole con orgoglio “Lei è una di noi”. “Il fazzolettone di Peppino è finito in un museo questo deve stare qui”.
La lunga marcia si è conclusa dinanzi al cimitero, facendo prima tappa davanti alle chiese di San Salvatore e San Nicola, la chiesa dove è stato ucciso Don Peppe. Da qui in poi fino al palco, è calato il silenzio. Lunghe fila alla tomba di Don Peppe. Al cimitero gli scout sono riusciti a “dar colore alla morte” come ha detto l’assistente ecclesiastico dell’AGESCI Campania, padre Francesco De Luca.
Il ventennale non è stata una celebrazione ma un momento di gioia che segna venti anni di cambiamento.
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